L'ultimo film che hai visto

Dogtooth (2009 ma 2020).

Il greco Lanthimos è senza dubbio un regista molto particolare. I suoi film, quelli che ho visto almeno, sono strampalati, affascinanti, originali; opere in cui i personaggi hanno dinamiche stralunate ma di ciò non si fanno poi grandi problemi. Sono tutti film a cui diedi 7 e curiosamente anche a questo ultimo darei quel voto, anche un 7,5. Dei suoi film ho visto Alps, The Lobster (nel cui cast inserisce varie star, e così sarà per i seguenti), Il sacrificio del cervo sacro e il più celebre dei suoi, che probabilmente è La favorita. In piena pandemia, nel 2020, uscì in Italia questo suo film, che era precedente a tutti gli altri nominati, dato che risale al 2009. Ancora una volta una storia assurda: una coppia tiene i tre figli adolescenti (un maschio e due femmine) nella villa di famiglia, chiusi a qualunque contatto esterno (non hanno tv, internet, il telefono) e non li fa mai uscire dai cancelli di casa, da cui anzi esce solo il padre, proprietario di una fabbrica. I ragazzi dunque non sono mai andati a scuola e in tutto si fidano di quanto insegnano loro i genitori. Ma alla lunga, la cosa fatica a funzionare. Altro non direi; citerei il fatto che il film ha pure una carica erotica molto forte (VM18) e che si può, ovviamente e banalmente, leggere su vari piani di lettura, non ultima quella dove i ragazzi rappresentano il popolo e i genitori una delle tante dittature sparse per il mondo. Bello bello, bel cast, bravi attori, film decisamente interessante. Vinse un premio minore a Cannes e fece parte della cinquina dell’Oscar al film straniero, poi andato a In un mondo migliore. Costi nulli, incassi poco più, siamo in pieno “d’essai”.

Ci hai preso in pieno!

Sonic 2 (2022)

Alla fine della fiera ho visto questo film (quasi) solo perché è stato n.1 in Italia, nelle classifiche settimanali. Tutto quello che temevo di trovare nel primo (che invece poi alla fine era guardabile), purtroppo qua c’è, e in dosi massicce. Ci sono nuovi personaggi, uno buono, uno inizialmente cattivo, ma entrambi sbagliati e insopportabili, se non forse ai bambini. Ecco, questo film è sostanzialmente un film per bambini, non visibile dagli adulti, se non con una certa pena. Pure il connubio con gli umani, che nel primo film funzionava, qua va a farsi benedire: gli attori in carne e ossa sono messi in disparte, con una parte minore. Il risultato è che il film, pure troppo lunghetto, mi ha fatto abbastanza cagare, e il suo voto è un 4 scarso, che anche 3 può andare bene. Della trama è inutile dire, è chiara dopo 5’ di film, tanto è banale e prevedibile. E’ costato tanto ma è andato bene al botteghino, dunque è probabile ne facciano un terzo episodio, anzi, pare certo per fine 2024.

Del caso, speriamo col terzo non si accontentino di una trama tanto per, senza dare un po’ di spessore ai personaggi e farli interagire come si deve. È che dobrenbetofar apparire il coso blu dove non lo conosce nessuno.

Gli idoli delle donne (2022)

Questo film è stato il numero 3 in Italia, nelle classifiche settimanali, e al momento è disponibile su Prime Video. Parte da un’idea caruccia, con questo gigolò molto pesante nel parlare, lo fa solo tramite luoghi comuni, però uomo irresistibile per le donne. Dopo un incidente, assume le sembianze di Lillo e la sua carriera come prostituto è finita. Dovrà provare Greg, nel ruolo di una specie di santone indiano, a restituirgli il fascino. Ok, l’idea è simpatica, il duo pure, sono andato anche a teatro a vederli tempo fa e alla radio sono un mito, però sono formidabili negli sketch, forse sulla lunghezza di un film (senza forse), la stanchezza si sente. Il film poi è una sciocchezzuola, caruccio, con un gran bel cast di comprimari. Spiace bocciare questa operazione, lo farò appena appena, sto con il 5,5 del grande pubblico.

