L'internet che abbiamo e non conosciamo

Ehm.
Guarda che non ho capito davvero - a volte ho l’impressione che sopravvalutiate le mie limitate capacità cerebrali.

Eccomi quà… ho avuto da fare… dunque se io dico che Goggle sa poco e poco me ne cala e tu dici mah, io penso che tu dubiti del fatto che G e c. possano creare problemi, perché in realtà lo faranno, dove io ritengo che sia esagerato preoccuparsi… quindi ti chiedo di dimostrare o spiegare quali siano i rischi… questo il sunto… davo per scontato che avendo fatto la nostra serie di commenti tutti in fila e in tempi brevi fosse chiaro… semmai sottovaluto la tua dispersività, che è tanta, ma forse pure più del previsto e dove io leggo 4 post e ne scrivo 2, tu fai 4.000 e 2.000 e ciaone all’aver presente il già detto…
È anche giusto quello che dice HC, ma lui si preoccupa per principio della privacy, io molto meno; non solo non so cosa fanno dei miei dati, ma per quelli che sono (magari pecco di scarsa fantasia), non mi interessa perché proprio non ci vedo rischi… a tutt’oggi gli unici che abbiano mai dato problemi sono gli operatori telefonici e il loro tentativo di venderti qualcosa, che per guadagnarci qualcosa, poi rigirano il mio n° ad altri… Google vende pubblicità e usa la profilazione per aiutare i suoi clienti (gli inserzionisti) a offrirti quello che i loro algoritmi pensano possa interessarti di più… finché la nostra civiltà funziona sul denaro e per funzionare questo deve circolare, per circolare serve il marketing e la profilazione per vendere prodotti e far circolare denaro… se tutto questo mi porta un mare di servizi internet (finanziariamente) gratuiti, a me va benissimo… una giorno o l’altro magari decido di diventare Jim Digriz e sparisco… puff… :sunglasses: :innocent:

Se pensi di vedere catastrofi tipo la swat alla porta perché l’algoritmo pensa che tu venda droga, è improbabile.
Ma se la tua assicurazione medica dovesse inspiegabilmente salire, ecco, magari forse è anche colla di quelle bricioline di pane che noi lasciamo in giro perché, tanto, non vediamo il rischio.
Questo oggi. Domani magari ci sarà il social scoring.

A parte quel che ti ha detto HC, aggiungo che il tuo numero di cell, oltre a potenziali appigli per tenerti al telefono e carpirti altre info per venderti qualcosa (anche a tua insaputa) , glieli ha forniti google 8che potrebbe sapere non solo il tuo numero di previdenza sociale, ma pure i codici della tua carta di credito. Potrebbe, non vuol dire né che li abbia davvero né che davvero li giri in giro - almeno, non volontariamente. Ma sa (o potrebbe sapere) dove sei stato in vacanza e quando, chi hai frequentato, se sei a casa in questo momento o se scrivi dal mare (lasciando la dimora incustodita), come sono andate le analisi del sangue tuo e di tutta la famiglia e per chi hai votato nelle ultime elezioni (se hai scritto di queste cose in una mail del suo servizio, per dire).
Ma anche, per dire, casi limite: Google e le ricerche

Tu pensa che ho appena digitato in Google “delitti ricerche internet”.
Domani schiatta uno a 500 metri da qui, ucciso da un rapinatore, e io prendo l’ergastolo.

Aggiungo che le aziende non compreranno domani questi dati… Li hanno già comprati.
Sapete qual è il business di change.org?

Lo immagino. E non ho mai firmato nulla, anche per scarsa fiducia nei risultati.

Lo spiegano anche qui:

A ogni petizione sottoscritta da un utente, Change.org ha un numero crescente di informazioni a suo riguardo, che usa per creare delle “raccomandazioni” – proprio come fa Google con i propri annunci pubblicitari. Il sito può decidere di raccomandare una petizione che intuisce interesserà a un particolare utente oppure raccomandare le “petizioni sponsorizzate”: cioè i cui promotori versano soldi a Change.org in cambio di maggiore visibilità.

