L'ultimo film che hai visto

La terza che hai detto

Capito. Per te o protagonista o nulla. È cresciuto il tuo ego.

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RRR (2022)

Recupero questo film da Netflix. Beh, che dire. Una sorpresona, per certo. E altrettanto certo, un film fatto così, da noi in Occidente, è impossibile farlo, o comunque non viene fatto da 50-60 anni. Trattasi infatti di un film indiano, nel quale due amici lottano, ognuno a modo loro, contro l’invasore britannico. Ma messa così, non dà neanche lontanamente l’idea di cosa sia questo film. E non è facile neanche parlarne. La sceneggiatura, innanzitutto, è di fatto un romanzo. Intendo, l’equivalente di un libro: succede di tutto, gli intrecci sono quelli di un melodramma, ma neanche questo è del tutto vero. Tutti i sentimenti, in questo film, sono portati all’eccesso. L’amore è sconfinato, l’odio è totale, assoluto; l’amicizia virile assurge ai massimi livelli, l’amore per la patria è senza limiti, il sacrificio, anche, la decisione, la volontà, la perseveranza…non conoscono ostacoli. Non siamo più abituati a vedere in un film questi straordinari eccessi…ma questo film è una cosa sorprendente. Pertanto, in centinaia di pellicole noiose qua da noi, un’oasi. Ok, va capito, pure le ingenuità dei comportamenti sono ai massimi livelli: spesso il tutto è kitsch, vedi ad esempio l’incredibile e assurda scena nel finale, cioè la fuga dal forte britannico, dove un amico porta l’altro sulle spalle è combattono TUTTO IL TEMPO così. Ma o si prende in blocco, o nulla. E dunque tutto ci sta, in questo film. Ci sta anche che durante una festa il film si trasformi in un musical, o che il condannato sul patibolo canti, in una scena totalmente inverosimile (ma in linea con le tre ore del film). E va detto, questo film ha una rara epicità, e nei poemi epici le cose assurde e impossibili sono all’ordine del giorno. Insomma, un film primordiale se non primitivo nei sentimenti e negli episodi, come da noi non se ne fanno più. I cattivi non è che siano solo cattivi, sono perfidi, crudeli, tremendi. I britannici vengono visti come li vedevano gli Indiani: come un popolo invasore, supponente, crudele, razzista, che non esita a sparare a donne e bambini, o a torturare. I Russi, diremmo oggi. Consigliato? Boh, è difficile dirlo. Per me, è da 8, ma è probabile che alla maggioranza della popolazione non indiana questo film sia indigeribile. Attori in gran parte straordinari, comunque, soprattutto i due protagonisti, incredibilmente calati nella parte. Il film è il più costoso della storia indiana (per quanto gli animali in computer graphic facciano quasi tenerezza), però è andato bene al botteghino, anche all’estero. Critica entusiasta, pubblico pure, lo stesso pure in Occidente.

Tobi, non so se hai letto quest’articolo del Post, che ci dà un’idea del contesto politico che produce film come quello che hai recensito:

Tre ore — è al confine con la mia resistenza fisica. SE c’è pure Spiderman, sennò niente.

Dai, su, lasciamo le questioni politiche un po’ più in sordina.

È necessario per comprendere la situazione. Volenti o nolenti, democrazia e tolleranza sono sempre più in pericolo.

Credo lo siano sempre state - anche da noi, non solo in India.

Vabbè, allora facciamo finta di niente. È questo che intendi?

No.
Intendo che vediamo il film come un film. Poi magari guardiamo anche alla questione diritti e politica, ma a prescindere dal fatto che il film possa o meno piacere per qualche aspetto particolare o anche in generale.

Cioè, lo so che te guardavi guerre stellari solo perché Dart Vader, modello gerarca nazista, finiva disperso nello spazio, eh? Ma a me è piaciuto come film a prescindere da quel lontanissimo richiamo alla storia germanica fatta di truppe e squadroni all’assalto di ribelli che si ribellano per la libertà (quella molto americana, mica la tua, che a te al limite facevano fare il droide, sappilo). E non dirmi che non era una leccata così ai governi dei tempi.

Io la leggevo più in chiave fiabesco/mitica alla Joseph Campbell.

Te tifavi per i ribelli, lo sappiamo tutti. Ci tenevi soprattutto a quello con la faccia da tricheco.

Questo:

Veramente è un calamaro . E sì, era il migliore di tutti

Non suggerire: era una trappola!

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Zoodbwrg è il mio eroe !! :heart_eyes:

(V) (°,°) (V)

A me piace la versione cantata

@P7 in realtà l’articolo del Post semplifica molto (MOLTISSIMO) la cosa ed è incentrato soprattutto sul controllo politico del cinema, che in un regime de facto come quello indiano è scontato. Ma pure l’Italia, per dire, ha avuto sempre una politica a gamba tesa sul cinema, decidendo cosa il popolo potesse vedere o non vedere, o vedere in parte, con tanto di Commissioni di controllo.
Il cinema indiano viene da noi semplificato e detto di Bollywood, ma è un po’ come dire che il cinema occidentale è di Hollywood (e quello sudamericano? e quello europeo? neinte, solo Hollywood),
Per esempio, RRR NON è cinema di Bollywood, non è in lingua Hindi, e pure è il film indiano più costoso di sempre.
L’industria del cinema indiano ha almeno UNA DECINA di centri produttivi, e tutti hanno modalità diverse di proporsi, e aspetta, ci sono poi le varie contaminazioni, tipo un regista che magari abituato a un cinema (dei dieci) ognuno spesso con una sua lingua, va a fare un lavoro per un’altra delle industrie cinematografiche indiane.
Non sono differenze da poco:per Bollywood non è strano proporre belle ragazze, magari provocanti e discinte…Per il cinema da cui è tratto RRR (cinema Telugu) questo sarebbe inconcepibile, così come per il loro pubblico. E così via.
Insomma, sintetizzando, un casino.

Aaah non ho le cuffie! Dovrà attendere…

Il problema va oltre la cinematografia, purtroppo. Ho assistito a casi assurdi in ambito editoriale, ad esempio, indegni di un paese che vorrebbe essere democratico. Ma lasciamo stare.