21 (2008)

E’ nota la stronzata che nei casinò USA non si possono contare le carte. Per me, ma per chiunque giochicchi a carte, una cagata, tant’è che quelli bravi sanno esattamente tutte le carte uscite fino a quel momento. Nei casinò invece, laggiù, vogliono che tutto sia affidato alla fortuna, se perdi o vinci, è la sorte. Che poi, lo sanno tutti, il banco vince sempre, è solo una cazzata per incularti i soldi. Questo film parla di giovani brillanti che, come una squadra, hanno escogitato un sistema per vincere a Blackjack, o 21 che dir si voglia. Al contare le carte viene poi attribuito un potere miracoloso, nella realtà non è così, è un’informazione in più, certo, ma poi….e comunque negli stessi casinò da quanto mi dicono ora cambiano spesso i mazzi e dunque anche quella strategia salta. Il film non è male, peccato alcune incongruenze, tutti sono brillantissimi e con la battuta pronta, peccato che il geniale prof alla fine sia un po’ coglione (senza motivo, serviva agli sceneggiatori) e che il genietto protagonista, genietto coi numeri intendo, arrivi a confondere 8k con 16k, in informatica, ben poco plausibile (ah già, anche questo serviva agli sceneggiatori, e ciaone alla coerenza). Il film ha però vari punti interessanti, l’ho visto mentre facevo pulizia tra i vecchi film e questo era il più vecchio, degli anni Duemila, che volevo vedere. A suo tempo, il film andò bene al botteghino, Si può recuperare su Netflix. Per me siamo sul 5/6.

Questo, che sia leggerino, è evidente. Lo si dovrebbe guardare proprio una di quelle sere che non si ha nulla da fare e non ci stanno molte alternative, per quanto lillo e (un po’ meno) greg possano andare forte negli schetch.

Di Lillo ho visto “sono Lillo” (per la tv), “con chi viaggi”, “natale col boss”, “grosso guaio all’Esquilino”, “D. N. A.”
In generale tutti film leggeri, da guardare quando non ricordi più cosa viene dopo 1.d4 Cf6 2. c4 g6 3.Cf3, ma in ogni caso dove non c’era Greg, andava meglio. Niente contro Greg: è Lillo che, senza di lui, riesce meglio. Poi vabbè, alla prima occasione lo guardo e vediamo se almeno un sei glielo posso dare.

The Northman (2022)

Mi è piaciuto questo film di vendette e sentimenti forti, ambientato nel Nord Europa al tempo del Medioevo. Shakespeare incontra la brutalità di quei tempi, dove la massima aspirazione dei guerrieri era di morire in battaglia e finire nel Valhalla, dopo una vita di omicidi, stupri, abusi, una vita di merda, diciamolo, che poi finire trafitti da una spada era anche la giusta punizione. La storia è quello di un giovane principe, che assiste impotente all’omicidio del re padre per mano dello zio. Fugge e la sua vita sarà dedicata a meditare e compiere la vendetta. Bel film, crudo, epico e mitologico, se vogliamo, dove i sentimenti (odio, amore, vendetta, rabbia…) sono sempre portati all’eccesso, una tragedia che parrebbe scritta dal Bardo. E infatti la storia è un po’ quella di Amleto, non per nulla il protagonista è Amleth, il tutto è tratto dalla storia danese (vera o leggendaria); non si pensa che Shakespeare conoscesse i testi originari, ma per certo qualcosa gli giunse all’orecchio. Bello il cast, tutti molto in parte, dal protagonista, ottimo Alexander Skasrgard, alla sua bella, Anya Taylor Joy (ex Regina degli scacchi); bella la messa in scena, spesso visionaria; bello tutto, gli darò un sette. Film bocciato da FilmTv ma osannato altrove, da altra critica; purtroppo è stato un disastro al botteghino, malgrado sia piaciuto al (poco) pubblico accorso. Non mi sorprenderei se negli anni diventasse un cult movie.

