Triplo gioco
Muovendosi deciso nella rete grazie ad anni di esperienza, visitò tre siti vietati ai minori, un sito di giochi, Twitter, WhatsApp e Facebook. Fu qui che lo trovò: Jormungaard aveva postato non più tardi di 3 ore prima. Guardò l’orologio: l’una e mezza del mattino. Era l’ora giusta per pizzicarlo.
Aprì Messenger e digitò: “Ciao. I NASFER hanno bisogno di te”. Dopodiché tornò sui siti vietati ai minori.
La settimana prima, nella sede del Nucleo Autonomo Sostenitori della Fantascienza:
Cimpy era l’unico ad aver avuto un’identità altra, rispetto all’identità falsa presentata da tutti gli altri. — Tu sei noto in tutto il web — aveva detto Luke52. — Non possiamo mandarti lì col tuo vero nick: ti sgamerebbero e finiresti defenestrato come troll in 5 secondi. Tu andrai con un nome insospettabile… — ci pensò per qualche secondo, poi proseguì: — “Potter” non va bene.”Occhio di Falco” neanche, “Capitan Mutanda” è sotto copyright…se tu non fossi un babbe- Babbano! Il tuo nick sarà Babbano!
E così, al colloquio presso i NASF:
Era il turno di Max, in coppia con Foxtrott che al momento seguiva distrattamente, lasciando il compito di fare domande al primo.
— Nome?
— Babbano.
— Cognome?
— Il.
— Il?
— Sì, come in “Terence Hill”, ma italianizzato, quindi senza acca e con una sola elle. O come per “Il Piccolo Diavolo”, “Il Marco” e altri nomi così. Dalle mie parti si usa.
— Dunque, — riprese Max solo leggermente turbato — signor “Babbano IL”… lei parla italiano, vero? E perché dovremmo prenderla in stage?
— Perché so fare quello che sanno fare gli altri, solo più veloce. Poi sono abilissimo a rintracciare cose e persone e-
— Aspetti — lo fermò Max mentre con la mano cercava il portafogli in tasca. Trovatolo, si rasserenò. — Prego, prosegua.
— Ecco, io trovo cose e gente, scovo e stano tutto e tutti, avvalendomi delle mie capacità logico deduttive e delle mie grandi abilità informatiche — questa frase l’aveva ripetuta per tutta la sera precedente davanti allo specchio, come gli aveva detto di fare Luke52. La realtà era molto diversa, ma la frase funzionò, risvegliando l’interesse di Foxtrott: — Dunque, lei rintraccia, scova e stana. E sarebbe in grado di rintracciare, scovare e stanare alcune persone per noi?
— Mi dia i nomi e ci penso io.
— Jormungaard, — iniziò Foxtrott — Dixit, Ida (sospiro!). Sillogia, Sphinx ,Cymon, Nugae…
— Un attimo, sono tante. Ne scelga quattro per cominciare.
— Va bene, allora i primi quattro: Jormungaard, Dixit, Ida (sospiro!) e Sillogia.
— D’accordo, inizio subito. Sono stato preso, giusto?
— Giusto. Max, fanne entrare un altro.
—##—
Jormungaard fu svegliato da un suono insistente: il pc, che si era dimenticato acceso, continuava a cicaleggiare molesto. Muovendo un braccio nella penombra cercò a tastoni un libro da tirargli. Non trovandone, si decise a sollevarsi e, guardando torvo il monitor, a proferire la formula magica:
— Alexa, leggi i messaggi.
— Ci sono nuovi messaggi.
— Questo lo so. Leggili.
— Messaggio uno. Devi pagare l’affitto. Altrimenti ti farò spezzare le…
— Leggi il messaggio seguente.
— Messaggio due. Devi pagare gli alimenti. Altrimenti ti farò spezzare le…
— Leggi il messaggio successivo.
— Messaggio tre. Devi pagare il pizzo. Altrimenti ti farò spezzare le…
— Leggi il messaggio dopo questo!
— Messaggio quattro. Ciao. I NASFER hanno bisogno di te.
— Ecco, già meglio. Che altro dice?
— Il messaggio quattro è finito.
— Chi lo manda?
— Non c’è mittente.
— Indirizzo?
— Chiaramente finto.
— Vorrei rispondere.
— È “no-reply”.
— Alexa, e se ti dessi dei soldi e tu andassi a comprarti qualcosa di carino in Groenlandia?
— Meglio se risparmi per pagare i debiti che hai.
— È sempre un piacere usare i tuoi servizi. — Nonostante le apparenze, Jormungaard era di buon umore: i Nasfer lo stavano cercando e non avevano avanzato richieste di denaro con allegate minacce fisiche: tutto poteva procedere per il meglio. Si avvicinò al pc, iniziò a spippolare sui tasti e recuperò l’ ip address nascosto da cui il messaggio proveniva. Lo mise nello scanner molecolare, si digitalizzò attraverso la webcam e, grazie ad un sapiente taglia e incolla, si ritrovò faccia a faccia con un Babbano in mutande e canottiera.