Che, strano a dirsi, è l’angolino per parlare in libertà delle ultime letture generiche.
Ho terminato Robinson Crusoe, di Daniel Defoe (1719)
Lo spunto gli venne sapendo di un naufrago, rimasto alcuni anni solo su un’isola. Noi oggi diremmo che abbiamo sentito quella del giapponese che crede ci sia ancora la II GM, nella sua isoletta solitaria, e buttiamo giù il Robinson Crusoe.
Defoe si rifà piuttosto spudoratamanete alla vera storia del naufrago. Naufrago poi per modo di dire, era un piantagrane, che preferì rimanere in un’isola deserta piuttosto che riprendere il mare con i compagni, dato che secondo lui la loro nave, se non riparata, sarebbe affondata (aveva ragione).
Dunque le capre serlvatiche della realtà ci sono anche nel libro, così come il modo di vestirsi, i rifugi, la Bibbia da leggere, etc etc…
Il libro mi è decisamente piaciuto e pure sorpreso. Intanto, per un po’ le storie di Crusoe non riguardano l’isola deserta, ma lo seguiamo in Africa e in Brasile. Poi, prima di trovare Venerdì (questa sì invenzione di Defoe, come tante altre), passò oltre 20 anni da eremita.
Crusoe continua a dire nel libro che non era capace di fare nulla e che molte cose che costruì non erano granchè, ma sono tutte frottole, perchè alla fine si era fatto un rifugio, piantagioni, una seconda casa, allevamenti…hai voglia.
Il libro viene spesso catalogato come un romanzo per ragazzi, ma ci sono varie cose che non so se sarebbero adatte a un ragazzino. E’ lungo. E’ prolisso quando parla della crisi religiosa del protagonista. E’ molto descrittivo, con poca azione (molta alla fine, però). E’ decisamente diseducativo nel rapporto di Crusoe con la natura, soprattutto con gli animali. Insomma anche no.
Il libro viene ritenuto il primo romanzo di avventure, da alcuni il primo romanzo moderno in toto. Ebbe un successone immediato, subendo varie scopiazzature.
Oceano mare di Baricco.
Ci ho messo un mese, è un libro da leggere solo se sei nel mood giusto.
Ho finito “il Giurato” di Grisham, piacevole drama legale, anche se ambientato negli anni 70, assolutamente godibile e in un certo senso sempre attuale.
Ora sto leggendo “i mastini della guerra” di Forsyth.
Nel contempo sto leggendo anche alcuni saggi, ma ne parlo altrove.
Ci fu uno sciroccato (non ricordo più l’anno) che, dopo averlo letto, decise di seguire le orme del protagonista, attrezzandsi meglio ma sottovalutando l’effetto dell’isolamento sociale.
Fu trovato e salvato anni dopo, ridotto come uno straccio (soprattutto dal punto di vista mentale). Pare parlasse da solo in modo spesso incoerente e ripetesse ogni due per tre la frase "cosa mai ho fatto“.
Certo, è facile non fosse molto normale anche prima di partire.
Poi, un caso solo (almeno, un caso noto): un po’ poco per mettere al rogo un libro per questo.
Palloso in gran parte? Per i nostri tempi senz’altro sì.
Cattivo con gli animali? Mah, non so: mi pare non muoiano gatti. O sì?
No, non l’ho trovato palloso…dicevo che in vari punti potrebbe esserlo, ma per un giovane. E’ un racconto di un’avventura, in definitiva…deve piacere ascoltare le storie, per apprezzarlo al meglio…
Eh sì, infine, di gatti ne muoiono un sacco, in questo libro. Ma davvero!!
Ecco perché mi era piaciuto tanto, da ragazzino!
Finito Gli Interessi Comuni, con so se più ribrezzo o voglia di droga, ho iniziato L’incanto del Lotto 49.
Delirio puro
Forte!
Mi sa che non è il mio genere. Forse.
Cos’è la “sugna di rogne”? ah no, “rognone”! Allora intuisco.
Tra il volume di Pessoa e Il Consumatore di Michael Gira (brevissimi racconti horror viscerali quanto poetici, disgustosi e affascinanti) ho iniziato il terzo volume della Trascendenza di James Gunn.
A breve dovrò selezionare un nuovo libro. Ah arrivato anche Silicio n4, ma non so quando lo inizierò.
Mah alla fine niente di che. Mentre prima era una sorta di giallo spionaggio, qui siamo a roba classica che più non si può. Un viaggio per pianeti esotici o quasi, vanno avanti, i cattivi si risolvono in due pagine . Mah.
Il Consumatore è alla fine assolutamente disgustoso, da leggere poco a poco per via di una certa ripetitività. Bello ma per stomaci forti.
Lato fumetto, finito L’Intervista di Marcello Fior. Nel 2048 uno psicologo in crisi coniugale trova una giovane paziente con instaura un rapporto per via di una esperienza comune: hanno visto “gli alieni”.
A me è piaciuto molto, con tanti richiami al cinema anni ‘70, con la sua Fantascienza forse un po’ grossolana e gli hippy dall’amore libero, l’architettura e la grafica di un certo tipo (intendo quella che usa il segno sopra il “colore” e non viceversa). La storia si divide tra quella dei personaggi e quella del futuro, che prende in giro la frase di Frutteto e Lucentini: gli UFO non atterrano a Lucca - per dire che siamo troppo pieni di storia e antichità per vedere qualcosa di futuristico. Ecco qui vediamo invece passato e futuro assieme, giusto per smentire. E il futuro non è tanto scienza quanto un cambio di costume, e il tutto funziona secondo me.
Ho abbandonato l’incanto del lotto 49 poco dopo la metà
Lettura difficile, ma secondo me vale la pena di finirlo, essendo breve. Con la fine “si capisce tutto”, o almeno un po’di cose sono spiegate.
preso anch’io, lo metto in coda.
Intanto mi sono finito un’antologia malloppo di frutteroeLucentini: L’ombra del 2000, comprata quest’estate al mercatino dell’usato.
Adesso attacco il saggio di fantascienza: il gioco dei mondi di Catani, Ragone e Scacco.
io sto facendo esercizi per la memoria: lo avevo letto negli anni 80, non me lo ricordavo più. Sto ripassando.
http://www.mondourania.com/urania/u801-820/urania815.htm
Lo dico, ci sono racconti di Fantawriter belli anche di più di qualcuno di quelli qui, che sono comunque migliori di quelli di Sam Miller
Però, è comunque molto interessante.
@fantawriter come era l’antologia di F&L? Loro mi stanno abbastanza antipatico, devo dirlo, perché come curatori di Urania ne hanno fatte di ogni e rimangono osannati.
Ho iniziato “Il caso Agatha Christie”
Eccezionale! Ti dico che ci sono delle pietre preziose come:
Anonima Aldilà di Simak, Storia di Farnham di Heinlein e Un biglietto per Tranai di Shecley.
Ah, dimenticavo, è citato pure il Babbano: Il correttore di bozze di Asimov.
Lo sai che mi manca, e pensavo di averle tutte le antologie urania di racconti. Devo provvedere.