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Gli spiriti dell’isola (2022)

Per la cinematografia sono i tempi che sono, riassumerei, dopo avere visto questo film. In altri tempi, questo sarebbe stato il 50imo film più interessante dell’anno, perché ce ne sarebbero stati decine di altri, migliori. Questo invece ha avuto nove candidature agli Oscar ’23 (nessuna a segno), ha vinto il Golden Globe per la migliore commedia (commedia?), Colin Farrell (bravo) ha vinto Golden Globe e Coppa Volpi a Venezia. Segno che tanto altro forse non c’è, di buono. E che insomma mi aspettavo un raro filmone, e ho visto un film abbastanza interessante, ma non di più, dove l’empatia mai decolla e in definitiva dove mai lo stesso film mai decolla. Commedia….mah, l’unico sentimento verso i protagonisti è la pena che ho provato per loro, una umana pena per la loro vitaccia. La storia è nota, due tizi non sono più amici, e da lì discende tutto, e molti altarini di questo misero villaggio irlandese vengono alla luce e spiattellati alla comunità. I personaggi sono quasi tutti ai limiti della stramberia; la più normale del mazzo non può fare altro che fuggire per sempre. Insomma, mi aspettavo molto, e ho avuto pochino, perché alla fine darò la sufficienza, e la delusione non è poco. Lodi sperticate erano poi state fatte alla sceneggiatura, che invece non mi ha colpito particolarmente, neanche nei dialoghi, che sono tutt’al più furbi. Un film che mi lascia più di un dubbio e poca soddisfazione. Mah, sarà stato che non era un film per me, magari. Magari è il grande film che dicono critica e pubblico. Al botteghino costi e incassi minori.

E intanto Little Sister ancora non l’hai visto, eh?

Cloud Atlas, 2012. Saltato ai tempi, visto questa sera, a tre giorni dalla fine della promozione di Amazon Prime che mi ha permesso di vederlo aggratis.

Notevole. 172 minuti, ma non ti annoi un attimo.

Dieci attori che fanno in media cinque personaggi ciascuno (okay, Tom Hanks - ma anche Hug Grant, m’è parso - qualcuno di più, altri qualcuno meno, ma, insomma, l’ho capito davvero solo grazie ai titoli di coda), storie che si intrecciano tra passato, quasi presente e futuro, dramma, azione, commedia, thriller… di tutto un po’. Per me un gran film, davvero, anche se a volte ti chiedi che c’entra quello che vedi, ma poi capisci - e, se non capisci, c’è sempre Wiki che te lo spiega:

un film di fantascienza che intreccia sei storie ambientate in luoghi e tempi diversi. I temi ricorrenti nel film, così come nel romanzo, sono la reincarnazione e il destino, elementi che legano indissolubilmente i personaggi e le situazioni dei sei episodi attraverso numerosi richiami e citazioni interne.

Il film segue sei differenti storie in sei epoche diverse, eppure gli eventi di ogni storia sembrano legarsi a tutte le altre, mostrando alcuni denominatori costanti:

Il Diario dal Pacifico di Adam Ewing (1849): Adam Ewing, un avvocato americano di San Francisco, è arrivato alle Isole Chatham per concludere un accordo commerciale con il reverendo Gilles Horrox per il suocero Haskell Moore. Assiste alla fustigazione di uno schiavo Moriori, Autua, che s’imbarca clandestinamente sulla nave di Ewing e convince l’avvocato a sostenerlo per persuadere il capitano a far parte dell’equipaggio come un uomo libero. Nel frattempo il medico Henry Goose avvelena lentamente Ewing, sostenendo di avere la cura per un verme parassita, con l’obiettivo di rubare oggetti di valore di Ewing. Quando Goose tenta di somministrargli la dose fatale, Autua lo salva iniziando una colluttazione con lui; quando lo schiavo sta per avere la peggio, Ewing si riprende in tempo per dare il colpo di grazia al medico. Tornato negli Stati Uniti, Ewing e sua moglie Tilda denunciano lo schiavismo di Moore e lasciano San Francisco per unirsi al movimento abolizionista.