Nel momento in cui si firma una petizione, inoltre, Change.org mostra una serie di campagne sponsorizzate, ognuna delle quali include un quadratino dove spesso viene messa in automatico una spunta sulla voce “Tienimi aggiornato su questa campagna”. Una volta sottoscritta la petizione iniziale, l’indirizzo email dell’utente viene girato da Change.org alla società che sponsorizza la petizione secondaria, che le paga un corrispettivo.
Una volta fatto ciò, inoltre, i dati dell’utente non sono più coperti dalla copertura sulla privacy di Change.org, e la società che è entrata in possesso dei dati di un particolare utente può farne quello che vuole, incluso rivenderli a terzi.

in effetti, in change org te lo scrivono chiaramente (se vai a leggerlo):

7. Trasferimenti internazionali

Change.org è un’organizzazione globale con sedi in tutto il mondo, pertanto le informazioni dell’utente potrebbero essere trasferite all’estero quando lo stesso utilizza la Piattaforma. Abbiamo introdotto delle misure per attenerci sempre alle leggi disciplinanti i trasferimenti internazionali.

8. Servizi di terze parti

Non siamo responsabili delle pratiche in fatto di privacy di terzi collegati alla nostra Piattaforma.

La nostra Informativa sulla privacy non affronta, e non siamo responsabili di, privacy, informazioni o altre pratiche di terzi, inclusi coloro che gestiscono siti o servizi a cui rimandano i nostri servizi. La nostra inclusione di un link sui nostri servizi non implica la nostra approvazione del sito o servizio a cui rimanda.

Se la potessi spiegare meglio…

Perché tu sai per certo che io li ho forniti, giusto? Se tu (persona generica) fai una cazzata simile, problemi tuoi…

Quindi quali sarebbero i rischi di simili conoscenze? Mi profilano i gusti e mi fanno proposte pubblicitarie (anche su quale flacone di urine usare per fare le analisi)? G. può sapere se ho cercato un negozio specifico in zona, ma nulla di illecito e/o compromettente, ergo nessun rischio… ripeto g e c sanno quello che gli dico e nulla di tutto ciò è un problema perchè per me non è un problema… se per voi lo è, la cosa è lecita ma non è ne assoluta ne condivisa… veramente, i problemi nella vita sono altri che passare il tempo a farsi le pippe mentali sulla profilazione pubblicitaria…

Beh, non ci sono solo venditori in rete.

I ciclisti con bici dai 3000 euro in su che lascia(va)no in rete le tracce dei loro percorsi (con tanto di localizzazione gps della partenza, cioè della casa in cui quella bici risiede) hanno avuto visite notturne di professionisti (e poi sono andati a piedi per qualche tempo. I ciclisti, non i professionisti).

Ovvio che io e te non corriamo grossi rischi in quanto le nostre bici sono “protette dalla natura”.
Però il fatto che si possa sapere dove sei e quando ci sei, non è così ininfluente. Pensa di essere soggetto a un controllo per vedere se toglierti o meno il reddito di cittadinanza in base la fatto che giri per colloqui (che non ci sono) o te ne vai a zonzo (anche solo un’ora al giorno) in bicicletta per la campagna. E che a dire cosa fai ci pensa il tuo telefono mentre usi google maps (per dire, ci sono anche altri navigatori) per orientarti. Un pochino la cosa potrebbe infastidire, no? Che ne sa Maps del motivo per cui giravi in giro tra le 8 e le 9 del mattino? E se il colloquio ce l’avevi ma il tipo ha deciso che te lo avrebbe fatto la settimana dopo e lo ha detto a te senza dirlo a Google (o a chi per lui)?

Oppure cercavi una notizia di cronaca che ti interessava. Hai digitato “morto ammazzato dal gas esilarante” e, tra i vari link che clicchi per vedere se c’è quello che ti interessa, ci sta pure un sito sulle droghe e come usarle. Non te ne poteva fregare di meno e chiudi subito, ma intanto ci sei stato e la cosa potrebbe non restare tra te e la tua ricerca di una notizia diversa.

