E allora, quest’anno Stranimondi si svolge di nuovo in presenza, in quel della Casa dei Giochi in via Sant’Uguzzone a Milano, nei pressi della fermata Villa della linea Rossa (M1) .
Alcuni di noi, sprezzanti del pericolo, hanno deciso do andarci e farsi anche riconoscere. Un po’ come se il bullo di terza che tampinava il piccolo Mike quando questo era in prima andasse a farsi riconoscere 20 anni dopo dal Mike Tyson che conosciamo tutti.
E per giunta, per essere certi di avere una degna accoglienza, qualcuno ha pure contestato gli organizzatori:
Sembrava che il messaggio fosse stato cancellato al volo, ma FB è FB e guardate un po’: è comparsa una risposta!
Ovviamente, si risponde
Tanto per essere sicuri di non farla franca.
Di passaggio, @mikronimo , ci abbiamo fatto la figura degli analfabeti informatici. Eppure i commento erano davvero spariti. Un trucco?
Però secondo me cimpy hai sbagliato argomento. La questione dei dati è dirimente, il GDPR richiede che si trattino solo i dati assolutamente necessari, quindi chiedere la data di nascita e gruppo sanguigno, ecco, anche no.
Ma io sono un rompicazzi più di te quando mi ci metto.
Mah, non so - qui il punto è che son decadi (io una, altri anche di più) che si fa qualcosa per tenere il sito vivo e il S*mmo invece fa anche il buono su FB, ma poi dichiara che ci scarica nel water perché obsoleti di fronte ai social.
Dici che si preoccupa del GDPR? Io penso proprio di no.
Ma noi siamo fanboy, e siamo stati lì per anni - dunque pazienza, ci arrangeremo di qui.
Per Stranimondi ho constatato di persona: niente biglietteria locale, se volevi entrare il biglietto dovevi farlo online, cedendo codice fiscale, carta di credito, indirizzo di casa. Perché vogliono essere certi che hai pagato i due giorni? Boh.
Però ho visto il bug: puoi comprare un biglietto a nome di “Andera Rossi, inventore dell’E Cat”, che poi non ti chiedono mica i documenti davvero. Quindi l’anno prossimo la carta di credito del Tobanis comprerà un biglietto per il signor Petrarca di nome Francesco (o forse Alighieri, detto Dante, vedremo) ed entrerò con quello. Ma solo sabato. Domenica lo darò al primo che incontro fuori senza biglietto, solo per dimostrare che potere si può, alla faccia dei loro “controlli” severissimi.
Di passaggi: era vietatissimo introdurre cibi e bevande. Potevi fare anche quello. Prossima volta, melanzane alla parmigiana.
Per tutti.
Il punto è proprio questo Cimpy. Non è giusto che prendano i dati a cazzo se poi non lo usano. E checché ne pensino, (mal)trattare i dati personali delle persone a cazzo è peggio che evadere il fisco, è un danno per chi fornisce i dati. Oltre a essere u obbligo di legge, che non è che la leggi la devi rispettare solo se non sei S* e non sei un benefattore della letteratura alta, che poi diciamocelo, non è che S* lo faccia gratis et amore dei.
E sì, c’entra anche il forum con quel fottuto logout, il recupero della password e un sacco di altre cose.
Purtroppo la leggerezza fa brutti scherzi. Uno dei primi hacker, Pengo se non erro, se la cavò dalla condanna perché gli admin non avevano messo la.password quindi tecnicamente non aveva violato nulla.
I dati così, presi e usati chissà come l, sono una bomba ad orologeria. Oggi tutti possono riderla e dire che si esagera e forse è vero. Ma se domani qualcuno ci mette le mani perché incustoditi o che? Chi riderà?
E che puoi rubare per entrare nel suo server. Questo messaggio si autocancellerà in 4… 3… 2… uhmm cosa veniva dopo il 2? il 3! No, aspetta, mi fai confondere, ecco. Colpa tua e di HC!
Ora me ne vado e mi porto via tutti i numeri che iniziano per enne, uffa.
Comunque, abbiamo un posto dove ospitare i resoconti? O uso quelli a tempo? Sempre che interessi - ho aperto il giorno uno e trovato subito una cifra di typo che nessuno di voi mi ha segnalato. E’ perché siete timidi, o avete solo guardato le figure?
— Pronto?.. Mi hanno scoperto. Solito protocollo: plastica facciale per me, scarpe di cemento per chi sa… Uno solo, per ora. Vi mando la foto del suo gatto.
Sì, ma scrive racconti orribili (se non è colpa del traduttore)
Nei racconti di Ragazzi, belve, uomini si possono riconoscere elementi che provengono dalla tua esperienza personale: un macellaio [la famiglia Miller ha una lunga tradizione di macelleria], un allosauro [Sam ha un allosauro tatuato sul braccio] e così via; quanto della tua vita finisce nelle tue storie, qual è la linea di confine?
Non c’è un confine, rubo continuamente dalla mia vita