@happycactus
Non ho capito il finale del racconto del collezionista. Alla fine chi è che esce dalla portantina con una mano robotica con in mano un Fedora nero?
il dottore, o come si chiama, il cui corpo mostrato dalla moglie era un falso..
Ti ho editato il messaggio mettendo uno spoiler, non sia mai che qualcuno voglia leggerlo…
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Ok, grazie. Il doc che inizia per T quindi, quello che la Good aveva appena esposto
Me lo propone oggi Amazon, 7,99 in kindle e 20 in cartaceo.
Sto rivalutando il cartaceo, comunque.
Ma non è uscita l’edizione Urania da poco? Magari ti fai arrivare l’arretrato in edicola.
Io ho finito il numero vattelapesca di Clarkesworld, ottimo come al solito, racconti brevi abbastanza trasversali. Se interessa posso farne un sunto.
Ho incominciato anche Avorio di Mike Resnick, di cui lessi una recensione entusiasta su una rivista di giochi di ruolo inglese agli inizi degli anni '90. Ci ho messo 30 anni, ma finalmente lo leggo!!
Resnick ha scritto altri romanzi a tema Africa o cmq modellati sulla sua Storia o meglio sui fatti storici. Lui ha una impronta del giallista e si vede spesso in altre opere, non dissimile dal Vance dei Principi Demoni. Molto bello per adesso ma lo leggo solo quando vado al lavoro.
A casa tendo a leggere più fumetti di cui un vecchissimo volume di Storm, di Don Lawrence (andate pure a cercare qualche immagine! Tutto dipinto in stile.molto realistico, come un Segrelles ma con uso delle.luci diverso) che è tanto planetary romance, alla John Carter di Marte.
Magari lo trovo ancora, provo a fare un salto, in fondo è uscito meno di un mese fa.
Ricordo male o di Rivelazione in Urania si era molto criticata la traduzione? scopro ora che c’è la trilogia completa in singolo volume uscito nel 2022, e ovviamente mi viene a costare meno dei volumi singolarmente. Fanculo alla mia compulsività.
Finito di leggere Chaos Vector di Megan E. O’Keefe, secondo volume della trilogia The Protectorate.
L’autrice è ancora inedita in Italia.
Il romanzo prosegue in modo diretto la storia iniziata nel primo volume (Velocity Weapon), niente “riassuntini” o partenza lenta per reintrodurre l’ambientazione.
La storia si ampia progressivamente, includendo un classico cambio di prospettiva che rende ulteriormente più sfumato il confine tra “buoni e cattivi”.
Il ritmo è mediamente veloce e costante, classico libro che è difficile mettere giù (600 pagine le ho lette in due settimane)
La trilogia si sta rivelando decisamente ricca di spunti ed interessante, variando tra tematiche classiche (alieni, battaglie spaziali, lotte di potere) e tematiche più moderne legate all’esplorazione spaziale, le reti, le AI, etc…, il tutto pur rimanendo una space opera orientata all’azione.
Nel complesso anche questo secondo volume si conferma un ottima lettura, una space opera più classica nell’ambientazione rispetto ai romanzi di grido degli ultimi tempi, ma più concentrata sui contenuti che sull’estetica.
Ora ballottaggio per la prossima lettura, al momento tra La città fra le nuvole (Cloud Cuckoo Land) di Anthony Doerr, Hopeland di Ian McDonald e How High We Go in the Dark di Sequoia Nagamatsu
Stavo cercando “Ciclo dello spazio conosciuto” di Niven, ma in italiano non lo trovo.
Letto nella postfazione di “Galactic North” di Reynolds
Ho guardato su wikipedia, è quello di Ringworld (I burattinai)
Poi c’è un bel po’ di racconti, cmq è famoso soprattutto per Ringworld che ha vinto Nebula, Hugo e Locus… e che purtroppo è invecchiato malissimo ![]()
Rispetto agli classici del periodo, questo non è proprio all’altezza.
