Che beve solo caffè, per mantenere il suo pelo più nero che c’è
che versione è
Qualcosa che, più ce n’è, meglio è.
Ma pensando
che la luna
fosse dolce l’assaggiò…
(Come siamo finiti a citare a casaccio strofe di canzoni? @Nirgal! Colpa tua!)
Non sapevo cosa leggere questa estate e dopo aver letto un articolo di S* in cui diceva che nessuno aveva letto Ron Goulart; mi ha preso la curiosità di leggere qualcosa di questo autore poco conosciuto in Italia (almeno credo), ma molto pubblicato dall’amata coppia Fruttero & Lucentini in Urania.
Per adesso, ho letto “L’imperatore degli ultimi giorni” ed alcuni racconti di “Motore Rotto Blues”, che dire? Secondo il me il bollino di “fantascienza umoristica” che gli è stato spesso attribuito non è del tutto appropriato, è una fantascienza “mainstream”, dove supercomputer, teletrasporti e superpoteri convivono senza troppo problemi, una fantascienza popolare ma in realtà neanche troppo banale o leggera, da riscoprire…
Quindi? Lo consigli?
edit
di suo devo aver letto questo
1982 - I terroristi del Big Bang
non me lo ricordo più, mi sa che non era eccezionale.
Absolution Gap di Alastair Reynolds | LibraryThing
romanzo indegno…
quando leggo le tue schede e le confronto con le mia …
![]()
…sempre un piacere leggerle. ![]()
A casaccio ? Ti è sfuggita la sottigliezza ![]()
Un milione di anni a fa (o forse due) un ragazzo non è che avesse il gatto o un cane domestico o giocasse ai video giochi o passasse il tempo in internet
Aveva giusto Scaraffaggi o giocava a far Rotolare Pietre
![]()
Beh beh beh.
È decisamente prolisso. Parte molto molto lento.
Ma da pagina 200 in poi almeno la parte di Ararat prende un ritmo soffocante.
Il punto è che come anche per redemption ark, la vicenda verte sull’evoluzione psicologica di alcuni personaggi. Principalmente scorpio ma non solo.
Inventiva: secondo me anche se meno immaginifica dei primi due romanzi, non pecca affatto. Certo, introdurre nuove idee è difficile, specie quando il setup è già stato creato. Ma come detto non mi sembra che il nocciolo del romanzo sia questo.
Nota a margine: absolution gap non è il romanzo conclusivo del ciclo degli inibitori, è il romanzo conclusivo della trilogia della rivelazione, e non è un dettaglio secondario. Non a caso, è uscito un quarto romanzo, the inibitors phase, che conclude in qualche modo la storia.
Personalmente mi ha fatto piacere leggere un nuovo romanzo in questa ambientazione, ma non lo trovo essenziale. La forza del setup è, a mio avviso, proprio nella imbattibilità apparente dei lupi, la loro forza travolgente assoluta e inevitabile.
(Sono a metà della prima rilettura di absolution gap, e devo dire che la rilettura apre prospettive e interpretazioni assolutamente nuove)
Aggiungo. Il racconto Galactic north della raccolta omonima racconta qualcosa di davvero pazzesco riguardo la genesi dei romanzi. Come guardare un bozzetto (penso a quelli di Guernica).
Personalmente trovo AG non il romanzo ideale per concludere la trilogia, ma neanche un disastro completo. È che forse è un romanzo molto più complicato di quello che sembra.
Mi riservo ulteriori commenti alla fine della rilettura completa, ovviamente.
Qui bisogna ripassare le basi: salvo rivoluzioni dei paleontologi, uno o due milioni di anni fa non si poteva parlare esattamente di “ragazzi”

Ma tanto in quel cartone apparivano pure i dinosauri, figurati se andavano tanto per il sottile…
Esatto, il cattivone del cartone era un T-Rex! (Non uno del complesso rock)
A me non è piaciuto l’ escamotage dell’ inibitore di inerzia per rendere più veloce gli inseguimenti. Mi sarebbe piaciuto di piu restando ancorato alla fisica standard.
Senti non vorrai mica mettere in discussione ryu il ragazzo del paleolitico, vero?
Beh di escamotage ce ne sono parecchi, e l’inibitore di inerzia non è neanche il peggiore.