Lettere da Zedelghem (1936): ambientata in Scozia, nel paese fittizio di Zedelghem, vicino a Edimburgo, dove il giovane musicista Robert Frobisher trova lavoro come copista presso l’anziano compositore Vyvyan Ayrs, dal quale Frobisher trova il tempo e l’ispirazione per comporre il suo capolavoro, il Sestetto dell’Atlante delle Nuvole. Ayrs, però, intende rubare il lavoro di Frobisher spacciandolo per suo, e minaccia il giovane di rivelarne l’omosessualità (considerata all’epoca una cosa scandalosa oltre che oggetto di reato). Frobisher, il quale nel suo tempo libero ha letto parte del diario di bordo scritto da Adam Ewing, decide di assassinare Ayrs. Scappa quindi in un hotel dove, dopo aver finito di scrivere il suo sestetto, si sdraia nella vasca da bagno della sua camera e si suicida con un colpo di pistola in testa. Proprio allora lo raggiunge l’amante Rufus Sixsmith, che abbraccia il suo cadavere in un lutto profondo.

Mezze vite – Il primo caso di Luisa Rey (1973): ambientata a San Francisco, in California, vede la reporter Luisa Rey che incontra un invecchiato Rufus Sixsmith, divenuto un fisico nucleare, coinvolgendosi così in un’inchiesta giornalistica sulla vociferata insicurezza della nuova centrale nucleare gestita da Lloyd Hooks. Prima di poter consegnare a Rey le prove contro la centrale, Sixsmith viene assassinato da Bill Smoke, un sicario di Hooks, mentre la giornalista trova le lettere che Frobisher aveva scritto per Sixsmith e s’imbatte nel sestetto del musicista in un negozio di musica. Isaac Sachs, un lavoratore della centrale, riesce a passare a Rey una copia delle documentazioni che Sixsmith voleva darle, ma Smoke uccide pure lui, facendo esplodere l’aereo sul quale era partito, per poi tentare di uccidere la giornalista, facendola precipitare con la sua macchina da un ponte per farla annegare nel fiume. Tuttavia Rey riesce a salvarsi, e durante un altro attentato alla sua vita che causa la morte di Smoke, viene aiutata dal capo della sicurezza della centrale Joe Napier, grazie al quale riesce a esporre alla stampa il piano di Hooks di causare un incidente nucleare per il beneficio delle compagnie petrolifere.

La tremenda ordalia di Timothy Cavendish (2012): Londra l’anziano editore britannico Timothy Cavendish ha un colpo di fortuna quando Dermot Hoggins, un autore criminale di cui egli ha pubblicato l’ultimo libro, assassina un critico gettandolo da un palazzo e viene mandato in galera. I fratelli di Hoggins però, criminali anch’essi, minacciano Cavendish per ottenere la fetta più grande dei suoi profitti. Timothy scopre però che tutti soldi ottenuti dalla pubblicazione del libro sono stati prosciugati a causa dei debiti dello stesso Timothy e si vede costretto a chiedere sostegno economico al ricco e malizioso Denholme, suo fratello. Per non avere Cavendish d’impiccio ed ottenere una piccola vendetta personale sul fratello (che era stato a letto con la moglie), Denholme riesce con l’inganno a segregarlo in una casa di riposo (situata nella villa di Vyvyan Ayrs), dove viene trattenuto contro la sua volontà. Con un gruppo di compagni, però, Cavendish riesce a organizzare una rocambolesca fuga dall’ospizio e, una volta sistematosi indipendentemente con Ursula (un vecchio amore della sua vita dal quale si era separato dopo un imbarazzante inconveniente), legge il resoconto sulle vicende di Luisa Rey e sceneggia un film biografico basato sulla sua bizzarra disavventura.

