Quindi ci sono inganni. Due realtà
E la verità da qualche altra parte - più probabilmente sottoterra.
Quindi ci sono inganni. Due realtà
E la verità da qualche altra parte - più probabilmente sottoterra.
Intanto poco fa sono piovuti missili sulle postazioni della Wagner, stando a Prigozhin. Provenivano dalle linee russe, e pare abbiano causato diverse vittime. Un avvertimento?
Il ministero della Difesa nega l’attacco; non è chiaro se sia una messinscena di Prigozhin per giustificare il tentativo di eliminare i vertici militari. Vediamo come evolve la situazione. Ci sono le condizioni per la legge marziale, prevista in caso di golpe militare.
Una prima analisi della situazione:
La vedo molto male. Pur considerando Putin un fascista pericoloso, preferisco lui alla disgregazione della Russia. Speriamo solo non accada.
Certo sarebbe un bel caos, ma vediamo come evolve.
Il presunto golpe sembra già finito.
Tutti a casa, abbiamo scherzato.
Ecchellà.
Comunque il tipo se la vedrà brutta: Putin non è uno che lascia conti in sospeso.
Putin dovrebbe rileggersi la storia di Roma, al capitolo “Guardia pretoriana: come ti fanno Imperatore e tre mesi dopo ti fanno la pellaccia”.
La Storia è un’ottima maestra, continua però ad avere pessimi allievi.
L’analisi del prof. Savino:
Sto seguendo regolarmente gli aggiornamenti dell’ISW sulla guerra:
https://www.understandingwar.org/backgrounder/ukraine-conflict-updates
Non sono male, attingono a varie fonti cercando il più possibile di verificare quanto dichiarato.
Lo sviluppo più interessante attualmente è un certo fermento tra i militari russi:
Key Takeaways:
The Russian MoD has begun to remove commanders from some of the Russian military’s most combat effective units and formations and appears to be accelerating this effort.
Insubordination among commanders appears to be spreading to some of their soldiers.Teplinsky himself set the precedent for the acts of insubordination that are currently plaguing the Russian MoD.
The Kremlin’s chronic disregard for the Russian chain of command is likely hindering Shoigu and Gerasimov in their attempts to suppress insubordination and establish full control over the Russian military in Ukraine.
The intensifying dynamic of insubordination among Russian commanders in Ukraine may prompt other commanders to oppose the Russian military leadership more overtly.
Russian commanders are likely setting information conditions to prevent the Russian MoD from punishing them for their insubordination by promoting narratives among Russian servicemembers along the front and thereby risking widespread demoralization.
The Russian veteran and ultranationalist communities appear to be readily defending the commanders’ insubordination by amplifying defeatist discussions that may have direct effects on Russian servicemembers’ morale.
The apparent crisis in the Russian chain of command and the corresponding morale effects it may produce will likely degrade Russian capabilities to conduct tactical offensive operations that are critical to the Russian elastic defense in southern Ukraine.
The apparent Russian chain of command crisis threatens to demoralize the wider Russian war effort in Ukraine.
E, secondo te, sono affidabili?
Cioè, in ogni guerra, in qualsiasi parte della barricata ci si trovi, arrivano sempre notizie di insubordinazioni e malcontenti presso le file nemiche. Che uno si chiede: ma tu, che ne sai? Eri lì? O ti sei basato sul racconto di qualche disertore, che i comandanti li ha visti di persona disubbidire, mentre si toglieva la divisa per scappare in canotta?
Ci sono fonti russe, anche ufficiali. Comunque nelle prossime settimane potremo valutare meglio la situazione.
Ceto, fonti russe: i soldati che hanno disertato, appunto. O presi prigionieri, magari
No, milblogger, per lo più. Ma ovviamente si cercano conferme; non è difficile verificare se certi generali sono stati silurati.
Sì, ma se cambi un generale, non vuol dire che l’esercito sia in rivolta.
