Vedere che si parla male di Gibson non ha prezzo
Per tutto il resto c’è Mastercard
Personalmente non mi era dispiaciuta, però c’è da dire che l’avevo vista in un periodo di “disperazione” in cui non riuscivo a trovare una serie SF da vedere.
Alla fine avevo deciso di smettere di aspettare di leggere il libro e guardala lo stesso … e, come noto, non c’è miglior condimento che la fame
Visot ieri, e le mie perplessità si accodano a quelli d i tutti.
Per me è manca di qualcosa, vuole essere troppe cose tutte assieme, senza riuscire a tenerle bene, e deborda facilmente nell’effettaccio senza motivo.
Come senza motivo è tutto il resto che scorre sbandando qua e là. Più che la gravidanza da un’auto (che da lettore di fumetti bizzarri - tipo Times^2 di Howard Chaykin) non mi fa molto effetto, ma capire perché ammazzi a destra e a manca questo sì ma quello no, mi lascia molto perplesso.
Se il tutto è pensato epr dare un messaggio, allora mi irrigidisco e mi sento veramente in imbarazzo, per cui non vorrei neanche sentir parlare. Sapate la battuta? Se volete mandare un messaggio scrivete bigliettini, non fate film.
Mi piace il cinema sperimentale, applaudo all’iniziativa ben relizzata, rimpiangendo quando in italia si sperimentava senza paura (ho visto anche La Proprietà Non è Più un Furto, un film decisamente audace, non privo di surrealismo - punto vagamente in comune con quest’opera), ma come film, non so.
Ho letto citazioni di Crash, ma lì i personaggi erano dei deviati (per Ballard erano semplicemente i nuovi normali, resi psicotici dalla vita moderna ch ha rimodellato al sessualità) chiari, fatti e finiti. Angosciante senza dover strabordare, e non che mancassero gli eccessi - visto che è più vicino ad un porno che a film normale.
Qui invece la coerenza salta quando fa comodo, per recuperare per risaltare, per recuperare e risaltare. Questo innervosice, rendendo il film come la protagonista, né carne né pesce.
Only the animals (2019 ma uscito da noi 2022)
Bel film francese, un bel giallo che comincia dalla fine (meglio, quasi dalla fine) e poi via via ti fa vedere delle storie che si agganciano alla principale, spiegano tutto quello che era rimasto in sospeso e alla fine compongono il film stesso. Un giallo molto “preciso”, con grandi attori e una sceneggiatura alla fine “perfetta”, il cerchio si chiude esattamente, con l’ultima scena. Bello bello. Non ho idea del perché si chiami così, poi, boh; forse perché solo gli animali, in questo film, sono dei bei personaggi, tutti gli altri sono, per alcuni aspetti, brutte persone, chi più chi meno (dovrei fare troppi spoiler, per dire di ognuno, dunque, nisba). Io sono per un 7,5; film d’essai del 2019, apparso in Italia solo nel 2022.
Liz e l’uccellino azzurro (2018 ma 2022 in Italia)
Cartone animato di rara pesantezza. E’ la storia di alcune liceali, due in particolare, che si stanno preparando per un concerto di musica classica. C’è del lesbismo latente tra le due, almeno da una delle due, che si è messa a suonare l’oboe solo per avere occasioni in più di stare accanto alla sua amica. Quest’ultima è popolare, l’altra invece molto apatica, concentrata solo sull’amica, con un atteggiamento che però fa venire in mente il ritardo mentale, tanto è sfinente e pesante nel rapporto. Nel proseguo, l’apatica scoprirà di essere la più forte e talentuosa, nel duetto, e spiccherà il volo. Questo metaforicamente, mentre le due ragazze si appassionano a una storia, una fiaba, quella che dà il nome al titolo, che francamente è pure una favola che fa cagare, tanto è banale, scontata e già vista. Peccato, il film è da 4/5, si salva bene solo l’ultimo quarto d’ora, per il resto l’ho trovato un due maroni piuttosto notevoli. La realizzazione, si capisca, è fantastica, le musiche sono belle, i disegni ottimi; le inquadrature sono decisamente insolite, per non dire sconcertanti, spesso piuttosto “basse”. In Italia ha avuto una distribuzione molto limitata, e a vari anni di distanza dall’uscita giapponese.
Napoleone
Bellissimo film di fantascienza distopica. Storia di un maniaco sessuale che stermina popoli per una Creola che è bianca come il latte.
Abbatte piramidi.
Viene colpito da una cannonata e non si fa nulla. Sopravvive a un cecchino inglese che gli colpisce il tricorno. Cosa che mi lascia perplesso visto che i fucili a canna liscia avevavo 16 probabilità su 100 di colpire il bersaglio che scendeva a 3 su 100 in pieno combattimento con il fumo di guerra. Mi chiedo anche se la fotografia in cui io sono accanto al cappello di Napoleone perso a Waterloo sia un falso visto che non mostra alcun buco da pallottola
oppure non sono io in quella fotografia .
Le incongrenze sono talmente tante che ti chiedi se qualcuno degli sceneggiatori abbia mai letto una biografia di Napoleone, non dico una decina come ho fatto io, ma almeno una, almeno un bigino, un bacio perugina.