E adesso, il tipo che gli deve fare il colloquio in un’azienda di informatica prima guarda cosa dice Google di te. E Google gli dice che tu sei un tossico della peggior specie, mentre Don Ciccio in Carriola ti contatta per sapere se vuoi fare il pusher per lui
(okay, qui sto esagerando, ma il discorso è meno irreale di quello che sembra)

Se ci si fermasse alla pubblicità, probabilmente avreste ragione voi.
Ma dati e metadati non servono solo alla pubblicità.
E infatti vengono venduti più e più volte.
Per fortuna usarli bene è tremendamente difficile.
Ma chi li usa bene può capire il profilo di rischio di un guidatore che fa uso di farmaci e beve mezzo bicchiere di vino alla settimana, e adeguare le sue polizze.
Oppure un datore di lavoro sapere l’attitudine di una data persona al lavoro in team, o sotto stress.
Oppure il suo orientamento politico, anche se lui stesso non sa definirlo. Sapete che questo è il business principale di change dot org? Era no profit fino al 2012. Poi improvviso il suo business è esploso. Avete una idea come? Ecco.
E così via.

Il punto è che non è grave far uso dei servizi, è farne uso senza sapere quel valore enorme che noi non diamo ai nostri dati.

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Intanto segnalo che domani Mastodon sarà offline per qualche ora

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Poi segnalo che Attivissimo ci si è iscritto e ha ricevuto multiple notifiche di richiesta di reset della pwd nel giro di un niente.

Non che si possa sperare di farcela, così, eh?

Mastodon non può andare offline. Come dire che il web andrà offline per manutenzione.
Quello che sarà indisponibile per qualche ora è una istanza - un server specifico come un sito web diciamo - per il resto del mondo mastodon e il fediverso continueranno a funzionare.

E si, prima o poi anche il fediverso subirà gli attacchi hacker. E secondo me è profondamente impreparato - molti di quelli che gestiscono le numerose istanze sono hobbisti che hanno una preparazione relativamente bassa.

Ma del resto mastodon non è come Twitter - il tuo annuncio lo dimostra.

Quando inizieranno a fioccare cloni - come è successo per attivissimo da parte di un mio conoscente che gli ha clonato a scopo dimostrativo il profilo certificato - ci sarà da divertirsi.

Il mastodon è il Twitter del 2009. Ancora tutto da imparare.

Sì: mastodon.uno, che è una di quelle più popolose.

E sì, anche a me paiono piuttosto impreparati.

Ora scappo, che ho da fare: devo clonare l’account di un certo HC per aprire con quello un conto al bar di Luke…

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Spero di non aver sbagliato topic, ma non ho trovato altro.

Oggetto: AAA. cercasi informatico.

Volevo posizionare il blog di wordpress su google search console,
sono riuscito a creare il sitemap tramite un programma esterno perché non posso usare il plugin, non avendo un abbonamento.

Il problema è la verifica della proprietà, perché non posso entrare via ftp ( solo con piano abbonamento si può usare) per inserire la pagina html di verifica.

Avete qualche soluzione da consigliarmi?

cerca

Alternative Ways to Verify a WordPress Site in Google Search Console

in questo articolo (io non ho mai avuto a che fare con queste cose)

certo che, se non puoi caricare una pagina HTML, dubito tu possa installare un plugin

Oltre ai rischi individuali, ci metterei anche quelli collettivi, per esempio influenzare elezioni o importanti decisioni politiche:

https://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_Facebook-Cambridge_Analytica.

O anche la diffusione di fake news e disinformazione di vario genere: com’è che molti no-vax sono anche per il no-5g, falso allunaggio, 11 settembre “alternativo” e quant’altro? Appena gli algoritmi di raccomandazione si accorgono che questa roba fa presa su di te, te ne mandano come se non ci fosse un domani. E a un certo punto questa gente crea problemi reali.

15 messaggi sono stati uniti a un argomento esistente: Covid e vaccini per il covid - un ring per i più cocciuti

Sposterei in Pandemia o in topic su Vaccini se nessuno si offende.

Meglio dal mondo, con pandemia o l’angolo della scienza coi vaccini?

Nono va benissimo qualcosa con scritto su COVID.
Lo metterei in moderazione , thread pericoloso quando arriveranno nuovi utenti.