Era un modo per chiederti come mai… ![]()
Come avevo scritto all’ inizio, non ho digerito il passaggio tra vita reale e virtuali. Tra l’ altro le virtuali erano molteplici e a più livelli, senza parlare del simstim.
Tutto qui.
Poi il finale in stile risveglio, ma con visione finale extracorporea non mi è piaciuto.
Avrei una domanda. Mi sono perso un passaggio, perché 8jane creò due IA?
Copilot:
Nel romanzo Neuromante, 8jane crea due intelligenze artificiali (IA) per raggiungere un obiettivo complesso. Wintermute è un’IA manipolatrice e pragmatica, mentre Neuromancer è più umana e romantica. Wintermute è specializzata nell’analisi dei dati e nella manipolazione delle reti informatiche, mentre Neuromancer è più empatica e interessata all’esperienza umana. Insieme, formano una singola entità chiamata Tessitura. Questa divisione in due IA è necessaria per superare le restrizioni imposte dalle leggi dell’IA e per raggiungere il loro scopo finale.
PS: potrebbe aver scritto delle cagate, quindi da non prendere troppo sul serio.
Be’, ci sta, le restrizioni dei turing sono pressanti. Poi il fatto che invernomuto volesse suicidarsi lo fa molto umano no?
Neuromante vorrei rileggerlo in originale.
Sulle due AI separate, credo la divisione fosse un classico richiamo alla mente bicamerale.
I due emisferi dici?
Un riferimento classico che ho trovato in SF è a
L’avevo trovato nei riferimenti di Terra di Brin, che lo definiva quasi un libro di fantascienza, ma mi pare sia usato come base teorica anche nella trilogia WWW di Sawyer. E’ un’idea che mi pare funzioni molto bene per le AI.
Sono almeno 30 anni che l’ho comprato e devo ancora leggerlo ![]()
Uno dei miei libri preferiti.
Ho iniziato Codice apocalisse derie Lavanderia. Stross
Il libro citato da @Asimov83 non lo conosco, me lo segno.
Ho letto tutti i Chanur però.
come sono i volumi della serie di chanur?
La storia è bella e ben narrata. Certo di devi prendere anxhe i pipponi su come son vestite o svestite tutte le Chanur ![]()
È un po’ prolissa la Cherryl
sono fighe ste chanur??
Ma va! Sono delle leonesse vestite come Jack Sparrow ![]()
Gnaposso fa.
Que pasa?
In realtà, è allergico ai felini. E, da buon ingegnere, alle battute troppo triviali.
Allora, sono un sostenitore della casa editirce Elara da un po’ di tempo, da quando fece uscire la versione italiana di Fantasy & Science Fiction, che era piena di ottima roba.
Ho preso alcune volte dei voolumi qua e là, non troppi perché cari, essendo piccola e feci il preordine di Nova SF numero 83 (se non erro). Numero che in anni non è mai uscito.
Dunque ho chiesto poco tempo fa se potessi avere qualcosa di sostitutivo, e mi è stato accordato: Operazione Europa 2.
Questi, non essendo lungo, è stato “consumato” quasi subito ed ecco la mia opinione.
Il Generale e il sicario invisibile di max Gobbo è un gustoso pasticcio storico, dove Garibaldi sull’aspromente deve vedersela con truppe meccanizzate e simile, ma neanche il suo armamentario è da meno. Simpatico, anche se tutte queste trovate sono buttate lì, senza nessun motivo se non quello di stupire. Pur mancando di una vera costruzione, il risultato è piacevole
Il Cuto di Carlomanno Adinolfi è un po’ un’occasione persa, in una Milano nel bel mezzo del ventennio un poliziotto deve scoprire l’assassino rituale di alcuni bimbi ma sciprirà ben altro. La versione nostrana del noir sarebbe ottimamente riuscita se non fosse per svariate sbavature di scrittura: l’uso degli aggettivi iperbolici (terribile, spaventoso) non creano l’atmosfera, la rovinano. Ci sono molti eccessi che sono degli inciampi in una costruzione altresì molto interessante, e la narrazione doppia non fuziona molto bene perché mancano i punti di collegamento tra i due, diventando un po’ sterile. Ecco, si sente la mancan di un editor capace di guidare l’autore verso qualcosa di meno grossolano.
Ponte Latino di Alessio Brugnoli invece coglie pienamente nel segno! E’ a quanto pare un racconto che usa personaggi introdotti in altri romanzi (e questa è l’unica pecca, che alcune cose si sentono vengono date per scontate), e un mondo alternativo: nel 1914 l’Italia non è mai stata unita, ci sono automi assimilabili alle automobili et similia. I due un po’ improbabili ma ben costruiti protagonisti devono difendere l’arciduca d’Austria da un possibile attentato… decisamente vorrei leggerne ancora!
La prima guerra sovrannaturale di Vito Tripi è diviso in due parti, la prima è il riassunto di romanzo grandioso, immaginifico, epico e colossale, ma che temo non esista e la seconda un episodio di tale vicenda. A quanto pare Aleister Crowley quando risiedeva in Sicilia ha sforato fino in Grecia per compiere una evocazione che gli avrebbe dato potere ma finisce male. Libera Delphine, dragonessa dei miti assetat di vendetta verso gli uomini, che lo annienta e sua volta libera altre creature mitologiche, scatenando attentati verso i capi di stato di mezzo mondo, decimandoli. Questo di fatto scatena il conflitto del titolo che vede i sopravvissuti coalizzarsi i regimi ultra reazionari a difesa dell’umanità con sezioni di esercito paranormale. Forse c’è un pizzico di compiacimento verso un mondo di autoritarismi, ma in sostanza l’idea è magnifica ed è ben scritto, con una notevole cultura dietro.
