Visto questa sera. Sì, sembra un incrocio tra Rambo e Wolverine (che sono film americani, anche se Stallone ha origini italiane - ma non facciamo come con Caruana, che noi consideriamo italiano e lui, tolta qualche vacanza - o trasferte di lavoro - sta negli Usa e si pensa di quel Paese lì) con la regia di un Quentin Tarantino (statunitense pure questo, poi a te Djiango sarà anche sembrato soporifero, ma a me è parso anche di no).
Comunque, pur nell’assurdo delle cose mostrate (dal caduto usato come scudo per fermare proiettili di una mitragliatrice da carro - o anche la padella con cui cercava l’oro, chiaramente di adamantio - all’assalto di autocarri e aerei con un piccone - cioè, dai…E , cosparso di benzina, darsi fuoco per sfuggire ai cani - geniale, sì, se sei la Torcia umana), si fa effettivamente vedere, almeno per passare una sera alternativa. E mi son piaciuti anche i due cattivissimi - di cui, ovviamente, il capo è il boss finale, cativissimo ma non stupido. E, sconfitto quello, c’è ancora la sfida con la morte (la quarta? La quinta? La decimillesima?). Che si vince, si capisce: come si fa dire a una prigioniera, Sifu non è immortale, ma si rifiuta di morire, cascasse pure da 2 o 3 mila metri a schiantarsi sul suolo: areo in polvere, lui emerge dalla palude a colpi di quell’incredibile piccone (che, al confronto, il martello di Thor è un giocattolo per bambini).
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