Dopo aver terminato con un po’ di fatica “il grande Gatsby” (fatica per la mancanza di serenità, il libro è di per sé scorrevole anche se ancora mi sto chiedendo qual è il punto), ho iniziato in contemporanea 'le citta invisibili " di Calvino e "la paura di Montalbano " di Camilleri.
Entrambi a primo impatto davvero piacevoli.
Il Grande Gatsby, come Colazione da Tiffany e altri classici americani, partono da un punto di vista un po’ particolare, quello di un personaggio terzo che fa da narratore e commentatore. Non è il protagonista e non abbiamo l’autore del libro che dice cosa accade, sembra che serva un certo distacco per approcciare queste figure quasi titaniche, rispetto la mediocrità della vita quotidiana, eccentriche e speciali sebbene non è che accada chissà che.
È una riflessione sull’America delle opportunità, che ha i suoi lati oscuri. Ha anche una sua poetica, in certi momenti.
Certo che mancando episodi eclatanti, | difficile inquadrarlo. Un romanzo che mi fece questo effetto fu Opera Al Nero della Yourcenaire. Finito mi dissi: embè?
Hai centrato in pieno. Embè?
Ben scritto eh niente da dire. Però.
Ci sarebbe da fare una lista delle opere che ti lasciano con questo interrogativo.
Non romanzi dove gli eventi fanno da padrone, ma spaccato di una società (che probabilmente a noi dice nulla) ma che ha tutta una serie di caratteristiche, come la Sicilia del 19 secolo del Gattopardo. Il sogno americano, che qui si realizza e non si realizza, la divisione in classi molto pronunciata, la condizione delle donne viste solo come trofeo o in inizio di emancipazione. Sono romanzi che meritano una riflessione e meno immediati di quanto non ne siano abituati.
(cancellato)
Io ce l’ho a casa ma non vorrei avere una versione “tagliata”…oddio…è veramente così breve? Cioè, sulle 180 pg o giù di lì? Se sì, chissà perchè me lo immaginavo come il classico tomone.
Sì, è un romanzo molto breve.
In realtà il libro ha una lunghezza che varia tra le 350 e le 450 pagine a seconda delle edizioni.
Quella italiana è 450 pagine.
finito
SECONDO CONTATTO di Mike Resnick. Abbastanza noioso.
sto finendo Mickey 7.
per ora poco soddisfatto
cominciato, ma lo lascerò perdere
NAPOLEONE di Ludwig “qualcosa”, molto deludente
Ma sto Gatsby è molto breve o sono 450 pg…? Il mio è a rischio carta da riciclo, se non è edizione integrale, si sappia…
Le edizioni che vedo su Amazon sembrano tutte abbastanza brevi, anche quelle che vengono definite “integrali”. Forse sono le versioni ebook ad essere più “voluminose”?
Puoi giudicare tu:
Io parlavo di ragazze elettriche
Devo aver fatto confusione tra le discussioni
Sì dunque sulle 180 - 190 pg
Ho finito Il fantasma dell’Opera, di Gaston Leroux (1910, da noi 1923)
Libro e storia direi piuttosto celebri, non fosse altro per i musical e i film che ne furono poi tratti.
Giudizio in sintesi, non mi è piaciuto, voto 5.
L’autore è chi? Tutti più o meno conoscono il titolo o la storia, nessuno (credo) ricorda o ha la minima idea di chi l’abbia scritto.
Leroux, nato riccone, perse poi tutto al gioco, fu soprattutto giornalista di successo. Si cimentò però con buona fortuna anche in letteratura, dato che poi non è solo questo il libro che scrisse, ne scrisse altri, ma non è ora il caso.
La storia è abbastanza nota, ma occhio SPOILER
c’è questa persona, con un viso deforme e ripugnante, solitamente nascosto da una maschera, che si aggira indisturbato per i corridoi e i passaggi segreti dell’Opera di Parigi. Ha moltissime qualità, non ultima una voce incredibile, una vivida intelligenza. una gran astuzia…ma è fondamentalmente un matto.
L’Opera poi non va pensata come un teatro, non solo: è un palazzone enorme, tipo
per capirsi.
La storia è quella dell’amore impossibile di Erik, il fantasma, verso la giovane cantante Christine Daaè, la quale è invece innamorata, ricambiata, dal giovane Visconte di Chagny.
Tutto il racconto presuppone un’enorme sospensione dell’incredulità. Il fantasma fa cose che non si spiegano, impossibili, e che una volta spiegate, peggio ancora, rimangono comunque impossibili. Già qua, mi casca tutto il palco, per rimanere in campo teatrale.
Cioè tu leggi questi fatti stupefacenti, dicendoti, ok, poi l’Autore sicuramente spiegherà come cavolo è successo…una cippa, te lo spiega, spesso in maniera un po’ confusa, e non ti convince, anzi, ti senti proprio preso per il culo.
La figura di Erik (e del suo amico nemico, il Persiano) è comunque venuta bene,decisamente interessante, e dunque sotto il 5 non vado.
La giovane cantante, la Christine, spiace dirlo, ma è una cretina, intesa proprio come una persona scema, che non gode di un QI particolarmente elevato. Non voglio calcare la mano, ma è chiaro che molti stratagemmi del fantasma funzionano se hai a che fare con una persona così stupida.
Il giovane Visconte possiamo dire che è accecato dall’amore, e che è giovane, giusto per non dire che anche lui è un mezzo idiota.
Dunque, non è facile per me apprezzare un libro (pure lunghetto anzi che no) in cui i buoni sono degli idioti e le vicende narrate ti prendono per i fondelli.
E infatti, in sintesi, non mi è piaciuto e non lo consiglio. Il libro uscì a suo tempo, in un primo momento, a puntate, ottendendo pareri discordanti.
193 pagine
Ma è la versione integrale? Questa è la domanda - aspetta, @Nirgal si è confuso con un altro libro! Ma si fa così? Adesso mi tocca leggere quel libro in lingua…
Pare di sì.
Mica è difficile, si legge anche a scuola, dai.
La mia difficoltà non è legata all’eventuale “peso” di una lettura, ma alla fatica di tenere gli occhi sul foglio da che son diventato presbite. So da me che in realtà è un problema mentale e non fisico (o chiunque abbia gli occhiali non leggerebbe nulla), però trovo sempre altro da fare e,a quanto sembra, sono bravissimo a ingannare me stesso convincendoni che “adesso proprio non posso leggere”. Eppure il nostro @Cozzer ho iniziato a leggerlo e non ho più smesso. E’ andata così anche con Tadako, appena ho trovato la forza di prendere davvero in mano il suo libro.
Però, per gli altri 6 o 7 che ho preso a Stranimondi, ancora le scuse reggono