Premesso che gli credo, Ding viene da un intero anno orribile: non vinceva una partita da 300 e passa giorni - da cui il sospetto che fosse esaurito e che Gukesh, che invece era in forma, lo avrebbe strapazzato fin da subito.
I tempi dilatati in apertura di Ding sembravano indicare che non ricordasse cosa fare fin dalle prime mosse, come succede a chi è - appunto - esaurito. Ci si aspettava tutti un blunder clamoroso per quello. Ding, invece, ha spiazzato tutti: ha giocato lento finché Gukesh era in preparazione e poi, appena Gukesh si è messo a pensare, è andato via come un siluro, facendo le migliori o giù di lì, come se da quel momento fosse lui in preparazione (cosa che non sembra probabile), ovvero come se in quel momento, di colpo, gli si fosse snebbiata la mente.
È noto che Gukesh, passata la parte preparata, sia un giocatore lento, per cui il fatto che a un certo punto abbia rallentato, fino a bruciare tutto il vantaggio di tempo, ci sta.
Con la seconda partita Ding sembra aver detto che non intende spremersi per battere l’avversario: attende il blunder senza rischiare, che da lì in avanti poi lo massacra, sennò vincere il mondiale con un punto (o mezzo, o persino in parità) gli sta anche bene: è lui che, col bianco, ha scelto di impostare un’italiana solida e, di base, col piano che ha scelto (a4,…Tc1…), pattare. Cioè, non ha rischiato, ha preferito lasciare questo compito all’avversario. Ci sta anche perché ha un vantaggio, però boh, di solito la strategia è cercare di vincere col bianco e almeno pattare col nero.
Comunque è chiaro che Ding non è esaurito, e che ha un’idea su come vincere il campionato.
Vediamo che succede alla terza. Io continuo a fare il tifo per il giovanissimo indiano.