La Scienza, l’Universo e Tutto Quanto

Questa spiegazione non è esattissima. Il rasoio di Occam viene cioè spiegato nella mala interpretazione solita*, anche se poi l’autore stesso, nel durante, fa alcune importanti distinzioni.

Passa però il messaggio che tra due ipotesi, vada preferita la più semplice, questo è ovviamente falso. Tra due ipotesi, va preferita quella più giusta, anche se molto più complessa dell’altra. E ovviamente, tra un’ipotesi giusta e una sbagliata, il problema non si pone, semplicità e complessità non c’entrano nulla.
Purtroppo è la complessità a caratterizzare la Natura. Che dico, l’enorme complessità, a tutti i livelli, anche a quello infimo, vedi ad esempio il ripiegamento su sè stesse delle proteine, che è solo se sono piegate a un certo modo che le cose vanno bene, e se non sono piegate giuste, sono guai grossi (a volte).

*Occam non parlò mai di rasoi, nè ovviamente di metodi scientifici, non esistendo neanche la scienza, ai suoi tempi. Tra i suo i scritti si trova solo
La pluralità non deve mai essere postulata senza necessità
che poi uno può interpretarlo in mille modi diversi. Per certo lui non parla di cose complicate e cose semplici, e che siano da preferirsi le ultime. Lui parla di pluralità non necessaria, punto, fine. Ma quella necessaria, deve starci tutta, per complessa che sia, se è giusta. E’ pià giusto dire che, applicando il rasoio di Occam, vanno eliminati tutti i fattori che nulla c’entrano con il problema in questione (se siamo certi di ciò, chiaro).

Faccio un esempio. Abbiamo un’urna con 10 palline, PERFETTAMENTE MESCOLATE (urna teorica, dunque). 4 rosse, 3 verdi, 3 gialle. Probabilità di tirarne fuori una rossa.

oppure
Probablità di estrarne una rossa, sapendo che oggi è giovedì, che oggi è il 5, che fuori ci sono 11 gradi, che il tempo è grigio, che Roma è capitale d’Italia.
Il rasodio di Occam (quello vero) ZAC, taglia via queste cose che nulla c’entrano

Oppure, stessa probabilità, sapendo che una delle palline è benedetta dal Signore in persona, o che una è MOLTO più fredda delle altre.
Dunque, ora attenzione col rasoio: il fatto che una sia molto diversa dalle altre, e che raffreddi quelle intorno (è un esempio) potrebbe modificare l’azione di estrazione, magari…o magari no.
In altri tempi, il fatto che una pallina fosse benedetta non andava sottovalutato: ovvio, oggi ZAC, col rasoio, ma al tempo, ZAC, la testa, se ci ridevi sopra.

Allora, tu stai mischiando cose che vanno anche bene, ma distorcono.

il “sapendo che” e “la spiegazione più semplice” di un fenomeno sono imparentate, ma non necessariamente conseguenti.

Di base sai un sacco di cose.
Di base, il primo compito che ci si pone nel fare un esperimento è di limitare quanto più possibile le variabili.
E in questo caso specifico (palline benedette o palline di cui una molto fredda), per il metodo scientifico (che non è solo un decidere a tavolino, ma, fatta l’ipotesi, mettere in campo un esperimento, replicabile da altri, che provi o falsifichi l’assunto, si farebbero enne estrazioni confrontandole con la P nota (quella della teoria matematica), avendo anche l’accortezza di testare lo stesso numero di estrazioni con palline comuni, di cui nessuna fredda e nessuna benedetta, palline tutte fredde e palline tutte benedette (tanto per dir che non si lasci nulla al caso se non il caso stesso) ovvero tenendo conto di quello che si chiama “errore matematico” (e cioè il fatto che il caso è il caso, cioè una distribuzione di probabilità, e quindi potresti davvero ottenere serie parecchio sbilanciate per caso nei piccoli numeri).

Insomma, il punto è che tra due spiegazioni di un fenomeno, intanto vince quella più predittiva (il banco di prova delle teorie, che non sono mai “vere a prescindere”) e poi quella che, a parità di predizioni, usa meno variabili e forze in gioco, dunque in questo senso la più semplice, dove per semplice si intende la più parsimoniosa, non la più ingenua o "che non prevede una cippa se non “due volte al giorno per sbaglio”.

Infatti può ben darsi che una più elaborata vinca su una più semplice: basta che la più semplice sia meno predittiva. Perché in quel caso è evidente che alla più semplice è venuto a mancare un parametro (o una variabile) che tanto superflua non era.

Ma per saperlo davvero devi anche progettare bene gli esperimenti e poi non accontentarti di un caso, in un posto e via. Mica per nulla la replicabilità è importante, come pure la falsificabilità , e non meno importante è la progettazione accurata di un esperimento.