I personaggi femminili poi sono qualcosa di terribile, roba che se lo leggi ad una femminista ti brucia insieme al romanzo ![]()
Magari sei riuscito a trovarlo. A Milano finché non arrivano i nuovi (attorno a 8/10 del mese) trovi quelli del mese prima
Finito Storie dal Domani 5! Miè piaciuto così tanto che ho lasciato una recensione Amazon (cosa che non faccio di solito) per fargli pubblicità. Eccola
Francesco Verso è un ottimo scrittore ma probabilmente come curatore è anche meglio. Se all’estero abbiamo Fantasy & Science Fiction o Clarkesworld o Lightspeed o un milione di altre riviste antologiche, noi onestamente possiamo davvero vantare Storie dal Domani.
Perché? Primo perché riguarda un ventaglio di autori - anche noti, qui con Ken Liu e Ian McDonald - provenienti da tutto il mondo, da varie condizioni sociali ed etniche (quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare come dimostra il racconto sulla “vera esperienza nativa americana”, dove le esperienze virtuali sono l’ultima frontiera per un mondo che ha perso spiritualità).
- secondo, la scelta dei racconti è in qualche modo chiarita dalla prefazione, puntando su storie ove la società cambia, non sempre in male, anzi! A volte i protagonisti colgono una certa coscienza degli avvenimenti, altre volte la vivono come possono. E per affrontare questi cambiamenti, l’antologia si divide in tre sezioni: esplorazione, aliena(mente), sesso futuro.
- terzo, la qualità è altissima. Si hanno doppi punti di vista, nuovi linguaggi, archi narrativi di miliardi di anni, nessuna remora morale e i confini della fantascienza rassicurante sono scavalcati a spron battuto. Davvero una selezione intrigante, dove Verso non brilla come al solito ma il totale è da applausi.
Se volete idee nuove, se volete vedere il mondo, di oggi e di domani, se volete degli occhi diversi dal solito, ecco che Future Fiction diviene obbligatoria. Fateci un favore e risparmiare per leggere le loro antologia.
Preso. Ne avevano tre copie, assieme a calculating star e qualche altro.
Ho finito L’uomo del giorno dopo di Brinn, bello, mi ha ricordato un po’ la Atwood.
Urca
Lo avrò letto tipo 35 anni fa nella Cosmo Argento
Finito
Mi è piaciuto molto
Intanto ho iniziato Robot 99 (ho aggiornato l’abbonamento settimana scorsa e mi è arrivato)
Finito di leggere How High We Go in the Dark di Sequoia Nagamatsu, veramente un gran bel libro.
Si tratta di una serie di storie connesse, che danno origine ad una romanzo corale con un finale che richiama la grandiosità ed il sense of wonder della fantascienza della Golden Age.
La tematica principale è il cambiamento ambientale e le eventuali pandemie che potrebbero originare dallo scioglimento dei ghiacci e la comparsa di virus “antichi”.
Si parte appunto con un virus ritrovato nel cadavere di una bambina neanderthal scoperto a causa dello scioglimento dei ghiacci che origina una pandemia.
Questa durerà per anni.
Il romanzo racconta le cronache di questa società e dei suoi cambiamenti nell’arco di decenni, ma c’è anche spazio per l’inizio dell’esplorazione spaziale, con i tempi che si dilatano di millenni.
Per certi versi un romanzo dominato dalla malinconia, la tristezza per un mondo che sembra perdere il proprio futuro, ma che non abbandona mai la speranza, la voglia di sopravvivere e poi vivere, facendo leva sulla capacità di adattamento della specie umana.
Il finale da una parte illustra l’intera storia sotto una luce diversa, dall’altra lascia intravvedere la rinascita post pandemia della società.
Il romanzo è stato finalista al Locus Award First Novel ed alla prima edizione del Ursula K. Le Guin Prize for Fiction (insieme a Appleseed, altro romanzo che mi è piaciuto moltissimo).
In Italia è in… ops edito da Neri Pozza con il titolo In Alto nel Buio
Secondo volume della serie Jackpot, quella di The Peripheral.
Ah, The Peripheral come la serie TV? L’ho vista, mi era anche piaciuta. ![]()
Grazie Nir