Napoleone è nato nel 1769, R. Scott l’ha fatto nascere nel 1768!
Inoltre non capisco il senso del riepilogo finale dei morti nelle guerre napoleoniche.
Ah sapevate che N. era scappato dall’Egitto perché aveva scoperto che Giuseppina si scopava un altro e non perché le stava prendendo dagli inglesi e arabi ed era meglio andarsene?
E la mimetizzazione dei cannoni a Austerlitz? Fantastici.
E a Waterloo invece di esserci il grano alto un metro si svolse su un prato tagliato all’inglese?
L’ho già detto che non mi è piaciuto?
Visto che hai una certa competenza, sai se questo libro è attendibile?
Ehi ChatGPT, mi fai il riassunto della recensione di Napoleone del Jabba?
Na cagata
Grazie.
Irritante come da qualche anno a questa parte (più o meno dal gladiatore, vedi un po’ il caso) vada di moda strapazzare la storia infarcendola di cazzate per il solo gusto di stupire. E poi additano i giornali con la storia delle fake news.
Bah.
Immagino, la sparo lì eh ma conosco i miei polli, è per dire che erano tanti quindi N. era cattivo.
Tu non ne hai fatti fuori così tanti.
Più che altro, bisognerebbe pensare che alcuni sono film in costume e non film storici, anche se voler prendere di peso nomi, situazioni, luoghi effettivamente esistiti significa volersi attirare gli stralci, di questi tempi .
Coerenza e verosimiglianza hanno senso ma in effetti non sono strettamente necessari se non stai facendo un documentario. Per questo, come dicevo, meglio evitare di puntare su nomi famosi che poi ti si ritorce contro.
Non ho mai letto il libro
Beh almeno contestualizzare
Una voce diceva 46.000 morti a Waterloo in un solo giorno!
Tanto valeva scrivere
200.000 morti a Hiroshima in un paio d’ore
In altri testi non c’erano riferimenti agli scacchi?
Nessun riferimento. Ne sono certo
Immagino che il tipo come minimo avrà ricamato un po’ sull’argomento. Come s’intuisce già dal sottotitolo.
Questa sera ho visto La Stranezza (PrimeVideo), film italiano che racconta vagamente le origini del capolavoro di Pirandello Sei Personaggi in Cerca di Autore.
Il film riesce bilanciare bene commedia e storia, con una prima parte più orientata alla commedia per il “grande pubblico”, in cui Ficarra e Picone tendono a dominare la scena ed una seconda dedicata all’opera di Pirandello.
Interessante anche lo stile che cerca di ricreare lo spirito dell’opera, in cui personaggio e realtà si fondono.
Nel complesso un film che, pur senza eccellere, non delude sotto alcun aspetto, facendo persino venir voglia di leggere l’opera di Pirandello.
Sembra un nome giapponese
Tu sai quale è il giapponese più brutto, vero? Sonushito Nakagata.
Suzume (2022)
Lo stesso regista, Shinkai, aveva fatto in precedenza, tra gli altri, alcuni magnifici cartoni animati, tra cui lo splendido Your name. e il bel Weathering with you. Quest’ultimo, Suzume, è minore rispetto ai due citati: è troppo lungo, c’è “troppo” Giappone (anche nelle musiche), non ho trovato neanche particolarmente azzeccata la scelta della sedia, però è un po’ il cercare il pelo nell’uovo, il film ha un sacco di bei momenti, ha degli ottimi disegni, delle gran belle immagini, per me sta su un 7. La storia è quella di una ragazza, Suzume, che incontra un bel ragazzo e per lui vivrà delle avventure ultra-terrene (notevoli) ma che hanno pure evidenti riferimenti al maremoto di Fukushima. Il film è stato un grande successo in Estremo Oriente; da noi ha avuto uscite molto limitate che comunque sono state affollate, tanto da renderlo quinto nelle classifiche settimanali. Partecipò senza fortuna al Festival di Berlino 2023.
Ultima notte a Soho (2021)
Un po’ casualmente un po’ no, seguo molto volentieri il regista Edgar Wright, con cui sono in sintonia, dato che finora mi è piaciuto più o meno tutto quello che ha fatto: L’alba dei morti dementi, Hot fuzz, Scott Pilgrim, La fine del mondo, Baby driver, soprattutto. E pure questo film mi è piaciuto, un gran bel thriller, con belle atmosfere e ottimi interpreti, momenti onirici, sogni nei sogni, persone che sembrano altre (e a volte lo sono), anche il finale è abbastanza imprevedibile (per me, almeno) e dunque non ci si annoia assolutamente, anzi, darei un 7,5, come voto. La storia è quella di una ragazza che vorrebbe diventare stilista e va a scuola per quello, a Londra. Ok, lei vede ogni tanto sua madre (morta da tempo) e di notte fa dei sogni che definire vividi è dire poco, ma poi a tutto (o quasi) ci sarà una spiegazione. Il film era su Amazon, ora non più, magari torna, chissà. Al cinema fu un floppone mica da poco, peccato, perché a critica e grande pubblico tutto sommato è piaciuto.