L'ultimo libro letto

Quando ho letto “Incontro con Rama” mi sembrava di leggere “Viaggio al centro della terra” :slight_smile:

Verne ha scritto un centinaio di romanzi che venivano pubblicati a due a due ogni anno.
È stato un grandissimo best seller per quegli anni, i suoi libri venivano stampati e ristampati vendendo come il pane. Le edizioni originarie sono diventate mitiche anche grazie alle copertine bellissime. Recentemente un editore le ha riproposte, e ancora son sorprendenti.
Riguardo la tua delusione, capisco bene. Ti stai sorprendendo però che uno scrittore seriale che, per l’epoca, era come un Stephen King o un Wilbur Smith, non ha una scrittura brillante. Diciamo che Verne è molto frainteso e per alcuni versi sopravvalutato.
Nulla questio su alcune visioni assolutamente geniali. Il giro del mondo è quello meno sorprendente di quelli super famosi. Ma le edizioni con stampe originali sono favolose.

La fortuna di Verne tra gli scrittori e i critici letterari è stata a dir poco alterna:

Okay, ma 20.000 leghe sotto i mari non si tocca, che era il mio favorito da bimbo.

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Dalla terra alla luna
20.000 leghe sotto i mari
Viaggio al centro della terra

Sapevate che Verne ha scritto anche una trilogia di saggi sull’esplorazione della terra?
I miei tesssori…

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Per non creare ulteriori OT nel thread sui film, chiedo qui: quali sono i libri pubblicati dal @Tobanis? Oltre al Milione, intendo. Cercando vien fuori “La chiusura del cerchio”, è tuo, Tobi?

No, l’unico libro rimane il Milione 2020, come accennato intendo pubblicarne un altro…credevo a fine agosto, ma tra il dire e il fare…ora spero metà settembre.

L’ultimo libro letto è

“A modo mio - antologia AA.VV. di opere (quasi tutte) ispirate a storie famose, ma rimaneggiate dai nostri autori”

Mica perché ce ne sia anche una mia, lì dentro, eh? Comunque recensisco (work in progress) racconto per racconto, in ordine sparso, qui

La stirpe di Nettuno Charles Stross
Interessante il sistema economico instaurato per i viaggi interstellari.

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Sto a legge “Un polpo alla gola”, maledetto il contest delle valchirie affamate di libri :smiley: :smiley:

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Allora, dopo che mi sono sbrigato un po’ di faccende e ho sfamato un po’ la scimmia per i synth (devo ancora studiare bene la sintesi FM!!!), posso dire di essermi fatto fuori circa 1200 pagine in un paio di settimane, ossia 3 urania jumbo. Ecco a cosa servono le vacanze!

EDIT, separo il lungo post in tre successivi, così aumenta anche la.suspence.

E sappiate che si poi si sono aggiunti i libri di @salvatore.mulliri , che avranno la precedenza!

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Beh, d’altro canto, il Signore ha fatto sparire i miracoli, l’abbondanza, la sempiterna gioia della sua luce e visione. E aveva pure imboscato gli antibiotici, quel maledetto…

Fede devi spezzettare in piu post, altrimenti è troppo da leggere :sweat_smile:

Ok hai ragione , modifico e farò alcuni post separati

Galactic North di Aleyster Reynolds (magari interessa @happycactus ): non un romanzo ma una antologia di 8 racconti, tutti ambientati nello stesso universo (letteralmente!) de la Città Nel Cratere e Il Prefetto (il primo de due mi piacque maggiormente, era veramente spettacolare).
Certo, però sono scritti in anni differenti e ambientati in secoli se non millenni diversi - in realtà enll’appendice, molto interessante siega come è nata tale idea e quali son ole opere che lo hanno ispirato, spingengo il ettore a cercare tali titoli, che rimangono ancora dei sempreverdi nonostante il tempo trascorso.

Dicevamo, 8 racconti, tutti diversi (non scendo troppo nei dettagli, scusate), che vanno dall’esplorazione spaziale - con tutte le difficoltà e le possibili soluzioni - allo spionaggio e all’investigazione, dalla chirurgia estrema alla space opera di guerra, con una girandola di idee che merita un plauso. Vanno dall’ottimo allo stupendo, con grandissima soddisfazione.
Chapeau!

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Poi ho letto RED: La caduta, di Linda Nagata. Terzo di una serie (che avevo solo sentito nominare) è carino ma non è nelle mie corde, penso anzi di venderlo. Un gruppo militare ultra segreto composto da soldati dati per morti e votati nella missione “si vis pacem para bellum”, operazioni speciali pianificate dal RAD, una sorta di intelligenza artificiale emergente dalla collettività di IA minori, che dovrebbe raddrizzare i torti e i conflitti nel mondo. Eppure qualcosa non va, le ultimi missioni sono un disastro e qualcosa sembra che riesca a dare ordini incongruenti e anzi controproducenti.
Ma la macrotrama è tutta qua, non viene sviluppata mentre le singole missioni sono dettagliate fino allo sfinimento, fino alla pornografia di guerra. I personaggi ci sono e non ci sono, lasciati in disparte - a parte il protagonista - rispetto allo spara spara e il pianifica pianifica.
A volte divertente ma più spesso noioso, non sono così fan della military FS temo.

