L'ultimo film che hai visto

Hayao Miyazaki e l’airone (2024)

In questo lungo e bel documentario viene descritta la creazione, durata sette anni, dell’ultimo film di Miyazaki, Il ragazzo e l’airone. Si vede così la routine del Maestro, o del Genio che dir si voglia, che con le sue matite, ogni giorno, alla sua mini scrivania, disegna story board, salvo talvolta buttare tutto il lavoro della giornata nel cestino (!!!..) perché non soddisfatto. Ecco, quel cestino, quel pozzo di meraviglie, che io dico, ma no dai, ci sarà qualcuno che raccoglie i disegni “venuti male” e li metterà da parte…o veramente va tutto nel riciclo carta? E sapendolo, è possibile avere un cestino a caso, di un giorno a caso? Così per dire….Come se Leonardo buttasse e stracciasse alcuni disegni “non granchè”….Comunque sia, la routine del Maestro è in definitiva lavoro e fumare, fumare e lavorare, perché fa impressione vedere che in Giappone puoi fumare dove e quando ti pare, o almeno, nel film fumano come turchi. Altro nella sua vita pare non esserci: non lo si vede mai, se non sbaglio, al Pc, o alla tv, o su Internet, forse non ha neanche un cellulare. Oltre a ciò, nel documentario ci sono i lutti. Via via, le persone vicine al Maestro muoiono, durante il documentario, e per lui è ogni volta una mazzata, e la catarsi lo porta a trasferire il tutto nel lavoro. Si spiega così molto meglio (ma molto) l’ultimo film (che era anche un po’ criptico), film che è letteralmente intriso di autobiografia, si scopre, dato che il protagonista è Miyazaki; l’airone è Suzuki, l’amministratore e produttore dello studio Ghibli, la formidabile pescatrice era una collaboratrice di Miyazaki; il vecchio alla fine del film altro non è che il regista Takahata, morto nel 2018, amico da sempre e mito di Miyazaki (non ricambiato o almeno, non esplicitamente, e su questo Miyazaki ci sta malissimo). Il documentario è bello bello e dentro c’è tanto altro. Si arriva alla fine, quando lo Studio incrocia le dita, sperando che il film abbia successo (avrà un enorme successo, vincerà pure l’Oscar per il migliore cartone animato). Per i fan, direi che più che consigliato è una visione obbligatoria, ritrovabile su Netflix. Per me, 7+.

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Purtroppo il film mi piacque poco, quindi non credo di voler vedere il documentario…

Wicked (2024)

Bellino, colorato, ben fatto.
Attenderò la seconda parte :slight_smile:

Conclave (2024)

Film di Capodanno! Beh dai potevo capitare anche peggio. Si racconta qua la subitanea fine del pontefice e il conclave per eleggere il nuovo papa. All’interno, i cardinali sono divisi in varie fazioni: chi vorrebbe tornare alle origini, chi è più progressista, chi è meno tollerante o proprio intollerante…Il cardinale che deve gestire il conclave (il “decano”) avrà le sue belle gatte da pelare, per arrivare infine all’elezione del papa, ma le sorprese non saranno finite. Altro non aggiungo, il film è un po’ giallo un po’ un thrilling, le sue due ore vanno via abbastanza rapide. I difetti ci sono, non c’è dubbio, vedi alcuni candidati impresentabili (che restano poco plausibili), alcune recitazioni sopra le righe, altre un po’ macchiettistiche, alcune situazioni molto improbabili (forse per colpa del romanzo da cui è tratto), certe uscite involontariamente quasi ridicole…il punto di forza è per me senza dubbio la straordinaria performance del protagonista, un Ralph Fiennes in stato di grazia, non so se potrà concorrere per l’Oscar, ma la statuetta non sarebbe una sorpresa. Il film è stato promosso dalla critica e ancora più è piaciuto al grande pubblico; io sono un tantino meno generoso e darei un 6,5. Il film ha avuto costi minimi e sta andando benino al botteghino, da noi però non è andato, per ora, oltre un quinto posto nelle classifiche settimanali. Fiennes…tanta roba.

The six triple eight (2024)

Bella storia, molto commovente.
Fa specie oggi sentire che si identificavano come “negros”, parola che diventava un marchio dato che dubito conoscessero lo spagnolo.

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Devo verificare se è quello del 2024: avevo iniziato un wicked, ma partiva come un musical e non ero in serata.

E’ un musical.
Con Ariana Grande e Jeff Goldblum che fa il mago di Oz

Solo Dio perdona (2013)

