trovate
Comunque io aspetto sempre il match tra il Cimpy e Daviddol.
è buono o normale?
Considera che oltre il 90% degli utenti di Chess.com sono sotto i 1500.
Nota: i punteggi Elo di chess dot com non hanno nulla nulla nulla a che vedere con il punteggio Elo fide. Sia per la modalità online, sia per l’algoritmo di calcolo.
Sì, giusto. Varia anche in base al tipo di partite, vedi il caso di Daviddol (per lui comunque il punteggio rapid si avvicina parecchio a quello FIDE) :
è un signor punteggio.
Nella mia forma più smagliante, intorno ai 25 anni, ero arrivato a 1700. Oltre non sono mai andato (e mi allenavo quasi tutti i giorni un paio d’ore). Certo, io c’avevo il certificato medico, ma è per dire: alcuni hanno un talento naturale, altri sono solo dei secchioni. Io ero un secchione e, quando incontravo un talentuoso, le prendevo: gli bastava portarmi fuori dalla teoria, senza la quale il mio elo è più prossimo a un 1400 (non per nulla i bot da 1500/1600 mi mettono in crisi più di quelli da 2000, perché quelli da 2000 seguono di più la teoria).
Ma un vero 1800-2200, di me fa polpette. Anche un 1700, in realtà, ma FIDE. Come ti ha detto HC, il punteggio internet conta un belino: dice solo quanto bari o non bari (o quanto spesso giochi o meno e quanto spesso ti capita di perdere anche con mezze calzette per elo internet), a seconda che tu sia un Maestro con 1500 punti in internet o uno sconosciuto con 2000 e passa punti.
Che poi, se dietro a un nick nuovo (che magari parte con 600 punti) ci sta Magnus che ti affronta e tu ne hai, diciamo, 2400 perché sei un vero Maestro, quando lui ti straccia ne lasci giù non pochi. SE ti fa lo stesso scherzo con 4 account nuovi, ti ritrovi a 1400 in un attimo.
Leggevo che moltissimi si fermano intorno ai 1700/1800; passano anni, e non vanno oltre. Lo stesso Daviddol, in effetti, sembra essersi fermato lì, eppure sicuramente ha fatto un mucchio di pratica e conosce tanta teoria. Cosa manca, allora?
Sì, però sono scherzi del piffero.
Daviddol
Credevo fosse un Maestro.
Cosa manca? Anzitutto il tempo vero se lavori in altro settore.
Poi si è forti da giovani (quando magari non tutti studiano, però), invecchiando la strada è in discesa. Ripida, tra l’altro, dopo i 30, se non sei Korchnoi, che a 60 anni picchiava ancora come una bestia. Di passaggio, Magnus ha 32 anni, Daviddol 40.
Inoltre, per diventare forti davvero devi affrontare avversari forti - non a caso quando un boss degli scacchi vuole fare le scarpe a un avversario che ne minaccia il trono, tra le cose che faceva una volta c’era quella di cercare di impedirgli l’accesso ai tornei di alto livello. Oggi, con le macchine che son più forti degli uomini, non ha più molto senso: tutti si allenano con quelle.
Ma il segreto di un elo che sale - a parità di altre condizioni, ovvio - è la partecipazione ai tornei giusti, che sono quelli dove il tuo elo è sotto la media, perché se perdi con uno che ha un elo più alto, perdi poco, se vinci guadagni molto, e viceversa.
Anche a un GM può capitare di perdere come un babbano qualunque, ed ecco perché di base evita tornei con gente dall’elo troppo distante dal suo.
In effetti, nel 1996 ebbi un torneo fortunato, e fu così che il mio elo balzò a 1700 punti. Fu anche l’ultimo che feci (ero poco più giovane di Magnus adesso). Oggi non so se raggiungerei i 1500, per dire, se non venendo davvero baciato dalla fortuna di incontrare un 1800 che, durante la partita, avesse uno svenimento improvviso.
Comunque, a dispetto della passione e dello studio, non siamo tutti uguali: c’è chi davvero ha una mente scacchistica e chi no - ti ho già raccontato di quel tale che non giocava spesso a scacchi né studiava, col quale ho passato un pomeriggio a giocare, forte dei mei (ai tempi) 1.480 e rotti punti conquistati in un solo torneo, e che mi sconfisse per 4 a 0 come ridere, senza che nemmeno capissi cosa stava succedendo sulla scacchiera? Ecco, quello era uno col talento naturale[1] - pensa se avesse anche studiato!
Oppure una prima nazionale, elo 1800, che mentiva abbestia a una giovane prima sociale che si vantava di aver studiato, allora, una ventina di libri e di essere arrivato primo al suo primo torneo. ↩︎
Mah, io al massimo di naturale ho l’attitudine alle partite chiuse, per il resto ho iniziato decisamente tardi…
È vero che prima si inizia, meglio è. Però dipende anche come: ho visto la scacchiera a 5 anni, ma le regole che mi avevano insegnato tra asilo e prima elementare non erano vere. Poi giocavo senza pensare e sono andato avanti così fino a tanto, anzi, troppo. Ci sono giovani che hanno cominciato molto dopo, tipo un collega che avevo: si era innamorato degli scacchi a 20 anni e si era messo a studiare di brutto, facendo esercizi come non ci fosse un domani. Nel giro di un paio d’anni era diventato schifosamente forte - mi stracciava come ridere.
Poi per fortuna è andato a lavorare da un’altra parte.
Be’, a vent’anni si è ancora abbastanza giovani, dài.
Intanto giorni fa leggevo questo studio, a proposito della capacità di apprendimento dei bambini:
Diffido sempre di chi vuol ridurre tutto a un fattore, specie quando parliamo di cervello, ma comunque, se confermato, è un elemento in più da considerare.
Ah, a Natale ho spiegato l’en passant alle mie cugine.
quindi per me niente scacchi?
torno a fare giochi impegnativi
il fracassone
Se non ti regalano una scacchiera napoleonica non è il caso che ti ci dedichi.
tornerò a Napoleon Total War
Non dargli retta, puoi giocarci anche tu: ci sono tanti vecchi da sfidare…
Ma un Imperatore deve farlo con strumenti adeguati al rango. Magari la scacchiera napoleonica gliela compri tu…