L'ultimo film che hai visto

Suzume l’ho trovato veramente molto bello, io gli avevo dato un 9 :slightly_smiling_face:

Provato a vedere La dea fortuna, ma niente non sono film per me.

Mon crime - La colpevole sono io (2023)

Mi trovo perfettamente allineato con il voto medio del grande pubblico e della rivista FilmTv, per questo simpatico film di Ozon: un 6/7 ci sta tutto, un film “minore”, quasi sicuramente, ma assolutamente non disprezzabile. Grottesco, più che commedia, dato che la protagonista si assume una colpevolezza che non ha (l’omicidio di un produttore laido), solo perché questo le porterà fama (e una probabile assoluzione), lanciando così la sua carriera di attrice. Poi però il caso non è finito, dato che non è stata lei….Recitazioni irreali e teatrali, se si può dire, così come paiono simpatici ma inverosimili, ma bellissimi, i dialoghi e i personaggi. Non mancano frecciatine un po’ per tutti, anche scorrette, dati i tempi, e pure al mondo femminile. Cast in gran forma e molto bravo, tutti recitano su di giri, come vuole il copione, altro che “lavorare in sottrazione”, qua si lavora in addizione. Il film fu solo sesto, in Italia, negli incassi settimanali; in generale è andato maluccio assai, peccato.

Falcon Lake (2022)

Film molto particolare, due famiglie vanno in vacanza in un cottage, accanto a un lago canadese, in una c’è un ragazzino di 13-14 anni, nell’altra una ragazza di 16. I due sono spesso assieme e il film è un film di una estate al lago, ma pure la descrizione di una crescita, senza dubbio. Ha delle belle immagini, un ritmo tutto suo, delle gran musiche….ma il film dov’è? E tenendo conto di questo, quale sarà il suo segreto, dato che alla fine gli do un 7? Sì, perché è un bel film, prende, si seguono queste vicende minimali, si tifa per lui e per lei e non si vede l’ora di vedere come andrà a finire. Tutto molto caruccio, tutto molto realistico, tutto riuscito molto bene, con una atmosfera forse irripetibile. Il film è un d’essai dei più classici ed è recuperabile su Raiplay. Critica e pubblico pure loro allineati su un sette.

La sirenetta (2023)

Proseguendo un filone, quello di rifare i film dei cartoni animati con attori veri, si arrivò a questo. Prima cosa, le polemiche che ci furono perché la sirenetta del film è nera. La questione è: ma le sirenette, in realtà, come sono? Ora, è inutile dire che le sirenette non sono un cazzo, le sirenette non esistono, e dunque anche il maggiore esperto di sirene, qualunque cosa dicesse, direbbe una stronzata, dato che stiamo parlando di essere immaginari mai esistiti. Inoltre, diciamolo tra noi, le sirene erano anche degli esseri di merda, brave a incantare dei poveri marinai per poi farli annegare (e in origine erano metà donne e metà uccello, non meglio definite, dunque potevano benissimo essere pure africane, o orientali, per dire, e in effetti ci sono leggende di sirene africane e thailandesi). Dunque, perché tanto clamore se la sirenetta è nera? E chi lo sa? Forse solo per razzismo. Fatto sta che la ragazzina che interpreta la sirenetta è pure bravina, e il suo lo fa. Il film ha fatto cacare la critica che seguo, mentre è piaciuto al grande pubblico. Chi ha ragione? Temo, la critica. Farei una media, tra il 4 della prima parte, decisamente noiosa, pesante, con le canzoni che appesantiscono ulteriormente, e un 6 per la seconda parte, più vivace, più interessante, per un film che dura oltre 2 ore. Dunque per me 5. Ho poi trovato terribile il doppiaggio del granchio da parte di Mahmood, pardon, prova in più che va lasciato ai professionisti. Ma il marketing, si sa. Il film fu primo in Italia, negli incassi settimanali e uno dei maggiori incassi del 2023; nel mondo è andato bene ma dati gli elevatissimi costi, ha fatto pari o giù di lì.