Vatti a leggere almeno i dettagli, prima di puntualizzare tanto.
So che un generale è stato recentemente silurato. Non mi pare una cosa strana durante una guerra, succede, visto che anche i generali pensano prima di tutto a se stessi, hanno la loro nomea e le loro simpatie e quindi è ben possibile che intanto si facciano le scarpe tra loro o si scavino la fossa da soli (tipo: “bombardo e conquisto in 3 giorni” e, dopo tre mesi: “colpa del fango, dele cavallette e dell’alta marea. Ma se mi date altri 200 mila uomini, io…”).
Se fai piani prudenti, rischi di saltare subito. Se li fai troppo ottimistici, un po’ dopo. Di certo, non è un posto fisso se le cose non vanno come sperato. Poi basta guardare da noi, anche in tempo di pace: come hai un ruolo chiave, c’è sempre qualcuno pronto a chiedere le tue dimissioni con qualsiasi pretesto, legittimo o meno. Non credo che ai vertici degli eserciti di paesi in guerra le cose vadano molto diversamente.
Oltretutto, magari gli ultimi erano considerati, a torto o a ragione, amici di Prigozhin, e son saltati per quello. Non sarebbero le prime purghe.
C’è rischio di rivolta o colpi di Stato? Ovvio che sì, sempre. È quando non cambiano più generali e colonnelli, però, che il rischio sale.
Comunque, vedremo.
Il punto è che non vengono tollerate le critiche ai vertici militari, anche quando sono motivate, e questo rischia di intralciare “l’operazione speciale” russa (speriamo). Se è permesso comunicare solo le buone notizie, i rischi aumentano parecchio per la truppa. Silurare i generali o trasferirli in Siria non servirà.
Quando mai in un paese in guerra sono tollerate le critiche? Ma la storia non la studia nessuno? Abbiamo anche esempi recenti.
“Disfattismo”, si diceva. Era punito con la galera o peggio.
Ma tu guarda soltanto cosa è successo col covid: la Scienza, quella vera, è stata calpestata da tutti e, ancora adesso, da una parte come dall’altra, si prosegue imperterriti: "l’idrodssiclorichina funzionava!“ “siamo vivi solo grazie ai vaccini!” “non servivano i lockdown!” “Bisognava isolare Alzano subito!” “1 metro e non lo prendi” o “all’aperto non si prende” o “lo sport aumenta il contagio” o “la scuola è un luogo sicuro” o “ti vaccini e, non solo sei immune, interrompi la trasmissione, che il vaccino sterilizza”. Cioè dai. E nemmeno cadevano bombe, eh? Tu pensa a quei 121 dementi che hanno denunciato Bassetti riproponendo, tra l’altro, balle mostruose: secondo te, la faranno franca? Io dico di no (e anche “meno male”), ma per i motivi sbagliati.
E se ci fosse una guerra vera? Correva il 1940 e rotti, l’Italia “conquistava” il nord Africa. Una donna alta 1 metro e mezzo voleva andare coi suoi figli dalle parti della Libia, che la propaganda vendeva come conquistata.
Al molo, il traghettatore le disse: “ma no, non vada: stanno scappando tutti da lì!”. Lei rispose: “Stia zitto, disfattista e mi venda i biglietti!”, perché era nostro, il nord Africa, ed era un luogo sicuro e ottimo per farci le vacanze con tutta la famiglia.
Mio padre, sua sorella e mia nonna arrivarono. Dovettero tornare indietro di corsa. Non c’erano più navi, li riportò indietro l’ultimo aereo militare che lasciava il posto.
E ti lamenti? Mio padre finì prigioniero a Dachau dopo l’8 settembre. Non era nemmeno un militare, era rimasto in città a studiare, stava tornando a casa dall’università, i tedeschi lo presero e lo deportarono senza tanti complimenti. Considerando quello che passò, è un miracolo che riuscì a tornare a casa alla fine della guerra.