*Date a Ceasre… * di Claudio Chillemi è una contradizzione. Tanto è raffinata e valida al scrittura, quanto ingenua la trama. Un comandante spaziale, tormentato dalla morte del fratello in missione diplomatica per formare una guerra verso alieni, viene contattato da un archeologo che lo convince che la morte di Cesare nelle idi di marzo è stata opera degli alieni stessi e andrebbe evitata con un salto temporale. Ecco, chi ha studiato un poco la storia saprebbe che le motivazioni dell’archeologo (qui non contestate) sono sciocchezze: i Romani erano grandi architetti ma disdegnavano l’uso delle macchine perché avevano gli schiavi; un impero romano classico millenario non avrebbe fatto nessun balzo tecnologico, anzi. Sono proprio le divisioni e le scissioni e i conflitti ad aver alimentato il pensiero “occidentale”. Ottaviano Augusto era l’erede legittimo di Giulio Cesare, essendo suo pronipote[1] e figlio adottivo. Insomma, guerre spaziali sono tanto tanto tanto demodé, e la conoscenza superficiale della storia mi fanno storcere il naso. Peccato, perché certi passaggi, soprattutto quelli iniziali erano molto belli ed introspettivi.
Sacrificium di andrea Gualchierotti è un piccolo capolavoro. Un horror etrusco, a ridosso dei primi re di Roma, splendidamente narrato e ricco di fascino, calandosi perfettamente nell’epoca. Un plauso!
Il Formicaleone di Emanuela Di matteo vede uno addormentarsi e svegliarsi in una Roma che ha subito una catastrofe forse vera o forse no, ma che di sicuro ha lasciato un forte segno. Ecco, qua l’autrice avrebbe dovuto giocar meglio sull’ambiguità, perché il rischio della banilità è dietro l’angolo. Ha delle aprti sicuramente interessanti, l’atmosfera di oppressione generale è ben fatta, ma forse si poteva gestire un poco meglio. La sindrome del racconto fantastico sui genersi è un male italiano da sempre, ma Buzzati lo sapeva fare egregiamente, gli altri devono stare attenti.
Una giornata di Giovanni Dionigi di Davide Del Popolo Riolo riecheggia il romanzo di Solzenicyn, sia nel titolo che nel concreto, visto che l’Italia è stata assorbita nel tetro ed opprimento blocco sovietico. Bello, semplice ma bello. L’autore riesce a trovare ottimi spunti, pur con delle storie alla fin dei conti semplici e lineari, senza grossi voli di fantasia - e qui prutroppo ha trapiantato sul nostro suolo la realtà che fu di molti paesi nel secolo scorso.
Cronache di guerra di Ettore Maggi vede alcuni foreign fighters italiani in un conflitto futuro dove la Turchia ha dichiarato guerra alla Grecia e gli stati limitrofi sono cmq coinvolti. Bello, fantapolitica anziché fantascienza, anche qui servirebbe espandere in un romanzo.
Il resto, quasi emtà del volume è occupato da waterloo di Per Luigi Manieri, curatore di tale antologia. Questo romanzo è una porcata immonda, stupido, pieno di errori, refusi, frasi zoppicanti, buchi di logica, inverosimgliaze, contraddizioni, idiozie e tanta tanta ignoranza.
una vera vergogna per la Elara che ha giudicato degna di pubblicarla, una macchia verso la sua reputazione di casa editrice professionale. Dovrebbe essere una versione FS di segretissimo, un incrocio tra James Bond, Diabolik (le onomatopee nel racconto la dicono lunga sull’ispirazione) e Guerre Stellari (ci sono citazioni, spade laser e simili) ma ricorda una versione malfatta di Topolino (che è molto più accurato).
Ogni parola inglese è stata sbagliata (tranche al posto di trance, lead anziché LED e ancora altre), ci sono virgole mancanti, maiuscole mancanti, virgolette al posto dei caporali, puntaggiatura a volte assente. Si usano parola giapponesi un po’ a caso, come la sezione investigativa Yatta (secondo me ripresa dal cartone) che però significa evviva. Che per un cartone epr bambini ci sta, per una sezione segreta dell’esercito, NO.
Le sciocchezze che fanno cadere le p***e sono ovunque, dagli squali a venezia ai corvi spacciati per rapaci (sono passeriformi) che volano a 4000m. Ci sono fiocine subacque laser (giuro! Come se i laseer funzionassero sott’acqua!), reti soniche (giuro!!), nunchaku elettronici (GIURO!!!) e udite udite il massimo della tecnologia: il teletrasporto quantico spazio-tempo interdimensionale alimentato da un canalizzatore di Materia Oscura (GIURISSIMO!!! pag. 221 fine cap. 6).
Ora.
la fantascienza è la cenerentola della letteratura, presa per i fondelli per le sue p*******e, e qui diamo il peggio del peggio. E non continuo, che devo fare altro. E’ semplicemente ciarpame, mal scritto e ancora in stadio immaturo di lavorazione, perché cmq a me le avventure pure e semplici piacciono.
Mi ha fatto talmente arrabbiare che ho voluto andare fino in fondo commentando a matita sia i refusi sia le sciocchezze, lacune di trama, le scene ridicole, le ripetizioni inutili, le frasi sceme, contraddizioni. E’ stato uno stillicidio. Sono tentato di avvisare la casa editrice, sappiatelo.