Scacchi in generale

Chissà se iniziative del genere prenderanno piede sempre più spesso. Certo le “patte per collusione” mostrano il peggio della situazione attuale.

Mah. Per me il peggio restano il cheating autentico (cioè con prove manifeste, tipo il ttuo cell in bagno con la partita che stai giocando) OTB, le accuse di cheating mosse perché “lui non poteva vincere contro di me”, e i tornei locali organizzati apposta per far alzare l’elo a uno in particolare.
A parte il primo caso, molto in voga negli anni passati e oggi molto meno, gli altri due non è che non ci fossero, in precedenza.

Si stava parlando di patte, poi è ovvio che se allarghiamo lo sguardo troviamo di peggio.

C’era proprio oggi un rant di un utente di r/chess. Tra il cheating vero o presunto, le patte concordate, il farming (giocatori che sfidano altri meno bravi per alzare il proprio punteggio), analisi delle urine, ispezioni, gli scacchi stanno diventando uno sport a tutti gli effetti. Una merda, quindi.

Per me è iniziato come gioco e rimarrà tale. Certe notizie non fanno che confermarmelo. Continuiamo a divertirci come preferiamo.

Per la verità, gli scacchi sono entrati ufficialmente nel CONI nel 1928, poi ne erano stati estromessi, ma ci erano rientrati nel 1988. Da allora, ogni scacchista federato fide era paragonato a un atleta e pertanto soggetto a controlli anche antidoping. Ricordo che gli asmatici ai tornei dovevano giustificare l’uso del ventolin, per esempio.
Solo per dire: la cosa dei controlli non è una novità di adesso, semmai è di adesso (cioè degli ultimi 15/20 anni) la possibilità di inganni attraverso strumenti informatici - ma anche prima: potevi avere un team di GM che analizzava per te in diretta e un microfono nell’orecchio.

Oggi però persino il tuo cellulare potrebbe battere un Carlsen e quindi anche un nessuno potrebbe giocare come e meglio del campione del mondo, con la dotazione giusta.
Il fatto che la possibilità ci sia è sufficiente, in una platea di milioni di soggetti, che qualche disonesto passi. Qui però poi le cose si fanno filosofiche: barano tutti? O che percentuale? Bara chi vince quando dovrebbe perdere? E perché se uno si allena e prepara aperture e mediogioco, oggi, coi motori, dovrebbe far strano se, a un certo punto, facesse “mosse da motore”? Con quelli si è preparato, no?

Online, d’altronde, la possibilità di cheating via motori è davvero alla portata di chiunque (nei tornei a premi di chess com devi essere anche un minimo abile tecnicamente, ma a livello di qualunque studente delle superiori che avesse dovuto affrontare un esame online di una qualunque certificazione, per dire, truccando), OTB solo di persone molto determinate a farlo e che considerino arrivare primi più importante di saper giocare. E’ un po’ la differenza che c’è, tornando agli studenti, tra copiare durante un compito in classe da remoto o in aula: ce la puoi fare, ma da casa è parecchio più facile, in classe rischi grosso e beccarti, se il prof non dorme, è più semplice.

Ora, il punto degli scacchi professionali che “diventano sempre più simili a uno sport corrotto” è anche dovuto al fatto che lì non si premia “la partita più bella” ma chi vince più partite - cioè, è bravo chi vince e non perde mai (o perde meno degli altri).
Ecco che allora, nel professionismo, entrano di prepotenza quelle cose che vorremo veder escluse: non solo i giocatori che giocano bene, ma anche quelli che - in un modo o nell’altro - vincono, anche perché dal candidato maestro in su, inizia pure a diventare una questione di soldi: se arrivi tra i primi tre a un torneo di livello, non solo ti rifai delle spese, ma cominci a guadagnare, al punto che potrebbe diventare il modo in cui sbarchi il lunario - anche online:
Loopsein, con i suoi 500/600 iscritti, si paga giusto la connessione internet e unapizza il sabato sera; Chessburger TV (c’è dietro un MF) - con oltre 12K iscritti - forse può pagarsi tutte le cene e anche le vacanze; GothamChess (è un GM), con 1M iscritti, non deve fare altri mestieri: si paga non solo le vacanze, tra sottoscrizioni e pubblicità per semplici guardoni, ma pure una macchina nuova ogni 6 mesi, se vuole.