Ad esempio, i test di Pfizer sull’efficacia del vaccino, trial precedenti alla commercializzazione:
1000 da una parte, 1000 dall’altra
covid nella popolazione: 15%
gruppo vaccinati: zero contagi
gruppo non vaccinati: 16 contagi

conclusione: il vaccino impedisce il contagio [1].

Prova pratica nella popolazione (un banco di prova di tutto rispetto): il dato è risultato clamorosamente falso (spero che nessuno abbia dubbi su questo), ovvero: capacità predittiva zero, dunque teoria sbagliata. Eppure l’esperimento quello aveva mostrato. Com’è possibile?

Spiegazione di Occam: sono state lasciate fuori variabili fondamentali. O, altrimenti detto: la ricerca era un tantino ingenua (ma quello lo direbbe Hanlon. Se non sei né Occam né Hanlon, allora puoi pensare che era molto furba, ma finisci nel girone dei complottari).


  1. È tutto scritto, non fatemi tirare fuori i paper, che ci sono. Questa cosa del vaccino Pfizer che per il Covid doveva sterilizzare non se l’è inventata Burioni: lo dicevano le ricerche della Pfizer, ricerche vere, mica pizza e fichi. Peccato che c’erano buchi grossi così nel protocollo, che pure un cerebroleso capirebbe. Anzi, cerco i paper, ve li pubblico qui e vi do 2 ore per scriverli tutti. Poi vi assegno il QI. No dai, scherzo… ↩︎

Questo magari può fornire uno spunto ai nostri scrittori:

(per qualcosa di diverso, però, da The Core)

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“We show surprising observations that indicate the inner core has nearly ceased its rotation in the recent decade and may be experiencing a turning-back in a multidecadal oscillation, with another turning point in the early 1970s,”

Sì, perché è noto che dentro c’è una molla, collegata a un filo con cui dio ogni tanto si diverte…

Abbiamo esempi nemmeno tanto distanti di nuclei fermi (ma fermi proprio) e sappiamo che questo si associa all’assenza di magnetismo, che poi significa anche “ciao ciao scudo ai venti solari (e fine delle aurore boreali; e ciao ciao a tante specie, se non a tutte)”[1].

Comunque, in realtà il punto sarebbe: la disposizione dei metalli tra manto e nucleo genera forze magnetiche, le quali spingono il nucleo (e dunque, a seconda delle oscillazioni di queste, il nucleo girerebbe più o meno velocemente), che genererebbe anche corrente elettrica alimentando il magnetismo.
In pratica, siamo su un’immensa elettrodinamo[2].

Una cosa è certa: non inverti tanto facilmente i poli di un magnete, non ci sono storie: dovresti ruotare il dipolo di 180°. Ma siccome pare che il dipolo che abbiamo[3], in realtà, non sia in asse perfetto con la nostra rotazione[4], alcuni sostengono che si stia spostando lentamente e che, quindi, prima o poi il polo “Nord” (che in realtà è quello sud del magnete) arriverà a sud e viceversa. Cioè, questi ti ruotano il magnete interno lasciando la litosfera al suo posto. Tipo in una centrifuga, dove il cestello girasse un po’ storto rispetto al suo centro di gravità (che però sarebbe dalle parti del centro dello stesso, e dunque le sostanze più liquide interne potessero farsi tutta una rotazione loro, indipendente dalle pareti del cestello - che sarebbero in rotazione trascinate dalle stesse forze magnetiche, mica dal nucleo che gira all’interno, dicono[5] - poi per caso entrambi vanno quasi dalla stessa parte, almeno da millemila anni, ma chissà)

Ora, scivolerebbe perché, il polo magnetico? Perché ruotiamo? Ma se è il magnetismo a spingere il nucleo interno e pure tutta la terra a ruotare da ovest a est[6] , perché nucleo e strato esterno della terra non dovrebbero seguire una stessa direzione? Tipo che dovremmo vedere le costellazioni che normalmente si vedono negli emisferi opposti. Invece qui si dice che il dipolo si sposterebbe rispetto alla crosta. Non faremo in tempo a vedere, però qualche racconto “fanta” di sicuro lo leggeremo. L’importante è che lo scudo magnetico regga, comunque, almeno per un altro po’. Certo, se non eliminiamo tutto il silicio per farne telefoni, forse ce la facciamo. :sweat_smile:


  1. Vento solare e campo magnetico terrestre | Fisica | Rai Scuola ↩︎

  2. https://www.focus.it/scienza/scienze/che-cosa-tiene-in-funzione-il-campo-magnetico-della-terra ↩︎

  3. https://www.dima.unige.it/~denegri/PLS2/PENSIERO_SCIENTIFICO%20DEF/MAGNETISMO/Pages/la%20terra%20come%20magnete.htm ↩︎

  4. https://www.chimica-online.it/astronomia/immagini/polo-nord-magnetico-e-calamita.png ↩︎

  5. ZEUS News - Notizie dall'Olimpo informatico ↩︎

  6. https://aulascienze.scuola.zanichelli.it/multimedia-scienze/science-news/lattrazione-magnetica-che-fa-battere-il-cuore-della-terra ↩︎

Ancora la bussola funziona e respiro aria. Ci sono conferme dalla comunità scientifica?

