A volte qui si discetta di regole alternative, ma sappiamo qual è la storia delle regole attuali?
In questo articolo, vengono illustrate le varianti delle regole sulla promozione, che, a quanto pare, hanno preso piede nella forma attuale solo di recente.
Punti curiosi e interessanti:
I pedoni sospesi, cioè quando si poteva promuovere solo a un pezzo già preso ma nessun pezzo aveva lasciato la scacchiera. E in tal caso, la promozione era di per sé una mossa o no?
E le regole fino a quasi il 900 non specificavano che la promozione dovesse essere a pezzi dello stesso colore, e c’è almeno un caso di un giocatore che ha aggiunto una donna del colore dell’avversario.
Sì, avevo letto un po’ di cose nella Grande storia degli scacchi. Le regole sono sempre cambiate, sia in base ai tempi che ai luoghi, e continueranno a cambiare.
Doveva essere tutto in premove, perché dopo Dh5 il nero stravince con Cxh5.
Cioè, il bianco aveva lasciato la donna in presa. Il nero si è preso matto perché ha mosso prima di vedere che il bianco, inspiegabilmente, non l’aveva spostata
Ma ci sta che 1700 iniziale sia spannometrico, e che la valutazione della partita possa anche far trapelare una forza di gioco, in quella, diversa. Però da 1700 a 950 il salto è un po’ troppo lungo: i 950 sono quelli che lasciano pezzi in presa, non vedono i matti in due (a volte neanche in uno) e non hanno il senso della posizione. Stiamo parlando di una seconda sociale, sotto a quella ci sta chi sa giusto le regole del gioco.
Ma stavolta infatti sono basito soprattutto da quello:
chess com dice che il bot ha giocato con una precisione del 60 e rotti (e io del 70), lichess per la stessa partita dice 89 lui e 90 io. Ora, magari sarà da fare una via di mezzo, però da una parte c’è uno scarto di 10, dall’alltra di 1. A me pare un po’ troppo distante come giudizio
Con i bot lichess questo non dovrebbe capitare perché il punteggio è dinamico e associato alle performance reali, non a quelle stabilite da qualcuno con un motore.
Purtroppo ultimamente sono impegnato con tutt’altro[1], e non ho avuto il tempo e la voglia di provarli.