L'ultimo film che hai visto

Io ho presente “Invito a cena con delitto”, parodia di tutti i gialli, del 1976

E “Signori, il delitto è servito” , che era ispirato al gioco Cluedo, del 1985 (circa)

Sarà per questo che “Cena con delitto” manco l’ho preso in considerazione. Dici che invece merita?

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Direi proprio di sì, è una commedia gialla da 7,5, un film disponibile su Netflix decisamente divertente e piacevole. Mezzo punto o giù di lì in meno invece al seguito.

Uno dei più bei film della storia!! Magnifico!!

Molto divertente anche Signori il delitto è servito, con Tim Carry, quelli del Rocky Horror

Amsterdam

Questo?

Devo dire che mi ispira

Mio n. 1405 tra i most wanted…anche no.

Si quello.
Una specie di thriller, grottesco a tratti.
Tutti attoroni, a parte la Taylor :slight_smile:

The King’s man - Le origini (2021)

Molto bello il primo Kingsman, del 2014, che potevano anche finirla là. Meno bello il seguito del 2017. Con questo del 2021 hanno deciso di ripartire, facendo capire da dove iniziò questa storia del King’s man, scritto anche in maniera diversa dagli altri. Il primo è difficile da eguagliare, ma forse questo è meglio del secondo. Molto lungo, ma sempre gradevole, anche questo con attoroni, come gli altri, con ottime ricostruzioni, e soprattutto con Rhys Ifans che fa un fantastico Rasputin. Tanta azione, molto dramma, che a volte vira nella tragedia e un po’ meno nella commedia. Personalmente mi sono divertito, anche se il grande pubblico ha decretato che è il peggiore dei tre. E non solo: un po’ per la pandemia, che non si riusciva mai a farlo uscire, un po’ per i costi elevati, è stato un fiascone al botteghino, un disastro, tanto che credo calerà il sipario sulla serie (anche se poi sulle varie piattaforme in streaming pare sia andato molto bene). Peccato, io ero anche per un 7, o giù di lì. In Italia non andò oltre un sesto posto delle classifiche settimanali.

Reign over me (2007)

Mentre continuavo a fare pulizia tra i “vecchi” film, mi sono imbattuto in questo che, a sorpresa, è un gran bel film, e che avevo sottovalutato tanto da metterlo in fila oltre il duemillesimo posto, tra quelli da vedere. Diciamo che tra i film post tragedia delle Due Torri, tra quelli che insomma trattano le conseguenze, è probabilmente tra i più belli. La storia è poca Storia, è storia normale, vita normale, vita vissuta, vita “vera”. Don Cheadle (al solito, bravo) è un dentista di successo, con qualche problemino di famiglia, Adam Sandler (direi strepitoso, in una parte drammatica) è l’amico finito allo sbando più totale – poi nel film verrà spiegato perché. Liv Tyler è la psicologa e la bella (bellissima?) Saffron Burrows è un po’ la mina vagante. Il film prende, prende molto, si ha proprio voglia di vedere come va a finire. Ah dimenticavo, Donald Sutherland, chiaro, un fantastico giudice. Due orette che svolazzano rapide. Certamente cinema serio, non per una serata di svago, ma ci sta, certamente. Io sono sul 7,5, piacque molto al poco pubblico che andò a vederlo: il film andò male al cinema. Forse nel 2007 gli americani avevano ancora poca voglia di tornare ai casini del settembre 2001. Bello, se capita, da non perdere.

Allora lo metto in lista. Tanto, del caso c’avesse ragione il pubblico, saprei a chi dare la colpa

Ahia.
Questo aspetta.