L’ipotesi ha il suo perché, e la comunità scientifica ci ragiona da un po’. È anche una delle ipotesi relativa alla scomparsa dei dinosauri, alternativa al meteorite e alla nube di origine vulcanica. Cioè, non sarebbe qualcosa che avverrebbe di colpo, ma nell’arco di tanti (milioni?) di anni.
Epperò, allora, a ripartire la dinamo quanto ci metterebbe? Perché, se anche ci mettesse solo quei 50 o 100 o 500 anni, non so quali organismi sopravvivrebbero ai raggi cosmici e alle radiazioni solari. Poi hai voglia a ripartire con l’evoluzione dagli scarafaggi.

Se non altro per una questione di momento angolare.

Che il Polo magnetico si sposti, è assodato…che finisca al Polo sud, nella storia terrestre, io la davo come nozione ormai consolidata, quelle cose che hai studiato, le hai imparato e non le metti più in discussione…

Mah. Io non ne sono così convinto.

Intanto, un dettaglio curioso: il polo nord si sposterebbe con una velocità 8 volte superiore a quella del polo sud. Dunque dovremmo arrivare ad avere il polo nord al sud e quello sud… Beh mica al nord. Più verso sud ovest, sembrerebbe.

Si sposterebbe, quello nord, di circa una 40 ina di km all’anno (qualcuno dice anche 70) e quindi farebbe un giro completo del globo, alla velocità minima del nostro nord, in 1000 anni. Vorrebbe dire che, circa ogni 500 (secolo più, secolo meno) avremmo un’inversiine del nostro polo nord (ma quello sud verrebbe doppiato quelle sette o otto volte prima di fare un giro completo, almeno tre o quattro volte lungo la sua marcia da sud a nord) .

A parte i problemi dell’avvicinarsi (e pure sovrapporsi) dei due poli, facendo finta che invece proseguano più o meno a una distanza simile, la bussola è circa dell’anno 1000. Eppure nessuno si è accorto che deve aver funzionato a rovescio per la metà del tempo, da allora a oggi?

Magari, uno non è vero che il nord è più veloce, due, la velocità reale è quella del sud: 8 volte più lenta, dunque al minimo 5 metri all’anno, per cui servono 4000 anni per invertire i poli.
Che vuol dire che, dal 1000 a oggi dovremmo aver fatto un quarto di strada. Pure cosi, pare non sia vero: il nord ancora non punta a est, solo a nord-nord-est.
Tu che conti hai fatto, @Tobanis?

Tornando al momento angolare citato da @HC , come verrebbe trasformata l’energia cinetica? Calore?

“his globally consistent pattern suggests that inner-core rotation has recently paused.”

Mi sembra sempre la storia della papera e dell’acqua. Non avremo più il campo magnetico, saremo fritti da quello solare, e diventeremo come la Luna.

Credo, ma HC lo saprà meglio, che dall’altra parte dell’equazione ci sia un’energia potenziale negativa. Insomma una specie di abbrivio.

Calma, calma:

https://www.nature.com/articles/d41586-023-00167-1

Ho capito solo che il nucleo gira più veloce del mantello di 1/10 di grado all’anno

Boh, non so se l’ho detto o solo pensato (o varie alternative intermedie), l’argomento e’ talmente complicato che ho rinunciato a farmi un’idea.

A me pare che abbiamo già abbastanza preoccupazioni senza aggiungerci anche questa. Volevo solo fornire uno spunto per un racconto.

uhm. Forse puo’ occuparsene Ludmilla.

Io mi ricordo dalle.medie, quindi scusate errori eventuali, che studi geologici mostravano una magnetizzazione delle rocce a strati con polarizzazione opposta, dimostrando l’inversione dei poli ogni tot ere geologiche.
Non qualcosa di cui mi preoccuperei su due piedi, ma avrei un’idea per almeno un micro

Il tempo quello manca

Con buona pace di chi avesse calcolato un movimento del geomagnete pari a 5/30/70 km all’anno registrabili lungo la superficie della crosta terrestre.