Questo era il film più vecchio degli anni Duemila, tra quelli che mi interessava vedere (chiaro). Era stato bocciato dal grande pubblico e non aveva entusiasmato neanche la critica, anzi. Il regista era Winding Refn, ora un po’ perso per strada, ma che nei tardi anni Zero aveva fatto tre film che mi erano piaciuti, anche molto, come Bronson, Valhalla rising e Drive. Poi si è un po’ smarrito, in seguito The neon demon (2016) non mi era piaciuto. Qua direi che è spiazzante, ma l’ho apprezzato e andrò controcorrente, dando un 6/7. Il film è ambientato in Estremo Oriente, a Bangkok, dove alcuni americani hanno una palestra di boxe thailandese; in realtà vivono di spaccio di droga. Uno dei due violenta e uccide una ragazzina, dando il via a una serie di omicidi cruenti, a cui il fratello (Ryan Gosling) si opporrà maldestramente. Il pubblico rimase basito, dato che in fondo in questo film vince il male, cioè il poliziotto cattivo, un diavolo in Terra, mentre l’eroe (Gosling) tale non è, e malgrado l’aria da duro è un po’ uno sfigato. Inoltre il film ha i suoi tempi, un’atmosfera tra il sonnolento e l’onirico, con frequenti (bei), lunghi e silenziosi primi piani; è molto formale e in definitiva ha poca sostanza. Però le immagini sono molto belle, le musiche pure, e anche se un po’ criptico ha il suo fascino. Costi e incassi da film d’essai; partecipò a suo tempo a Cannes, senza fortuna, in un’edizione molto ricca dove non ebbe alcuna possibilità.

Diciamo anche che la protagonista (Cynthia Erivo) è una delle migliori attrici di musical in circolazione :wink:
Anche se poi qui mi pare sia parecchio sacrificata :pensive:

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Hit man - Killer per caso (2023)

Simpatica commedia che poi non è solo una commedia, è pure un giallo, ma pure un thriller, ma sempre ironico; si giova di un’ottima chimica tra i due protagonisti (lei tra l’altro è anche molto bella): tutto il cast è azzeccato, e il tutto si ispira a una storia vera, quella di un professore universitario che collaborò con la polizia, fingendosi sicario, partecipando a incontri dove qualcuno lo assoldava e pagava: tanto bastava (lui era microfonato di nascosto) per portare il malintenzionato a processo, almeno in USA. Il film ha ritmo ed è pure ben scritto; in definitiva sono due ore ben spese, lo consiglio. Fu solo quarto in Italia, negli incassi settimanali; in tanti Paesi (non da noi) è stato subito preso da Netflix, vedi in USA, dove uscì brevemente al cinema solo in poche sale, prima di andare su piattaforma… Per la critica è stata una delle migliori commedie della stagione, per me direi voto 7 ma anche 7,5.

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Il Richiamo della foresta (2020)
Ultima versione del noto romanzo, con Omar Sy e Harrison Ford (in ordine di apparizione :wink:)
É in scadenza su Netflix, così alla fine ho provato a vederlo dopo anni.
Veramente una piacevole sorpresa, tende molto alla commedia, il cane (o meglio tutti gli animali) é realizzato in CG, quindi si riesce ad avere una grande flessibilità nella “recitazione”.
Nel complesso un film che si fa guardare con piacere per le sue due orette, il voto sui vari siti oscilla tra il 7 e 7,5 , voto con cui mi sento di concordare.

Madres Paralelas (2021)
Film di Almodóvar con Penelope Cruz, abbastanza particolare che tratta in modo molto “positivo”, direi quasi utopico, una vicenda potenzialmente drammatica.
Di fatto la storia di due donne la cui storia si intreccia nel momento in cui diventano madri. La vicenda spazia dall’amore non binario alle madri single, passando per i riferimenti al franchismo, etc…
Come detto, la cosa che mi ha colpito maggiormente è la maturità e serenità con cui i protagonisti vivono le loro vicende.
Anche questo mi è parso un buon film, piacevole e, in un certo senso, leggero.

Visto al cinema appena uscì, una vera commedia nera, alla fine anche con un guizzo di politically uncorrect. Consiglio anch’io

Twisters (2024)

Filmaccio di serie B, che si rifà a un vecchio film (Twister, di una trentina di anni prima, senza la “s” finale). Narra di questi decerebrati ma coraggiosi e incoscienti “cacciatori di tornado” che si avvicinano troppo al mostro meteorologico, con l’intenzione di studiarlo, ma, date le forze in gioco, non raramente ci lasciano la ghirba. Questo film (ma a memoria, anche il precedente) è un filmaccio, come detto: dialoghi da fare cadere le balle, storie di cerebrolesi, sequela ininterrotta di cazzate pseudo scientifiche, totale assenza di buonsenso, in un’America che viene raffigurata come quasi priva di scantinati (e parliamo di una zona da un tornado al gg, nel film), oltre alla mancanza di protezione civile (i protagonisti mollano tutto a volte per “aiutare le persone”, le quali un po’ perché mancano loro, un po’ perché manca la Protezione civile, col tornado in arrivo vagano in attesa che qualcuno li salvi). Continuando, non mancano attori di serie B o bassa serie A, e una storia telefonata, banale, ovvia, scontata, prevedibile. Il mio voto finale è un 3 / 4, o giù di lì, con il punteggio che si “salva” per gli effetti speciali (che erano ridicoli, nel primo film): i tornado sono fatti proprio bene, così come i danni, col tornado c’è da farsela sotto, il peggio di tutti è il tornado di notte. Il film fu solo terzo nelle classifiche italiane di incasso; in giro per il mondo andò così cosà, anche a causa dei costi molto molto elevati. Alla critica USA il film è misteriosamente piaciuto; più perplesso il grande pubblico, soprattutto non USA.