Il verbo di Sonmi~451 (2144): ambientato a Neo Seoul, una distopica megalopoli futuristica della Corea del Sud, la storia ruota intorno alla giovane Sonmi~451, un “artificio”, cioè un clone che lavora al fast food Papa Song con altri cloni identici a lei, trattati come oggetti e sfruttati dagli esseri umani alla stregua di carne da macello con il mero scopo di portare avanti il sistema. Tutto cambia quando Sonmi viene salvata da Hae-Joo Chang, il membro di una ribellione che la accoglie con sé. Durante le loro fughe dalla società distopica che li ricerca, i due si innamorano e passano il tempo guardando dell’intrattenimento culturale e, tra le altre cose, il film su Timothy Cavendish. I ribelli fanno sapere a Sonmi quello che accade agli artifici come lei quando non vengono più utilizzati, così lei decide di prendere posizione contro il sistema e si reca in una base alle Hawaii dove, aiutata dai ribelli, trasmette il suo manifesto. Hae-Joo muore dopo uno scontro a fuoco in un assalto da parte dei Coercitori di Neo Seoul, mentre Sonmi viene catturata, e in seguito giustiziata dopo aver raccontato alle autorità la sua storia e le sue intenzioni. Riesce però a ispirare la popolazione con il suo sacrificio e a dare alle autorità un avvertimento: qualcuno crede già nelle idee di ribellione che hanno acceso lei e compagni, e prima o poi la vera rivoluzione avverrà.

Sloosha Crossing e tutto il resto (106 anni dopo la “Caduta”, 2321): Zachry vive con la sorella e la nipotina Catkin in una tribù situata nella “Valle”, una società primitiva di uomini sopravvissuti a un olocausto nucleare che venera Sonmi~451 come una divinità. La tribù di Zachry viene visitata da Meronyma, una donna proveniente dalla società dei “Prescienti”, gli ultimi sopravvissuti di una civiltà tecnologicamente avanzata, che salva Catkin dall’avvelenamento causato da un pesce pietra. Per sdebitarsi Zachry aiuta Meronyma a raggiungere la sommità del Mauna Kea, un luogo che la sua gente teme in quanto si vocifera di templi misteriosi sulle sue alture, ma che per Meronyma è molto importante per scoprire se esistono ancora delle colonie planetarie sulle quali far trasmigrare ciò che rimane del genere umano. Durante il cammino Zachry è tormentato da visioni del “Vecchio Georgie”, una figura demoniaca che lo incita a tradire Meronyma, ma alla fine Zachry smette di mettere in dubbio le parole della donna quando gli viene mostrato un filmato di Sonmi~451. Dopo aver compiuto il loro pellegrinaggio, Zachry torna al suo villaggio e scopre con orrore che è stato attaccato dai Kona, una feroce tribù di cannibali che ha ucciso tutti. Disperato e assetato di vendetta, Zachry affronta da solo i Kona e, con un aiuto tempestivo da parte di Meronyma, riesce a ucciderli e a salvare Catkin. Meronyma invita Zachry e Catkin a unirsi ai Prescienti per iniziare una nuova vita.
settimo periodo, ambientato alcuni decenni dopo gli avvenimenti nella Valle, viene mostrato nel prologo e nell’epilogo del film. Nel prologo, un vecchio e solo Zachry effettua un monologo senza spiegare esattamente dove si trovi e cosa sia successo nella sua vita. Nell’epilogo, Zachry viene mostrato mentre racconta le storie (forse le storie precedentemente raccontate dal film) a una platea di bambini, tutti suoi nipoti. Dopo che Meronyma - diventata moglie di Zachry - richiama tutti i nipoti per metterli a letto, uno di questi si attarda e chiede a Zachry di mostrare in cielo dove si trovi la Terra. La scena si conclude con una panoramica del cielo nel quale splendono due lune, e da ciò si capisce che sono riusciti a rintracciare le colonie oltremondo e ad arrivare su una di esse.

