Terremoti

Io davvero cercherei un luogo alternativo per vivere, anche solo 50 km più in là

Finché la casa regge non mi muovo.

Magari Ciciliano poteva avere più tatto, ma non ha torto, considerando che già con scosse di 4,4 come quella dell’anno scorso molte case nell’area flegrea sono diventate inagibili.
Speriamo bene.

La risposta mostra più l’esasperazione con cui la protezione civile e le istituzioni purtroppo vivono la situazione. Non si può evacuare per evidenti e ovvi motivi. Intervenire, cosa significa? più che preparare i piani di emergenza, cui però poi la gente non collabora, che si può fare?
Qui credo sia quella condizioni in cui ognuno deve considerare come intende procedere. Rischiare e restare o andarsene. Credo nessuno abbia una risposta.

Intendi le prove di evacuazione? L’ultima è stata molto partecipata, ma era fatta in condizioni troppo tranquille per essere verosimile.

Oggi il Post pubblica un articolo proprio sulla questione della resistenza degli edifici:

Dal marzo del 2024 il centro studi Plinius ha avviato una campagna di rilievi per verificare la vulnerabilità degli edifici nella zona dei Campi Flegrei basandosi su un’analisi fatta dall’esterno degli edifici. Un gruppo di professionisti ha analizzato circa 12.700 strutture nell’area, di cui circa quattromila sono edifici non residenziali, come scuole e uffici pubblici. L’analisi si è concentrata sulle abitazioni: di queste circa il 50 per cento è risultata a rischio alto (il 10 per cento) e medio (il 40 per cento), ha spiegato. Zuccaro ha detto che questa valutazione non significa che in caso di terremoto forte questi edifici crolleranno inevitabilmente: ciascuna struttura ha le sue caratteristiche ed è difficile prevedere quante e quali potrebbero non reggere.

I rilievi fatti finora hanno però permesso di individuare le aree esposte a un rischio maggiore per via dell’elevata concentrazione di edifici vulnerabili. Zuccaro non ha specificato quali siano ma ha detto che è in queste zone che occorre iniziare a investire i fondi previsti dal governo.

Ecco, la questione dei fondi: considerando che gli edifici più vulnerabili sono quelli in muratura (niente cemento armato), quanto si dovrebbe spendere per renderli sicuri? Funzionerebbe? Non me ne intendo, ma ho forti dubbi.

Considerando tutto quello che servirebbe nella situazione attuale, di questo non si avvertiva proprio il bisogno:

Spero che il progetto non passi, o almeno che susciti manifestazioni e proteste. È un delirio.

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Non sono così pratico, ma avendo fatto i lavori di casa con zii muratori, che passavano il tempo a spiegarti cose, qualche idea la provo a buttare.
Diciamo che vai per strati.
Parti dal basso e vedi quanto può supportare il terreno, poi passi a controllare la fondamenta, perché anche quelle sono fatte per supportare un certo peso, se per rinforzare aumenti il peso e la struttura non è adeguata fai solo danni.
Detto questo, se vuoi fare delle case a norma oggi ti costano parecchio, tra isolamenti vari (tipo cappotto termico), messa norma degli impianti, etc… fai presto a andare sopra i 100k euro.

Però secondo me il discorso ha poco senso.
Perché spendere una marea di soldi per costruire in una zona che resta a rischio, aggiungendo che con i cambiamenti climatici nel giro di 50 anni le temperature saranno più o meno quelle del Sahara ?
Personalmente considererei molto più efficiente spostare l’intera parte della città in una zona più sicura riorganizzando anche gli spazi al fine di ridurre le future temperature.

Sul palazzo della regione servirebbero altro … :guillotine:

Aggiungi che continuare a cementificare le città ne aumenta la temperatura. Senza contare le emissioni di CO2 dovute alla produzione di cemento.

Cioè, tu hai il tetto che rischia di caderti in testa all’improvviso, e la tua preoccupazione è la temperatura che si alza per la cementificazione altrove? :thinking: Te lo dico: io starei già esaminando offerte a 100 km di distanza

Il discorso è più ampio, se devi sistemare una città, inutile spendere i soldi guardando solo il problema immediato … a meno che non hai l’amico costruttore che poi ti finanzia il partito :whistle:

Ora leggevo su Fitopolis, la città vivente di Stefano Mancuso, che il clima che avremo tra 50 anni (anche non sono sicuro di ricordare esattamente il numero di anni) sarà quello che si ha ora 1000 Km più a sud.
Visto che la cementificazione crea un notevole aumento della temperatura, in alcune città del mondo si sta già provvedendo a riconvertire in aree verdi zone dalla città, in modo da abbassare la temperatura e diminuire l’inquinamento.