In realtà łe sirenette esistono, nel senso che come esseri immaginari rappresentati nella letteratura, pittura , scultura, esistono. E sono creature della cultura europea. Quindi ci sta anche che si possa desiderare mantenerle tali. Trovo terribilmente sciocco fare polemica su questo tuttavia, sia in un senso che nell’altro. Così come tacciare poi di razzismo chiunque non annuisca. Anche e soprattutto perché questo argomento è un asso pigliatutto: se prendessimo un qualunque personaggio della cultura africana e lo facessimo bianco, sarebbe sempre razzismo. E’ una battaglia assolutamente impossibile da vincere.
E dunque chissenefrega se la sirenetta è bianca, nera, o verdolina.
Mi disturba molto di più l’operazione di rendere femmine certi personaggi maschili, soprattutto nei film pseudo storici, nonché il revisionismo al maschilismo del passato.

Penso che in Calabria abbiano tutta un’ altra idea delle sirene.
Ossia, quello che nella mitologia erano, mostri.

Ma, se ho capito bene, nel film si (intra)vedono sirenette di ogni tipo, giusto? Come se fossero legate alle varie etnie dei luoghi d’origine.

In realtà le sirene fanno parte della nostra cultura occidentale (con alcuni dipinti meravigliosi, pure), ma anche di quelle di altre culture.

da Wiki

Culture antiche

Raffigurazioni di entità con la coda di pesce, ma la parte superiore del corpo di esseri umani compaiono già nell’arte mesopotamica. Per il suo aspetto pisciforme, la dea assira Atargatis viene oggi considerata la prima “sirena” della storia dell’umanità.

Asia

Suvannamaccha e Hanuman, in un dipinto nel Wat Phra Kaew di Bangkok

Suvannamaccha è una principessa sirena, citata nelle versioni cambogiane e tailandesi dell’opera epica orientale Rāmāyaṇa, che racconta le vicende della guerra tra Rama e Ravana con il suo esercito di scimmie.[63][64]

Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folclore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena (deriva dallo spagnolo) e Siyokoy.[65] Solitamente tartarughe marine e delfini nuotano assieme alle sirene filippine.[66]

In alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le lacrime delle sirene si trasformano in perle.[67]

Le ningyo (人魚? lett. “pesce-umano”, “sirena”) sono la controparte giapponese delle sirene.

Africa

Mami Wata è una divinità delle acque venerata in molti paesi africani. È comunemente ritratta come una sirena, sebbene abbia anche altre forme.[69]

Nelle antiche credenze dei popoli africani alcuni spiriti acquatici erano per metà pesci e per metà umani, ma molti altri sembravano serpenti o coccodrilli. Nel 1500 iniziarono ad arrivare dall’Europa navi con statue di sirene sulle prue, così le leggende africane si mescolarono con quelle europee.

Non credo che l’Europa abbia il copyright sulle sirene.

La sirenetta Disney riprende però paro paro (quasi) la storia delle sirenetta di Andersen, che non ho letto. La protagonista è ovviamente la classica principessa delle fiabe occidentali, dunque con la pelle chiara e perfetta.

A me poi va bene tutto, mi piacciono le interpretazioni, le rivisitazioni e gli spunti presi da (quello che si vuole).

Parlando di copyright, in teoria ce l’avrebbe Andersen, anche se a quest’ora sarebbe scaduto LOL.
Ma ad ogni modo, e’ l’essere manichei che mi infastidisce, in un senso e nell’altro. Pare che oggi non puoi fare nulla perche’ c’e’ sempre qualcuno che si offende. Se fai, sbagli. Se non fai, sbagli.
Sarebbe ora che lasciassimo perdere le grandi teorie e ci dessimo da fare sui fatti.

Ma almeno fossero “grandi teorie”: la maggior parte di quello che occupa social, media e politica sono chiacchiere e rumore inutile. È come la storia dell’orchestra del Titanic…

Quelle di Odisseo (adesso, lasciamo stare la questione omerica in sé) erano metà uccelli, non certo pesci, che incantavano col canto e poi banchettavano con te sugli scogli.
Perché diventassero metà pesce ci volle il medioevo, con probabile miscuglio di altre culture.

