Film molto simpatico, splatter, che sarebbe per bambini ma NON è assolutamente per bambini (!), divertente in molti momenti. Babbo Natale non ce la fa più, a fare il suo mestiere, si è rotto i maroni, la vigilia lo troviamo al bar che si ubriaca, scambiato per un Babbo Natale in costume. Alla fine, parte, ok, rivelando alla barista che lui è il vero Babbo Natale, con slitta e renne, salvo vomitarle addosso, dall’alto (bevuto troppo). E questo è l’inizio, per capirsi. La nottata si gioca in una villona di super ricchi, presi in ostaggio da ladri spietati e ipertecnologici, con lo stesso Babbo Natale coinvolto perché si era appisolato in casa, dopo avere portato i regali (e essersi scolato qualcosa). Altro non anticipo, diciamo che servirà che Babbo Natale torni il vichingo che era, mille anni prima di iniziare la nuova attività. Filmetto che prende e diverte, ovviamente è molto scorretto, il protagonista è David Harbour, molto cercato in questo periodo dopo che è stato il poliziotto leader di Stranger Things. Io sono per un 7, andò anche bene al botteghino, grazie anche ai bassi costi di produzione, tanto che si vocifera di un sequel.
Classico film d’azione di serie B, crudo e allo stesso tempo inverosimile, noioso in varie parti, scontato in molte. C’è questo ragazzino, figlio di un boss, che viene rapito dal rivale, così, per un qualche sgarro. Chi meglio di Tyler Rake per trovarlo e cercare di riportarlo a casa? Il Thor in carica ce la mette tutta, è anche più bravino del previsto, ma non so, ti aspetti che succeda qualcosa ma invece è tutto qua, tirare fuori il ragazzino, non c’è altro nella trama, e allora ti stupisci pure, cavolo, il 600imo film uguale a tanti altri. Finale che fa intravvedere un sequel, come è poi stato. Il film è su Netflix, NON è passato nei cinema, da nessuna parte. Deriva da un fumetto che non conosco, io sarei per un quattro o quattro e mezzo.
Vabbè, potrebbe essere lievemente ansiogeno. Come se la cava tua moglie coi thriller ad alta tensione culinaria? Magari poi per un po’ risparmi sulle cene al ristorante…
E’ un horror bello e buono, pure splatter…caruccio, gli diedi la sufficienza, prende per i fondelli sta gran mania della cucina talent e degli star-chef.
Però è un horror, sia chiaro.
Agente speciale 117, al servizio della Repubblica - Allerta rossa in Africa nera (2021)
Terzo episodio, questa volta uscito in contemporanea alla Francia. Direi meglio del secondo, che comunque aveva dei bei momenti. Qua si ridacchia, soprattutto nella seconda parte (ma pure all’inizio, quando 117 parte da zero e in poco tempo diventa un asso della programmazione). Non c’è più il regista precedente, Hazanavicius; la destinazione questa volta è l’Africa e ovviamente non mancano le gaffe, seppure piuttosto eleganti. E pure un tema abusato (spia vecchia ma esperta, spia giovane, tecnologica però pure bravo), con gli incontri scontri tra i due funziona a meraviglia. Il giovane è il bravo Pierre Niney, già in precedenza protagonista formidabile nel bellissimo Frantz, di Ozon. Io sarei per una sufficienza, un bel passatempo. Anche questo passò su Raiplay, ma mi sa che adesso non c’è più.
Trovo un po’ imbarazzante recensire questo film, che è il seguito del fumettoso primo episodio (ma con un nuovo Diabolik, fisicamente più azzeccato). Anche questo film è molto fumettoso, ma purtroppo nel senso peggiore del termine, siamo lontani anni luce da una graphic novel o simili. Da dove cominciare….mah…la sceneggiatura è banale, il “giallo” alla base di tutto era ovvio e telefonato. I dialoghi sono elementari, per non dire primitivi; le recitazioni sono ingessate, ad usare un eufemismo, e fanno sembrare meno bravi anche attori di provato talento. Mi scuserà poi la signora Bellucci se ritengo improponibile il suo caso, anche pure nella sola dizione. Manca il thriller, i colpi di scena non sono tali, perché largamente attesi, ci sono poi alcuni momenti pure involontariamente comici. Spiace, però al massimo potrei dare un 3 / 4, per questo film che fu pure terzo, negli incassi settimanali in Italia. Non capisco come mai dopo il flop del primo e del secondo film, sia in arrivo un terzo episodio.