Quindi visto che nel caso di quella zona specifica hai più problemi, non ha senso pensare solo a rinforzare le case, quando poi tra un po’ di anni avrai dei problemi a viverci per il clima.

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Sicuramente il mio tetto non sarà tra i primi a cadere, ma l’aumento della temperatura è già un dato di fatto. In una città, tra l’altro, sempre più invivibile. L’idea di De Luca non ha senso perché con quelle cifre si potrebbe fare altro, e se proprio vuole una nuova sede per la regione sono sicuro che può trovare qualcosa al centro direzionale, come ha suggerito anche qualcuno nei commenti all’articolo del Post (facendo notare che sarebbe l’occasione per salvarlo dal degrado).

Mentre ci godiamo una tregua relativa, si scopre che la CO2 può accumularsi in “concentrazioni anomale” nei seminterrati degli edifici:

Ma anche al piano terra, chiuso un liceo:

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Le ASL si stanno equipaggiando:

Della situazione parla anche il Post, ma la cosa migliore dell’articolo è un commento di un abbonato:

A me quello che fa paura è l’ignoranza e l’idiozia dell’utente social medio.
“La puzza c’è sempre stata” - Quello è lo zolfo ed è un’altra cosa
“C’erano le fontane con l’acqua” - cazzo c’entra?
“Mo’ dobbiamo spendere i soldi per i rilevatori” - puoi sempre farne a meno e fare il canarino, entri prima tu nei locali seminterrati.
Solidarietà e un abbraccio forte a chi vuole fare prevenzione con questi elementi.

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Il problema è che questi votano. Con le conseguenze che vediamo ovunque.

Fino a quando non sistemi la scuola, hai voglia a spendere soldi in rilevatori.
Che poi potrei anche essere d’accordo sul risparmiare i soldi dei rilevatori … se usassimo questi tizi come canarini, almeno hanno una qualche utilità sociale :whistle:

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Immagino comunque che parte dei commenti social che minimizzano il problema siano di chi lavora in ambito turistico: si preoccupano che l’ “allarmismo” possa nuocere agli affari, è ovvio.

Edit: visto che si parla di emissioni di CO₂ dai vulcani, magari qualcuno è curioso di sapere se sono maggiori o minori delle emissioni di origine antropica:
https://www.butac.it/vulcano-co₂-cambiamento-climatico/

Secondo il US Geological Survey (USGS), le emissioni di CO₂ globali da parte di tutti i vulcani (sia sottomarini che terrestri) sono stimate tra 130 e 440 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno. Mentre le emissioni antropiche – cioè generate dall’uomo – sono enormemente più alte: oltre 36 miliardi dei tonnellate di CO₂ all’anno (dati ricavati da Global Carbon Project 2023). Quindi le attività umane nel loro complesso emettono circa 80 volte di più di tutti i vulcani della Terra messi insieme.

Anche un’eruzione massiccia come quella del 1991 del vulcano Pinatubo ha emesso tra i 42 e i 234 milioni di tonnellate di CO₂, che sono equivalenti a poche ore delle emissioni globali. Si stima che l’eruzione del Tambora (1815) abbia emesso circa 50 milioni di tonnellate di CO₂.

Sì, ma il Tambora non fattura.

Forte scossone (magnitudo 4,4) una ventina di minuti fa. Chissà se stanotte si riesce a dormire…

Circolano varie immagini di auto danneggiate dai calcinacci:

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Cavolo, 4,4 è una bella botta.

A proposito di giornalismo approssimativo, sentivo al TG di Sky biasimare la scarsa partecipazione alle esercitazioni per un’eventuale evacuazione. I giornalisti sembravano totalmente ignorare che qualunque vera esercitazione sarebbe destinata a fallire senza prima aver preparato nuove vie di fuga (nei prossimi mesi infatti dovrebbe essere costruita una nuova strada sul vecchio tracciato della Cumana, ammesso che basti). L’ultima esercitazione è stata infatti rivolta principalmente a persone sprovviste di mezzi propri: li hanno caricati sui pullman e portati alla stazione, messi sui treni e fatti scendere alla prima fermata. Praticamente una scampagnata inutile, visto che in condizioni reali i pullman si troverebbero bloccati nel traffico congestionato da tutti gli altri mezzi privati in fuga.