Poi boh, a me sta bene tutto, ma sto con HappyCactus quando dice che l’eccesso di politically correct ha anche stufato - che poi, pure quello cambia in base al contesto (e alle sensibilità individuali), ma togliere termini e immagini, di base, impoverisce le scelte, non le arricchisce, al limite nascondendo (e non eliminando) quello che si vorrebbe combattere, e cioè il fatto che non darai a una persona di colore diverso dal tuo dell “sporco” quel colore lì a prescindere e non perché ho tolto il nome del colore o altri termini dal vocabolario.

Stessa cosa per i personaggi: mi fai Heimdall nero? È un delitto verso la tradizione normanna/norrena (dico: il dio bianco!), però dai, ce lo facciamo andare bene lo stesso. Basta che poi non si offendano i vichinghi, che quelli menano, eh?

Il prossimo Black Panter lo facciamo interpretare da Chris Hemsworth

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Divertente spin-off di Arsenio Lupin III incluso nell’abbonamento Prime Video. Non è a cartoni ed è in giapponese con sottotitoli in italiano.

Daisuke Jigen
Insoddisfatto della sua pistola, Jigen cerca il miglior armaiolo del mondo e scopre che Chiharu, che gestisce un negozio di orologi, è la persona che cercava. Poi Jigen incontra Oto, che arriva da Chiharu alla ricerca di un’arma. Jigen scopre i segreti di Oto e qual è la misteriosa organizzazione che le dà la caccia. Dopo il rapimento di Oto, Jigen affronta una battaglia disperata per salvarla.

In realtà pare che La sirenetta abbia permesso alle piccole bambine di colore di immedesimarsi con una principessa Disney, la prima (probabilmente) “come loro”…per quanto pinnuta, aggiungerei…Se è quello il vero motivo e non il (vomitevole, è vero) politically correct, mini monumento alla Disney, se così hanno reso felici milioni di bambine (che poi saranno corse a prendere le bamboline sirene, dunque felici pure alla Disney)…

Insomma, nella scelta un po’ bizzarra c’è la possibilità che la Disney abbia in realtà preso uno grosso stormo di piccioni con un’unica fava.

Non mi pare sia il primo (prima) protagonista di colore della Disney… Ma forse ricordo male.

Onestamente, non credo proprio che il politicamente corretto (detto PC) centri nulla. O meglio, oggi tutti si mettono in bocca per dire tutto e il contrario di tutto, perde di qualsiasi non dico autorevolezza ma il benché minimo senso comunemente accettato

Essenzialmente penso che sia una ruffianata per strizzare l’occhio a certo pubblico, che se da un lato fa piacere che ragazzine si possano immedesimare (mah ho qualche dubbio) dall’altro come adulto vedi subito la paraculata e tutti giù contro il PC.

Bisognerebbe usare il termine PC per evitare quei comportamenti che a noi non sembrano sgradevoli ma effettivamente sono la base per.cui si pensa che noi siamo i normali e voi ehmm siete altro - in genere da deridere se in peggio.

Sembrano sciocchezze? Forse, ma mi ricordo come nel film su Malcolm X in galera 'sto tipo gli facesse notare come in inglese la parola nero fosse da dizionario dispregiativa. Cosa devo o aspettarsi persone di colore se la tua stessa lingua ti pone per definizione in posizione inferiore?
Ecco, questi ragionamenti che a noi sembrano sciocchezze forse forse non lo sono.

Avvedersi di ciò dovrebbe essere il PC.

Da qui, della sirenetta o che frega meno di niente.

No, dai volevo farlo io :innocent:

Comunque, andando a rivedere i titoli dei film di animazione Disney, sembra esserci stato spazio da anni per varie etnie: Pocahontas, Mulan, Lilo, poi c’è la protagonista di Oceania (Vaiana), e altro ancora. Si dirà che in quei casi il colore era funzionale alle storie narrate, ma, se ho capito bene, nel caso della sirenetta si è scelto di rappresentare un mondo fantastico nel quale esistono varie etnie anche sotto i mari. Non so se la scelta di dar risalto a una di esse in particolare sia stata una furbata o no, certo sembra coerente con quanto visto nel corso degli anni. Per valutare se si tratti di un atteggiamento ipocrita bisognerebbe sapere come vengono considerate e trattate le persone di colore all’interno della multinazionale.

Oceania, titolo originale Moana, ma da noi non andava bene.
È discriminazione a che questa no?