Politica e dintorni

Pronti: Roma, Montecitorio.

La peggiore notizia di oggi mi pare questa

ripresa da vari media (La Stampa prima pagiina).

Allora, fermo restando che Enna è talmente ai confini dell’IMpero che, boh…esiste?
Fermo restando che le notizie in Italia vengono divulgate col culo, e chissà cosa è successo veramente

Ma a parte questo, la POLIZIA è IMPAZZITA??? SIamo nel 2023, non nel 1933.

Non sarà andata così. O, almeno, non posso credere che sia andata così.

Che poi:

un altro episodio gravissimo che ci fa capire quanto il clima, con un governo di destra, sia cambiato.

Ecco, è una storia politica.

Siamo ancora al Ponte:

https://www.open.online/2023/03/17/ponte-sullo-stretto-messina-progetto-lunghezza-costi-cosa-ce/

È una follia completa.

io non so niente di ponti, ma se ci sono rischi sismici e geologici (cioè possibilità di frane anche in assenza di terremoti), venti che possono soffiare così forte da proibirne eventualmente poi l’uso nei giorni in cui soffiano e basi di piloni necessariamente così estese da far dubitare sia sulla tenuta che sul (?) calore generato dal calcestruzzo [1], e se queste non sono bubbole del comitato traghettatori per sempre, ma roba che ha un senso per geologi e per ingegneri civili, allora forse questo ponte proprio non s’ha da fare.


  1. magari questo me lo spiega uno di voi ingegneri - si facevano mica in cemento armato? È la stessa cosa? Che c’entra il calore? ↩︎

Qui mi pare che il problema principale sia che

Secondo i geologi le sponde di Sicilia e Calabria si allontanano ogni anno di 4-10 millimetri.

Come lo fanno il ponte, di gomma?

vabbé, ma checcivuole: lo fai scorrevole, anche sui piloni, con possibilità di allungarsi di quei 2 o 3 metri, che per oltre 200 anni stai a posto, no? Oltre non serve, che tanto dopo 50 o 100 anni lo devi siringare bene di cemento nei piloni, le parti scorrevoli le devi ungere (e poi sostituire) anche prima, sennò ti viene giù comunque. Tutto vi si deve spiegare…

:upside_down_face:

Che poi: son solo 3,6 km. Vuoi mettere coi ponti più lunghi del mondo?

Aspetta, sarebbe quello con la campata maggiore? Beh, ma solo se ne fanno una sola. Già se son due, ce ne sarebbero di più lunghi, no?

Alè, tutti a votare Lega e FI, forza!

…no, aspetta…

Aspetta, certi materiali hanno una certa elasticità. Ovviamente non è semplice da gestire, ma i test di stress, di resilienza e di elasticità si fanno.

Con questo, vedo enormi difficoltà tecniche, senza parlare che le due regioni dove be’ la criminalità organizzata ci nacque .

Sì, per forza, anche perché, tra estate e inverno, tutti i ponti si allungano o si ritirano di qualcosa.
È il motivo per cui, d’inverno, quando passi su un cavalcavia, senti che ci sono dei tagli orizzontali che attraversi con uno “stu-tump” ogni pochi secon-“stu-tump”-di: perché quello spazio si riempie d’estate, per effetto dell’espansione dovuta al calore.

Questo però non significa che puoi allungare un materiale di 5 cm di media ogni 10 anni - che fa mezzo metro in 100 anni. Magari anche sì, chi lo sa, però altro che “stu-tump” nell’inverno dell’anno uno di costruzione.

Che poi: abbiamo detto problemi sismici (è una zona di terremoti. Non saranno terremoti giapponesi, ma comunque nemmeno milanesi), problemi a prescindere di solidità (o friabilità) del suolo, problemi di vento. E c’hai pure il mare a lambirti i piloni - non è proprio un toccasana per qualsiasi materiale.

Ma io che ne so? Qualcuno mi spiega della calce che si scalda?

Verissimo. È u i degli enne mila problemi che ci sono.

Per la temperatura, metto le mani avanti, non lo so. Per se dovessi dire, penso che una superficie così vasta impedisca di scaldarsi sufficientemente per la solidificazione corretta del cemento.

Pareva di capire il contrario, e cioè che una superficie così vasta (?) scaldasse troppo, per cui la resistenza finale sarebbe stata minore. Ma chissà.

