Qui abbiamo un (vabbè, rispetto a noi mummie) giovane che ha scritto un libro di 172 pagine, più o meno nei pressi della pandemia.
Ora voi lo sapete: da che sono invecchiato pesantemente, faccio fatica a leggere più di un libro all’anno, comunque ci metto mesi e adduco la scusa che son lì a contare le virgole.
Questo l’ho preso il 30 a Marginalia, l’ho iniziato il 30 sera e, contando tutte le virgole, l’ho finito il 31 (che è oggi) alle 19, mentre contemporaneamente lavoravo e chattavo con l’autore su Facebook per fargli un mobbing preventivo e immotivato.
Quindi, se dico che si fa leggere, vuol dire che si fa leggere davvero: è fluido, ha tutte le virgole al posto giusto (opzionalmente, gliene avrei tolta una sola; aggiunte, nessuna se non nel caso della riscrittura di una frase per evitare una ripetizione, di due o massimo tre che ce ne sono in tutta l’opera) e ha uno stile semplice, ma efficace. Semplice ma anche complesso a modo suo: la maggior parte del racconto è al presente, ma ci sono salti temporali e cambi di prospettiva, e il tutto si amalgama con grazia.
Ovvio, bisogna passare lo scoglio delle prime due pagine, dove il mio orecchio si era messo a vibrare come un frullino col turbo[1] a causa dell’uso ardito della consecutio in un racconto con robottoni che pestano di brutto mentre una donna ricorda la scena che ha vissuto da bambina. Ma se si passa il primo di quei verbi che sembra leggermente fuori posto, ci si accorge che il racconto ha un effetto stroboscopico pazzesco: lontano, poi vicino che ti meno, poi lontano , poi vicino che ti agguanto…
Insomma, gli ho dato fiducia e ho fatto bene: questa storia, pur non avendo aspetti comici (sapete che ci tengo a ridere), pur non avendo - forse - l’arguzia e la profondità di quelle di un @salvatore.mulliri, o lo spessore anche ambientale di quella narrata da @Lukelike - prende e coinvolge. La direzione del progresso è plausibile, sia nei personaggi (eroi, assassini, vittime inermi, ladri disfunzionali combattivi o partigiani di una resistenza strenua perché senza alternative) che nei plot twist, e in quella che davvero potrebbe essere la direzione che prenderà il nostro progresso.
Ora (lo dico per disclaimer, eh?) resta una storia relativamente semplice, adatta a un pubblico giovane o anche anziano in cerca di svago, senza situazioni eccessivamente scabrose (per quanto, i morti non si contano; ma noi, che siamo cresciuti coi telefilm degli anni 70 e 80, ci abbiamo fatto il callo) , niente romanticume spinto, niente scene hard (spiace, @Jabbafar) .
Eppure prende, perché c’è thriller, ci sono botte e azione, ma anche questioni da capire e da scoprire. Insomma, voi leggetelo, poi, se non vi piace, non date tutta la colpa a me: io sono anche rimasto impressionato da quella punteggiatura adeguata e dall’aver trovato solo tre typo in 176 pagine. Ma si può farmi un dispetto del genere? Ed è una prima edizione, eh?
Edikit rende disponibile, oltre al cartaceo, il formato pdf
Amazon, oltre al primo, quello Kindle
Io ho la copia presa in fiera, con dedica dell’ignaro autore

Aggiungo: @AlviseCanal, io fossi in te lo terrei d’occhio, a questo.
ps:
c’è un formato per la scheda dei libri da qualche parte, lo so. Poi vado a cercarla e faccio anche quella roba lì. Ma questo è un thread dedicato a un’anima povera che forse convinceremo a frequentarci, suo malgrado, di quando in quando, un po’ come abbiamo fatto con @Alessar30 e @Lukelike[2]. Che poi, vuoi mettere se a StraniMondi gli facciamo indossare la nostra maglietta? Pensa il coccolone che viene a Voi-Sapete-Chi…
@salvatore.mulliri in questo elenco non lo conto perché è chiaramente uno del branco, mica una povera anima qualunque … ↩︎