Mamma mia! (Ennesima volta)

Ennio (2021)

Non so perché avevo un po’ trascurato questo film, che pure aveva avuto buona critica e un pubblico entusiasta, ed era anche salito al terzo posto, negli incassi settimanali in Italia. Boh. Erroraccio, perché il film documentario è magnifico. Sia per il soggetto, con il Maestro Morricone e le sue musiche, sia per la ricostruzione delle varie vicende, i commenti, gli aneddoti…E’ su Timvision (pare anche su Amazon?) e lo sto consigliando a tutti; Tornatore alla regia lo ha reso un prodotto quasi perfetto, dato che gli darò un bel 9, sperando passi quanto prima per le tv generaliste (magari è anche già passato, chissà). Sono due ore e mezzo che non solo volano, ma se ne vorrebbe di più, di questa storia e di questo documentario al top. Imperdibile.

La fiera delle illusioni - Nightmare Alley (2021)

Beh ma che delusione, mi aspettavo molto meglio, per molta parte di questo lungo film ho sperato che decollasse, salvo poi a rassegnarmi a vedere quanto succedeva, cose già viste e riviste altre volte. Boh ma non so…solo in un secondo momento ho poi scoperto che questo film è quasi un remake di un film degli anni ’40, identico nel titolo e quasi anche nella trama, seppure il finale diverga in toto. Perché questa operazione? Boh. Qualcuno avrà pensato che era una genialata. Mah…io film di circhi e baracconi ne ho già visti, di “mostri” da esibizione, pure; dello sfigato che si crede un genio e che tutti alla fine abbandonano o fregano, pure. Insomma, mi aspettavo che Del Toro avesse qualcosa da dire, invece aveva solo qualcosa da rifare. E allora per me è un 5/6. Problema solo mio, sia chiaro: il film ha deliziato la critica, è piaciuto al pubblico, pure senza entusiasmare, è stato primo in Italia nelle classifiche di incasso settimanali, ma alla fine è stato un vero disastro al botteghino, nel mondo. Ebbe 4 nomination agli Oscar, tra cui quella per il migliore film (è il motivo per il quale l’ho visto, in definitiva), nessuna andata a buon fine.
Decisamente meglio il cast del film, con parecchie prestazioni da segnalare, e non solo quella dell’ottimo protagonista, un Bradley Cooper al suo meglio. Notevoli anche la ricostruzione degli ambienti, gli abiti, l’atmosfera. Però, che cavolo, due ore e mezza per poi dire “vabbè”….non lo consiglio.

Bullet train (2022)

Questo film invece è stato proprio come me ne parlavano, adrenalinico, divertente, splatter, un po’ Tarantino, un po’ Guy Ritchie. La storia a grandi linee è nota, si svolge tutta su un super velocissimo treno giapponese, c’è Brad Pitt che è un delinquente ma non è il solo a bordo. La storia nel dettaglio, invece, che non anticipo, è alla fine piuttosto articolata ma parecchio intelligente, perché tutto poi quadra. Deve piacere il genere, certo, perciò a me è piaciuto molto e gli do un 8, due ore che volano e occhio che se inizi a vederlo non ti stacchi più, magari meglio non iniziare troppo tardi. Dialoghi scritti proprio bene, gran cast, alcuni “camei” azzeccati (Sandra Bullock in realtà ha una parte, ma piccola; ci sono pure Channing Tatum e Ryan Reynolds). Dirige David Leitch, ormai specializzato in action divertenti. Bocciato in linea di massima dalla critica (un sentito chissene), decisamente lontana dal buon gradimento tributato dal grande pubblico. I buoni incassi lo hanno salvato da costi altini anzi che no; pure in Italia salì fino al secondo posto delle classifiche settimanali del botteghino. In definitiva, classico buon film senza impegno…deve piacere il genere, avviso.

E ce l’ho in lista.

Appena trovo il tempo e il film.