Però Il GM e il MF hanno bisogno di barare? Anche no, ma se una sera non sei in forma, però devi fare lo stesso una live (il problema di questa gente è che deve produrre dei contenuti con una cadenza costante) e, per il formato che hai, non puoi permetterti di passare il tempo a perdere nonostante l’emicrania, perché non dovresti avere un motore che ti suggerisce le mosse “nascosto” oltre un margine della finestra che condividi nello stream? Certo, non in un OTB, magari. O sì?

E tutti quegli streamer sconosciuti che si vedono online e giocano come tanti giovani Nakamura? E se invece fossero davvero forti giocatori come appaiono? Perchè ci sono milioni di giocatori al mondo (chess com dice che solo da loro ce nestanno 20 milioni) e anche se i grandi maestri sono “solo” 1500, al nostro livello persino un candidato maestro (2000-2200 punti elo fide) risulterebbe inarrivabile - e i canditati maestri al mondo sono un discreto numero. Certo, poi se un 1500 batte un 2200, qualche dubbio ti viene, eh? Però devi trovarmi il sistema.

Insomma, da un lato, online - e se non stai facendio un torneo, ma uno show - potresti ricorrere a qualche aiuto persino se sei un vero asso degli scacchi, se stai partecipando a un torneo, forse anche, ma è già diverso. Di certo, non è il fatto che vinci spesso a poterti dare del baro, per quanto, poi è quello che vanno tutti a guardare: hai vinto quando ci si aspettava perdessi? Devi essere un baro. Forse, o forse no. Niemann ha battuto Carlsen OTB onestamente - mica è colpa sua se Carlsen, in quella partita lì, ha giocato peggio.

Però attenzione anche a questo, che richiede collaborazione, ma si può fare “facilmente”:

Other forms of cheating include:

  • collusion, where players form a team and agree to draw or even lose to each other so that one of them will win
  • sandbagging, where a rating is deliberately kept low to gain entry into tournament sections for lower rated players
  • fake games, even fake tournaments, where false results are sent to the chess federation

Ma trovo molto interessante, in questo racconto di uno che sgama cheater, cosa raccontavano i cheater che ammettevano di aver barato:
dal commento di Szandor Zoellner qui

The main explanations were:

A few were very weak players who wanted to be perceived as good, and treated as such, in an online community where no one would ever know who they really were. It made them feel good to be good at something in some world.

A couple players said they were doing it to improve at chess, to learn about how to beat certain level players.

A couple were fairly strong players who just wanted that extra “edge” against certain opponents or in certain online events.

Ma l’ambiente com’è?

Dalle parti del 1990 (anno più, anno meno) ho frequentato per qualche tempo un circolo scacchistico. Anziano Maestro escluso, più erano forti, più erano matti. E terribilmente narcisisti, nonché disperatamente bisognosi di vincere e di essere “il numero uno”. Cioè, ho lasciato il circolo, perché c’erano persone davvero esagitate. Scommeto che le si troverebbero anche tra le squade di serie C o D di qualunque sport dove il successo individuale facesse la differenza o fosse l’obiettivo fondamentale. Tipo tra i ginnasti a corpo libero, per dire.

