Pubblicare un libro di racconti: quali possibilità?

È possibile pubblicare un libro di racconti con una casa editrice? E autopubblicarlo? Quali possibilità ci sono di pubblicare una raccolta di racconti oggi?


Questo è un argomento di discussione collegato all'originale su: https://pennablu.it/pubblicare-un-libro-di-racconti/

Il racconto per chi vuol farsi conoscere al mondo è sicuramente una maniera più semplice perché non comporta grandi approfondimenti né delle storie e dei personaggi… tiri giù qualche centinaio di parole o qualche migliaio, non di più ed è fatta; il romanzo è molto più complicato perché devi tenere dietro a pensieri, persone da far conoscere, situazioni pregresse… un sacco di cose molto più complesse. Ecco perché spesso le persone si buttano sul racconto, ma il successo è scarso perché obiettivamente, almeno a mio punto di vista, sono abbastanza poco interessanti… dove il racconto a volte è anche poco chiaro e poco interessante perché ti tiene lì per 5 secondi, un romanzo ti porta in un mondo alternativo di fantasia per ore e ore di lettura ed è per questo che sicuramente, sia per il lettore che per la casa editrice, sono più interessanti… bisogna avere la pazienza di tenere dietro a tutte le variazioni e situazioni, quindi ricordarsene, prendere anche appunti al limite… non è affatto facile, ma il risultato è sicuramente più appagante sia per lo scrittore che per chi legge ed è un prodotto e chiaramente più di successo…

mikronimo scrivi troppo per assoluti.

Opinioni, scrivo per opinioni personali, che sono sempre ben circostanziate e motivate riguardo ai miei gusti, in questo caso cercando anche di individuare i motivi delle difficoltà (che potrebbero essere coincidenti… potrebbero) rilevate nell’articolo… Piuttosto che criticare le mie parole, prova a fornire una visione alternativa…

Oggi, è molto difficile pubblicare un’antologia di racconti, perché la tendenza editoriale è concentrata verso il romanzo; al contrario diversi anni fa era orientata verso il racconto.
Non trovo differenze di estetica fra i due generi; il racconto è in modo stretto collegato al nocciolo duro della storia, ma non vuol dire che sia più semplice e superficiale.

È meglio un disegno o un olio? Un bassorilievo o una scultura a tutto tondo?

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Prendi uno dei tuoi racconti e fanne un romanzo di 300 pagine… Poi mi fai sapere quanto è semplice o se è uguale…

Se ho fame e mi dai un assaggino ti tiro il piatto… :innocent:

Non è un buon sillogismo.
Mentre cucinavi, hai lasciato sul fuoco la pentola, e hai bruciato settecento anni di letteratura, estetica, filosofia, avanguardie.

Non devo dimostrare nulla… ho spiegato, con un paragone terra terra, come mai preferisco il lungo al corto… le storie di ampio respiro, in cui succede tanto, in cui ci sono molti personaggi…

Uso solo microonde da ventanni, perché da ventanni il gas costa troppo… permette tempi brevi, nessuna attenzione, grande risparmio economico…

Lo dici come se fosse qualcosa di brutto… che non è… se è un tentativo di forzare i miei gusti o, peggio, dimostrare che sono errati, sbagli persona… da sempre faccio solo quello che decido io: letture, musica, cinema e tv, divertimenti, compagnie… delle tradizioni, sempre imposte dall’alto da chi “ha gusti e opinioni migliori”, me ne sbatto allegramente… peraltro di cose (umanistiche e non scientifiche) esclusivamente opinabili, solo opinabili, assolutamente opinabili… quindi sei molto lontano dall’aver dimostrato qualcosa di sensato…

Perché prendi un discorso generale come quello dei racconti e ne fai un caso personale?

In che altro modo dovrei considerare questa frase?

Che non esiste solo il romanzo. Non sono stato esplicito.
Ho sbagliato.
Pace.

