1956
MIgliore romanzo, vince Stella doppia, di Heinlein.
Curioso come WIKI Italia non riporti i candidati, mentre WIKI ENG sì…Ma, non saranno mica i temutissimi (e squallidi) retro-Hugo? Sì, perchè a volte l’Hugo si è divertito a premiare annate del passato, un po’ come fare delle previsioni del tempo di ieri, di solito ci prendi, no? Roba di rara tristezza, per me.
Per togliere ogni dubbio, mi sono letto il simpatico giornalino noto come The Journal of the world science fiction society, vol. 14, n.3, dedicata alla Convention del premio in questione.
Ebbene, ha ragione WIKI ENG, dunque, cosa che non feci DI LA’, ecco DI QUA i candidati del tempo:
Wade Harper, investigatore, di Eric Frank Russell
La fine dell’eternità, di Isaac Asimov
Non sarà per agosto, di Cyril Kornbluth
La città proibita, di Leigh Brackett
Come detto, vince invece questo

Non un capolavoro, annotai. Così lo descrissi:“Che dire, un libro con pregi ma anche difetti. E’ un crescendo (in meglio), l’inizio un po’ farraginoso, allungato, con un protagonista che vuol essere simpaticone ma non lo è proprio. Le cose migliorano parecchio nel seguito, anche se tutto sommato diviene un po’ ripetitivo nelle situazioni, fino al prevedibile (almeno da 100 pagine) finale.
Tutto il resto è buono: la prosa fluida e sempre precisa, i personaggi ben delineati, il “realismo” delle situazioni, con un mutare credibile e ben approfondito (anche se un pelo ripetitivo, mi ripeto). Il tempo è stato abbastanza galantuomo, tranne qualche cosa inevitabile (i marziani, le bobine magnetiche, etc…).”
Racconto: vince Squadra di esplorazione, di Murray Leinster.
Siamo davanti a un classico bel racconto di purissima SF, solido, avventuroso, ricco d’azione, intelligente, ben scritto, magari un po’ “monomaniaco” nel parlare male dei robot, ma decisamente godibile e consigliato.
Ancora, citerò i candidati, cosa che non feci DI LA’ e che non fa neppure WIKI ITA
Un fucile da dinosauri, di L. Sprague de Camp
Traversata luminosa, di Alan Nourse
L’ancora inedito Home there’s no returning, di Henry Kuttner e C.L. Moore
Il vegano, di Eric Frank Russell
L’ancora inedito The assistant self, di F.L. Wallace
La fine dell’estate, di Algis Budrys
Chi?, di Theodore Sturgeon
Racconto breve, vince La stella, di Arthur Clarke
Da un’ottima intuizione Clarke sviluppa questo raccontino di ottima SF, ben costruito (anche se tale costruzione è un po’ troppo visibile) fino all’inquietante finale. Oggi è un filino datato, comunque ancora godibilissimo. Ma non lo chiamerei capolavoro.
Stesso discorso di prima per i candidati, che furono
La fine del mondo, di F.L. Wallace
Il re della collina, di James Blish
Homo non descriptus, di Algis Budrys
Il gioco del topo e del draco, di Cordwainer Smith
Il dragone, di Ray Bradbury
Una storia di spie, di Robert Sheckley
Twink, di Theodore Sturgeon
Per l’artista, vince ancora Freas (v. sopra); bravissimi a nominare il quasi sconosciuto Robert Silverberg come autore più promettente.