Tutti così? Non credo, dai. Ma ne basta uno o due ogni 20, e già il clima cambia. Se poi ne metti due insieme in un torneo[1]


  1. avrei una storia accaduta in un torneo di terze nazionali da raccontare, ma magari in un altro messaggio. ↩︎

Si si giusto.
Una puntualizzazione sulle rendite degli streamers: non sono tanto i numeri degli iscritti (lo sono indirirttamente) quanto le visualizzazioni dei video. 1M di visualizzazioni rendono un migliaio di euro circa. Lo spiega Matteo Flora in un video. Il punto sono i boost che ricevi quando i tuoi video iniziano a fare visualizzazioni.
Per questo un tana degli scacchi non sarà mai un grande streamer. E ho notato che già scacchi e filosofia ha diradato i video.

Scacchi e filosofia non è su twitch, ma su youtube; non so se la monetizzazione sia uguale, ma dubito, se è vero che uno di questi, con 5/10 follower attivi a guardarlo ha fatto 8 dollari in più rispetto alla settimana precedente in cui ne aveva 2 o 3 - poi magari c’erano 3 persone in più che si sono abbonate al canale per un mese a 2,66 euro (ma mi pare di no). Comunque, Scacchi e filosofia è uno di quelli che lo fa per passione e, okay, anche nella speranza segreta di diventare il ferragnez degli scacchi, forse, ma non ci si impegna davvero, in quello. Lo dico perché, al di là degli impegni di lavoro (è un prof, quindi ha spesso momenti liberi e qualche periodo più “denso”), non ha un calendario ma fa video quando pensa di avere qualcosa da raccontare - e ogni tanto parte per la tangente con video culturali che, giusto i suoi studenti, in Italia…

Parlavo di YouTube. Twitch non so, ma credo anche lì dipenda dai minuti di visione.

Poi, per avere più di 1000 utenti in live, devi avere quei 20/200 k follower e lavorarci a tempo pieno.
(ovvio che 5k euro all’ora non li fai, eh? Quello è un clickbait di Twitch)

Infatti. Mi pare che Ding Liren abbia una volta dichiarato che ambiva a giocare “come un motore”. Nel mio piccolo, mi è capitato più di una volta di studiare nuove aperture con un motore. Poi magari ho seguito la via che sentivo più vicina al mio tipo di gioco, ma lo trovo più pratico di certi libroni che ti propongono sfilze di notazioni algebriche (magari anche obsolete).

Per quanto riguarda Gothamchess, ora scrive anche libri, e guadagna anche lì.

E ha scelto la via del titolone che vende ai polli, vedo. Evidente che i soldi non siano mai abbastanza.

Più che il titolo, credo sia stato importante che avesse già un suo “pubblico” (consistente).

Certo. Ma se hai già un largo seguito, perché fai un titolo da clickbait per polli? Perché è per polli il tuo canale e se metti un titolo serio, vendi la metà? Per prenderne ancora di più, oltre agli aficionados, basta che siano polli?

Credo che Gothamchess sia stato già accusato di fare clickbait coi titoli dei suoi video, ma francamente non m’interessa, cavoli suoi. La tendenza che spero si affermi, specie nei libri per principianti, è che per ogni mossa di cui si parla ci sia l’immagine corrispondente, e non solo la notazione. Che è uno dei motivi per i quali avevo citato “Scacchi for dummies”, che rispetta la regola per la maggior parte dell’opera.

Così invece di avere tomi da 500 pagine ne avremo da 5000.

Ecco: per ogni mossa no, anche perché devi allenare la capacità di visualizzare, per le combinazioni che devi calcolare.

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A me andrebbe bene. Comunque si parlava di principianti. Tra l’altro, ricordo che quando ho visto un servizio su una bambina scacchista e lei mostrava le lezioni su cui i suoi maestri la facevano studiare, indovina un po’: le pagine erano tutte figure. Ed era una che aveva già vinto tornei.

I nuovi bot del mese sono tutti dedicati a Magnus:

E ce n’è anche uno 3in1:

Proprio l’ideale per alimentare il suo ego. :sweat_smile:

beh, se ci stanno bot sotto i 2500, non è che lo stanno esaltando molto…