Questo passo è insidioso:

l’indurimento prosegue indefinitamente nel tempo, anche se dopo alcune settimane gli impasti a base di cemento raggiungono già resistenze meccaniche assai vicine a quelle raggiungibili a distanza di anni. Normalmente tale fase si considera conclusa entro i primi 28 giorni, poiché dopo tale periodo si è sviluppato oltre il 90% della resistenza meccanica complessiva.

La storia delle 4 settimane=90% di solidità la sapevo perché il mio babbo me l’aveva detta che ero ancora un bimbo non scolarizzato (e poi interrogava a distanza di un giorno o due. Mica per nulla ce l’ho con gli ingegneri, sai, razza di @w!>*/§xy! Anche tu sottoponi i figli tre/quattro e cinquenni a indovinelli di fisica statica e dinamica che si fanno dalle superiori in su? Maledetto! E se non ne hai, di figli, fa lo stesso: tanto lo so che lo faresti, se ne avessi),

Dunque può ben essere che, aumentando le superfici ed essendo l’indurimento un processo che dura anni, la costruzione finale non riesca a raggiungere una solidità superiore al 90%, che magari in questo caso è qualcosa di fondamentale.

Sì, ma qualcuno ha pensato alla quantità di acqua necessaria? Perché quando si parlava di questo progetto, un decennio fa o giù di lì, una delle critiche verteva proprio sullo spreco idrico (in un contesto già difficile).

No vabbè, dai, facciamo delle critiche che abbiano un senso, però: io capisco il grave problema della siccità (e anche quello del traffico tentacolare, che affligge il Sud come nessun altro posto, con questi ingorghi che attanagliano come un polpo - no aspetta, era: “come una piovra”, mi pare…).

Però se il problema fosse davvero solo il dispendio idrico, potrebbe per assurdo valer la pena di far venire le autobotti persino dalla Lombardia, per dire.

I veri nodi sono piuttosto:
zona altamente sismica (si arriva fino al 6/7° grado della Richter)
zona con venti fortissimi (si parla di raffiche a 200 km/h)
zone di partenza e arrivo tendenti al friabile
e, per i piloni necessari lungo il percorso:
fondali molto profondi
forti correnti marine

e persino: traffico marittimo intenso
Cui si aggiunge il fatto che se ne vorrebbe fare un utilizzo sia autostradale che ferroviario.

Alla fine, ci sono problemi di stabilità e di deformazione, oltre al fatto che una campata di 3 km non esiste in tutto il mondo, saremmo più bravi di tutti se ci riuscissimo. Roba che poi il resto del mondo viene a prendere lezioni da noi - non ci crede nessuno, anche solo questo.

E tutto ciò senza nemmeno scomodare i problemi legati agli interessi locali, che non è che siano esattamente ininfluenti. Il primo progetto era del 1850 circa, ma niente. Però si dice che un ponte (temporaneo) una volta fu fatto davvero, ma da gente più seria di noi:

L’unico progetto, probabilmente realizzato, risale all’epoca dei romani. Si racconta che essi fossero riusciti a far transitare le truppe su un ponte di barche e botti. Questo è narrato da Plinio il Vecchio e da Strabone che narra della costruzione, voluta dal console Lucio Cecilio Metello nel 251 a.C., di un ponte fatto di barche e botti per trasportare dalla Sicilia 140 elefanti da guerra catturati ai cartaginesi nella battaglia di Palermo durante la prima guerra punica.

Vabbè, altri tempi (e altre richieste).

Sì, avevo letto. E credo proprio che resterà l’unico.

Ma era temporaneo, giusto per far passare armate pesanti.

Poi c’era quello di corallo. Temporaneo anche quello. :grin:

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Più che altro dovevi leggere questo paragrafo:

Le temperature sotto +18 °C invece rallentano l’indurimento, quelle inferiori a +5 °C lo ritardano notevolmente. Di contro la resistenza meccanica ottenuta a basse temperature (10 °C) nel lungo tempo (>> 28 gg) risultano maggiori di quelle ottenibili a temperatura standard, questo si spiega con la produzione di silicati idrati di calcio di qualità migliore. Sotto i +5 °C in caso di pericolo di gelo vanno previsti provvedimenti cautelativi come: riscaldamento degli inerti e dell’acqua; copertura delle strutture con teloni.

Vero, confermo e sottoscrivo. Dalla prima all’ultima parola

Ma anche sette/otto mesi dopo? Per tutti gli anni a venire?

No dalla descrizione sembra solo nel.periodo di indurimento.

Dunque, il problema è “solo” iniziare e finire i lavori nelle stagioni giuste, per quello.