Per esempio, i messaggi dal futuro, li trovo anche peggiori, soprattutto perché in un mondo in cui c è il limite invalicabile, non puoi pensare a una inversione del rapporto causa effetto.
E anche Aura è un escamotage piuttosto fastidioso.
Puoi, puoi.
Basta che l’universo si contragga. E che il libero arbitrio sia solo un’illusione.
… l’ho letto oltre 4 anni fa… i dettagli, anche dello svolgimento complessivo, non li ricordo così bene, ma nella scheda che feci puoi leggere l’impressione che ne ebbi.
Galactic North ce l’ho in coda ma sono in una fase di stanca e poi fantasy… ![]()
invece, the inibitors phase lo avranno tradotto in italiano ?
Capisco, io lo lessi in inglese ed ebbi un parere più o meno simile. Ma la rilettura, dopo aver letto molto altro di Reynolds, mi ha aiutato ad apprezzarlo.
Galactic North è una bella raccolta, ma mi interessa in particolare il racconto omonimo, che tratta delle vicende degli inibitori, ma vista da un’altra prospettiva , che puoi apprezzare solo considerandola nell’insieme di quanto raccontato a pagina 495 della mia edizione di AG che tratta del sogno che le ombre inducono in Aura dopo il loro contatto. In pratica, la storia delle ombre e di come la loro galassia sia stata completamente annientata dalle macchine, le lanterne verdi, che loro stessi avevano concepito per distruggere gli inibitori, prima di rifugiarsi nell’attiguo universo-brana da cui parlavano attraverso il meccanismo celato da Haldora. Tutto questo, appunto, a pagina 495.
Non mi risulta che The inibitors phase sia stato tradotto. Il romanzo è godibile, anche se non eccelso. È un finale probabilmente dovuto, ma tutt’altro che memorabile. Condivide gran parte dell’ambientazione asfittica, ma insomma… Mi aspettavo di meglio.
Sono in vacanza e al mare si legge. Strano, vero? Ma cosa, se non i rimasugli più o meno decenti che si sono accumulati e che lascerò senza remore qui nella casetta di famiglia? In realtà c’è anche della roba buona, ma non il meglio.
Quindi mi sono sparato un paio di Urania d’annata, un uomini come topi di un certo Rob Chilson, 1990. Neanche malaccio: l’umanità è tornata ad una sorta di neolitico ma dentro costruzioni artificiali di dubbia natura, dove transitano scatole, barili, sacchi e altre merci - ma si nascondono trappole e sono infestate da animali sia noti, come i ratti, che bizzarri “furetti” a otto zampe . A quanto pare (dalla quarta di copertina una si aspetta una cosa e il romanzo è completamente diverso) una sorta di cataclisma o invasione ha raso al suolo tutto e costruito questi palazzi (alcuni semoventi), dove gli umani prendano le merci, si organizzano in sorta di tribù e si può viaggiare tramite delle foschie che fanno teletrasporto o quasi. Un solitario fa combutta con un giovane reietto ed esplorano questo mondo fino a scoprire o quasi la storia di cui sopra. Funziona, ma è quasi più un fantasy visto che praticamente di tecnologia non c’è e la “morale” di fondo, assieme al finale, non sta molto in piedi. Non malaccio ma mi ha lasciato perplesso.
Potete leggere la sinossi di stanotte il cielo cadrà di Daniel Galouye qui (con copertina diversa)
http://www.mondourania.com/collezione/collezione%2061-80/uraniacollezione67.htm
E la recensione di @Asimov83 qui
http://www.bibliotecagalattica.com/romanzi/stanotte_il_cielo_cadra.html
Onestamente mi trovo in forte disaccordo, visto che l’idea che la storia sia solo un sogno alle elementari ti dicevano che dovevi evitarla perché un po’ sciocca e di certo banale, non riesco a trovarla così originale. A pagina due sappiamo del complotto per tenere il protagonista all’oscuro, e ci siamo giocati tutto il mistero. Le questioni filosofiche esistenziali, onestamente non le ho viste. La seconda parte è meno ingenua (oh io con la FS classica ho un pessimo rapporto, la trovo ridicola e basta) anche se le spiegazioni fornite cozzano una con l’altra. Ovviamente all’epoca immagino andasse più che bene, ma non fa per me.
Ora tocca a Olaf Stapledon!