Con un qualcosa che non solo non c’è, ma è pure concettualmente errato (velocità/accelerazione)…
Probabilmente al traduttore non è richiesto di avere delle basi di fisica seppur elementari, quindi strafalcioni come questi poi sfuggono anche all’editor che ugualmente non ha nozioni di fisica, oppure non ci hanno fatto caso, non lo sapremo mai.
E’ un errore di traduzione, marchiano. Avrebbe dovuto scrivere accelerazione. E comunque vorrei leggere anche la riga successiva, per capire come ha tradotto “terminal velocity”.
Velocità limite?!? È la velocità di regime!
Però 'ste traduzioni a capocchia hanno rotto.
Scriveva “A circa tre metri per secondo quadrato, …” ed evitava ogni altra parola, nel dubbio, rimandava al lettore sapere che è accelerazione.
Velocità limite è corretto.
Ma ha ripetuto velocità tre volte in tre frasi, in più nella seconda coordinata non ha senso se metti velocità di 3 metri eccetera.
Passaggio dubbio sia scientificamente che linguisticamente. Il babbano non ha niente da dire?
Velocità limite o velocità terminale sono i due termini corretti. Velocità di regime si usa al massimo per i viaggi, che indica la velocità impostata per la crociera. La velocità terminale è quella che si raggiunge per equilibrio della spinta (data dalla gravità come il caso in esame, o dalla spinta di un vettore) contro la resistenza del fluido. Se si parla di cadute su pianeti, dipende dalla densità dell’aria, dalla forma e posizione del corpo in caduta e dalla massa del pianeta (e dall’altezza,in teoria, nella pratica si considera una costante che tanto non si perde nulla).
Okakura didn’t respond. Boone glanced at him; the man was studiously avoiding his gaze. Perhaps he was frightened. Boone said, “There must have been a good thirty seconds between the time I caught sight of it and when it hit.”
At roughly three meters per second squared, that had been more than enough time
for it to reach terminal velocity. So it had hit at about two hundred kilometers per hour. Not so bad, really. On Earth it would have come down in less than half the time, and might have caught them. Hell, if he hadn’t have looked up when he had, this one might have caught them. He made a quick calculation. It had probably been about halfway up the shaft when he saw it. But at that point it could have been falling for quite some time.
Mi pare che Robinson volesse mettere in evidenza la differenza tra la caduta di un corpo su Marte rispetto alla Terra.
La traduzione ha ovviamente un problema di ridondanza. A livello di italiano quel velocità usato tre volte sta proprio male, alla fine doveva esserci solo velocità limite. Poi è pure sbagliato da un lato scientifico.
Di norma ci potrebbe stare, tanto il 90% (e credo di essere buono) non si accorge dell’errore.
Però se fai tradurre Robinson dovresti prendere qualcuno con delle basi scientifiche, anche per il traduttore il lavoro senza certe basi diventa molto più pesante.
Ci sono delle parti che sono estremamente tecniche, che dicevo nella discussione sui premi hugo, anche con dizionari classici, moltissimi termini non li trovi.
Discorso analogo potresti farlo con Cory Doctorow o Stross, ci sono romanzi molto “informatici”, se non conosci la materia, da un lato ti fai un mazzo, dall’altro rischi di scrivere delle cavolate.
…e farti odiare da tutti i nerd della materia.
Per Carità!
è il nome del traduttore
Da bravo nerd che io sono, ti direi che wiki non ti segue sull’argomento:
Il fenomeno fisico appena enunciato è anche sfruttato, ad esempio, dai paracadutisti, i quali, ad un certo istante (qualche secondo dall’inizio della caduta) raggiungono una velocità di regime , che consente una discesa a velocità costante.
Può essere che abbia tradotto carbon con carbone?
Crediamo a Wikipedia o ai libri di fisica?
Che poi ancora più dubbio che ci sia esattamente le stesse parole su due pagine diverse, velocità terminale/limite e velocità di regime.
Io non sto dicendo che sia sbagliato, ma che non è il termine usato in fisica.
Penso che velocità di regime sia un termine vecchio, caduto in disuso dopo la preponderante presenza di articoli, finti e riferimenti di provenienza anglofona, spodestando la vecchia nomenclatura. Non ho i miei vecchi libri di fisica, ma puoi credermi se ti dico che si usava regime e non terminale.
Ci vorrebbe un filologo a questo punto.
Devo andare a prendere i miei appunti di fisica 1, datati 1993?
Già usavamo velocità terminale.
Anche perché il regime non è un limite, ma una condizione. Un motore ha una velocità di regime, che è quella a cui normalmente lavora, e qualle limite, che è quella oltre cui NON può lavorare. Il motore può lavorare fuori regime.
Un corpo in caduta, raggiunge la velocità limite, perché è quella oltre cui non può accelerare in quanto la forza di gravità è bilanciata dalla forza di attrito dinamico. Se aumentasse la spinta verticale, aumenterebbe la velocità, aumenterebbe la forza contraria fino a controbilanciarla.
Continuo a trovare errori, è stato tradotto col c…o!
Nella pagina precedente scrive che dopo l’alba su marte tutte le stelle erano sparite ad eccezione di venere e la terra, qui invece scrive …
Ok, hai ragione come definizione e tutto, la terminologia non c’entra nulla. Dovrei tirar fuori i miei di appunti e capire perché mi ricordo così. Grazie per il tempo speso nella spiegazione!
Sono concetti molto simili, e volendo quasi sovrapponibili, e non è escluso che in certi contesti si usasse e si usi ancora.
Per dire come stiam messi.
Su un libro di un istituto tecnico, spiegano gli angoli e le funzioni trigonometriche.
Sul piano cartesiano, l’angolo lo misurano rispetto l’asse y e con valori crescenti in verso orario.
Così sin(0)=1.
Ancora non mi capacito e sospetto che mia zia, insegnante di matematica, abbia frainteso quanto affermato da tale libro in dotazione a un ragazzo che segue.