Ora devo finire Nails 3020, poi c’ho una roba col Jabba, poi Riparatori del Tempo - che devo finire di correggerlo (e sono solo a metà, anche se l’ho già letto tutto, perché non mi ero segnato niente, mannaggia), poi il libro della Lumia - le notti di Cliffmouth (editing molto curato: prima contestazione virgole solo a pag 60 circa), ma intanto aspetto pure un malloppone da Daniele (il Maestro: passa a priorità 1, dietro solo a eventuali richieste di @fantawriter ) e c’è sempre il lavoro, che mica siamo qui, sulla Terra, per divertirci, eh? Che te prova a distrarti: lei è già pronta a scendere gli scudi magnetici e ruotare il bacino al contrario. Poi vedi che gnocchi.

Di bullet train ho letto il romanzo da cui è tratto.
Carino il libro :slight_smile:

After love (2020)

Tra i miei vari filoni di visione, uno è quello di “Cosa vedono gli italiani”, cioè i film passati nella Top Ten degli incassi settimanali. Eccone uno, passato a febbraio 2022.

Film che avevo sottovalutato, per “colpa” della rivista FilmTv, che anche se ora gli dà 7 sul sito, sul giornale se ne uscì col voto medio di 5,8. Al contrario invece della critica universale, che dappertutto l’ha molto apprezzato. E ha ragione l’altra critica, è da dire, è a sorpresa un bel film, non l’avrei mai detto, dato l’inizio quasi respingente, con questa donna che in fondo chissene, con le inquadrature fisse, con un senso di già visto che dura per mezz’ora buona. Non avrei mai pensato che un film inizialmente pure antipatico potesse prendere così. E invece…non faccio gran spoiler, un minimo sì, si narra di costei, vedova, che pian piano scopre che il marito aveva un’amante, e che lei morbosamente e con imbarazzo andrà a trovare. Un imprevisto le renderà conoscenti, dopo di che succederanno varie cose che non anticipo, in un crescendo di scrittura e di emozioni. Film drammatico, certamente; d’essai, probabilmente, e alla fine si rimane contenti e pure stupiti, da questo film disponibile su Amazon e al quale darò un 7,5. Attori bravissimi, sceneggiatura coi fiocchi, un racconto minimo ma importante. Comparve brevemente negli incassi settimanali italiani (ottavo posto). Ha girato per vari festival, raccogliendo consensi ovunque.

Belfast (2021)

In questo caso invece concordo col voto medio della rivista FilmTv, e cioè 5,5. Perché boh, quale è il senso del film? Da quanto ho capito, Kenneth Branagh parla della sua infanzia a Belfast. Ed è subito chissene. Correva e giocava per strada, in un ambiente sicuro e rilassato, dove tutti si conoscono….esperienza vissuta da milioni se non miliardi di bambini, specie di una certa generazione. E dunque? Che c’è di particolare? Eh, ma era Belfast! La guerra civile, cattolici contro protestanti…beh, al di là del vomito nel rivedere gente che si mena perché uno si genuflette davanti a un dio in un modo, e l’altro in un altro modo, ecco, al di là del (solito) schifo davanti a qualunque guerra di religione…beh, è una vicenda storica sviscerata di cui si sa tutto. E a cui questo film non aggiunge nulla. Altro? Suo papà andava emigrante in Inghilterra…altro? Alla fine, decidono saggiamente che vivere in guerra non è sicuro e vanno in Inghilterra. Ok, ma il film? Finito? In pratica sono le vicende di questo ragazzino, con lo sfondo della Belfast in guerriglia, della famiglia, della scuola, etc…Mah. Empatia, zero, da parte mia. Zero virgola zero. La critica d’Oltreoceano ha invece tessuto lodi sperticate, la sceneggiatura ha vinto l’Oscar e il film venne pure candidato all’Oscar, nella quota “Brooklyn”, la chiamo io, cioè un film che fa cagare ma che va inserito perché fa figo averlo nella cinquina o nella decina o quel che l’è. Al botteghino (d’essai) si è difeso, pure da noi nelle classifiche settimanali è arrivato al terzo posto.

A me è piaciuto.
Un evento pesante raccontato come una favola per adulti.