La voglia a forma di stella cometa
Durante il film si scopre come un personaggio per ognuna delle sei epoche possieda una voglia a forma di stella cometa, e sarà proprio questo personaggio a cercare di cambiare il mondo in cui vive.

Grazie a wiki sono anche venuto a sapere che::

La MPAA (Motion Picture Association of America) ha imposto al film il rating R , cioè vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto, giustificandolo col fatto che il film mostra “violenza, turpiloquio, nudità/sesso e uso di droghe”

Cioè, puoi portare armi da fuoco a scuola, ma guai a te se ti guardi un film in cui potresti vedere qualcuno mezzo biotto (mitica la scena del gatto attaccato ai marroni!) o qualcuno che muore per finta…E vabbè, stai a vedere che è per il suicidio di uno dei protagonisti, oltretutto gay

Costato 100 milioni (!!) ne ha incassati 130.

il trailer non rende, a meno di averlo visto, ma lo metto lo stesso:

Il film Cloud Atlas è troppo frettoloso, non credo che chi ha visto il film senza leggere il libro l’abbia capito.

Ultimo film visto: Parasite (2019)

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Il libro per la prossima sfida con le signore del thé. Comunque il film s’è fatto vedere anche da noialtri incolti.

Parasite (2019) mi manca - ma è perché non mi aveva convinto. Com’è, secondo te?

Parasite è molto bello, come molto cinema.moderno orientale.

Parasite è un bel film.
Non me lo aspettavo, simpatico fino a tre quarti, la disonestà di questa famiglia è encomiabile, come la loro unità. Sono una bella famiglia unita che vive di espedienti.

Verso la fine tutto precipita e si va un po sul paradossale pulp.

Guardalo.

P.S. Leggi Cloud Atlas e poi dimmi.

Comunque Cloud Atlas film molto divisivo. Anche io non ho letto il libro e comunque sono tra quelli a cui è piaciuto molto, dato che alla fine diedi 8/9.

Tre ore di film comunque mi sembrano sufficienti, il film è compiuto.

Ci sono alcuni aspetti che non vengono trattati, come il conflitto interiore delle “bambole” che si possono nutrire solo di “saponette”, per non parlare di quelle in miniatura che vengono gettate nella spazzatura.

Ho trovato inoltre la mancanza del fil rouge tra tutte le situazioni temporali nel film.

Beh, per quanto, mica ci sta davvero un libro serio in un film. Però confesso che qualcosa di mancante nel collegamento tra le storie l’ho percepito.

Agente Smart - Casino totale (2008)

Sempre nel filone “pulizia del passato” mi sono visto questo film, che in definitiva è una divertente sciocchezza. Mi sono fatto pure un paio di risate, per questa sorta di 007 parodistico con venature demenziali (le migliori). Steve Carell bene in parte, la Anne Hathaway pure meglio, Dwayne Johnson the Rock immancabile, insomma, il tutto funziona, pure essendo un filmetto, una scemenzuola, a cui darò un 5/6 finale. Un appunto sul montaggio: più volte mi pare sia stato fatto maluccio, con veri errori, con un paio di scene inutili che andavano tagliate e un paio di situazioni totalmente fuori ritmo rispetto a quanto appena visto prima e dopo. Vabbè. Il film andò bene al botteghino, malgrado non fosse costato poco. Critica delusa e grande pubblico parzialmente soddisfatto. Titolo italiano che vuole essere carino ma che fa cagare, come da antica tradizione. Il film si trova su Netflix.

Oltra ad aver rivisto, di recente, l’accoppiata Vip mio fratello superuomo e West and Soda (il primo è invecchiato meglio del secondo), ho visto The Lighthouse, che è un film stranissimo in effetti. Se cerchi la spiegazione forse ti arrovelli inutilmente, lo prendi per quello che vedi.

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Capolavori. Di più il primo, ma anche il secondo.