Terzo, il millemondi tutto italiano “I Coloni Dell’Universo”, antologia di narrativa breve nostrana, esperimento che sta dando i suoi frutti.
Anche qui non riesco ad entrare nel dettaglio e temo che parlerò solo dei racconti che non mi son piaciuti, ma merita davvero. A parte pochissime eccezioni, sono tutti dal molto buonio al davvero notevole, da applausi proprio. Quindi sappiate che non è perfetta ma è davvero ottima.
I racconti “minori” sono 4, i tre iniziali e il finale, il resto una goduria.
Il primo è una distopia banalissima e appena bbozzata. E a me le banalità fanno imbestialire. Raus. Per fortuna è molto breve: un fattorino sulla terra sgobba come un mulo per diventare colono, ma dovrà ricredersi. Sbadigli assicurati.
Il secondo riguarda alcuni ragazzini che sono gli unici a poter effettuare una esplroazione distanza di esopianeti su cui l’umanità dovrà emigrare per non estinguersi. Certo, peccato che fanno quel che c@##o gli pare e nessuno li controlli. La cosa meno convincete di questo mondo. Scritto anche in maniera un po’ farraginosa.
Il terzo è della Cavallero e qui ho sentimenti altamente contrastanti. Sa scrivere, ha buone idee e il racconto è in realtà davvero buono. Dunque? Ecco, ha la mentalità del metallaro medio, dove esiste solo e sempre e unicamente e insistemente la brutalità. Dopo ci mette dentro un po’ disperazione, un po’ di orrori e infine delle atrocità, che tanto non guastano. Ecco, non è modo per far creare una vera sensazione di orrore, e questa monotonia davvero la mal digerisco.
Qui lo scenario non cambia di tanto, ma la storia non eccede (non ero riuscito a finire Morjegrad, sappiatelo, era troppo fastidioso tutto questo rincorrere solo e sempre cattiverie senza motivo).

Ecco anche l’ultimo è più una questione di gusti. Ossia, a me sembra FS di 50 anni fa. ‘sti ragazzini sono scelti come coloni da invisibili IA che li spediscono “vergini” su altro pianeta (no criogenia, no digitalizzazione, no terrafomarzione a distanza, no idee) e sapete quale è il bello? DOpo averli seguiti, formati, dato una bella wiki immensa e connessione, bene li scaricano lì togliendo tutto, a parte una biblioteca fisica.
Una idea che più reazionaria non si può, ma che senso ha??? Vioi avete mai provato a cercare una parola specifica contro migliaia di pagine di docuemntazione? Come chiapperi si fa ad usare una biblioteca se non solo per svago?
E poi perché togliere tutta la digitalizzazione? Non serve? Allora perché le IA non si suicidano subito così il mondo migliora? Perché gli scrittori di Fs devono odiare tanto la tecnologia?
E’ il motivo per cui Silicio, la fanzine, e WorldSF Italia mi hanno repulso tanto. Trovo che sia robaccia, tempo perso, zero idee, solo tanta retorica.

Ah a proposito di retorica, a volte ci sono dei punti un po’ imbarazzanti in quest’ ultima amtologia. Va bene che i libri non sono dei saggi, ma l’idea che il fondamento del capitalismo sia solo ed esclusivamente la schiavitù dell’umanità e sia mossa da cattiveria motivata solo dalla rapacità senza limiti, confini, ragionamento, plausibilità, ecco mi pare un tantino azzardato.
Non credo nel turbocapitalismo e mi sento distante anni luce dai promotori come Bush, Reagan, Thatcher e simili, ma un minimo di onestà (tipo che certi atteggiamenti son trasversali e indipendenti) potrebbe portare a soluzioni (anche narrative) migliori, mentre qui ci si appiana verso una banalizzazione che mi lascia un po’ perplesso.

L’ho preso appena uscito e, anche a me, “Coloni dell’Universo” è piaciuto: direi un ottima antologia con molti racconti di alto livello; l’ho comprata appena uscita e, a causa dei troppi libri letti dopo, non ricordo tutte le trame, ma lascio sempre delle annotazioni e un punteggio sul frontespizio per quando torno a leggere gli scritti di nuovo: quello che mi ha più ammaliato è stato il racconto di Laura Silvestri. Il peggiore non lo dico mai. La Cavallero è stata ripetitiva, ricalca il suo romanzo - anche nelle similitudini -, e ha ampliato la storia del suo premiato romanzo, perciò niente di nuovo sebbene sia capace, molto capace.

Dichi?