Mah, scrivere non è semplice per tutti. Poi metti che a uno gli vengono bene i racconti, ad un altro i romanzi, ad un terzo i poemi. Cioè, non è che a tutti riesce anche tutto, no? Quindi a volte non è nemmeno che uno può scegliere.

Poi, meglio uno, l’altro, il terzo? Dipende anche da chi ti legge.

L’importante è ricordarsi di non litigare con gli amici per questo. Oppure fare come @HC : dimenticare tutto subito dopo.

Santo cielo… il contesto! È nato tutto da un articolo, ho espresso un’opinione, per altro già espressa altrove, altre volte, non ho (io) contestato nessuno, ma cercato di individuare possibili motivi dello scarso appeal dei racconti, sia per gli editori che per i lettori, magari simili ai miei… non esiste solo il romanzo? Grazie al cazzo! Non tutti sono bravi a fare tutto? Idem… io non so fare nulla e lo so, non mi pongo il problema se non per cercare di migliorare quello che mi interessa (peraltro solo per mio piacere personale, che di quello che ne pensano gli altri mi interessa quasi nulla), il resto non lo prendo neanche in considerazione… ma se vengo direttamente tirato in ballo, perché vivo di assoluti, brucio tradizioni, toccando nel vivo, senza neanche averci pensato, altrui interessi, ho sicuramente qualcosa da dire… l’ho detto ad altri: non accetto che mi si contesti sulle mie opinioni in maniera diretta ed esplicita, ma se leggo un post che la dice diversamente da me, guardo e passo oltre, come ho fatto mille volte nella sezione notizie della home su fantascienza . com, con i vari piagnoni glenn, worf70, laughingman, etc…

Okay, lo confesso: avevo letto un po’ troppo velocemente saltando qua e là. Colpa mia.

Sai la storia di Goethe che nell’ incipit di una sua lettera disse: scusa la lettera lunga, ma non ho avuto tempo per scriverne una breve…

Eh se si parla di gusto, il tuo è sacrosanto. Se mi chiedi se è difficile o meno, allora permettimi di pensare che la questione non è così semplice come sembri.

A costo di sembrare polemico, non mia intenzione,potrei anche fare notare che tutti in genre mischiano, volenti o momento, come in questo caso con te, opinioni e constatazioni di carattere generale.
Questa confusione si riflette anche nelle risposte che ti hanno dato, un po’ per i termini fuori dal gusto personale un po’ sul gusto stesso. Non credo che nessuno discuta il gusto di chichessia, ma i forum si basano sul dibattito quindi in qualche modo dibattiti ci saranno. E giusto per finire di fare l’avvocato del diavolo (visto che siamo intimi amici io ed Esso) a volte si discute le basi che tutti noi avanziamo per “giustificare” (termine sbagliato visto che il gusto non necessita nessuna spiegazione) ciò che ci piace e cosa non ci piace.

Se hai letto tutto e hai ben contestualizzato, hai visto che per aver espresso una mia opinione qualcuno se ne è risentito e sono saltati fuori certi discorsi, destinati, a mio modo di vedere, a dimostrare che io ero in errore… mi sono espresso più che chiaramente nel rispondere al cimpy in ultima battuta: se mi viene anche solo il sospetto (e qui siamo oltre al sospetto) che si cerchi di creare un caso di opinioni oggettive, non ci sto, punto… il dibattito è una cosa, il cercare di demolire un ragionamento altrui perché si offendono tradizioni, cultura, arte, tutte cose assolutamente opinabili (ma che vengono puntualmente usate come punti fermi assoluti di ciò che è sacro e inviolabile), è questione completamente diversa… mi dispiace, è un mio difetto caratteriale: la prepotenza in qualsiasi forma non la digerisco, neanche con il bicarbonato…

Comunque è vero che ho un animo tradizionalista, però non è proprio che difendo a spada tratta le tradizioni. Ho più un problema di attenzione selettiva, davvero.