La Guerra

La guerra è una brutta bestia. La prima vittima è la verità, che smette di esistere - c’è solo la verità della parte in cui stai, che ti dice sempre che “i cattivi sono loro” e “i buoni siamo noi” (non importa chi siano gli uni o gli altri), e che i buoni stanno sempre vincendo, persino quando perdono.

Ricordo all’epoca della guerra in Iraq: noi eravamo così buoni che non partecipavamo nemmeno, ci limitavamo al supporto logistico. Loro erano così cattivi che era giusto bombardare tutto il Paese con razzi per giorni interi. Erano razzi intelligentissimi: non colpivano MAI scuole, ospedali, edifici civili. SE per caso passava in tv un filmato di una scuola distrutta, ti spiegavano subito che lì di bambini non ce n’erano, perché i cattivi usavano l’edificio per fare riunioni di gabinetto per decidere attacchi terroristici dall’altra parte del globo, oppure ci tenevano le famose armi di distruzione di massa che nessuno riusciva a trovare. Fino all’ultimo, comunque, il “capo delle forze irachene” sosteneva che stavano vincendo. Fino a poco prima di fuggire dal Paese a gambe levate, ovvio.

Al di là del giusto e dello sbagliato, la storia si ripete: Putin non dice che sta facendo una guerra, ma che fa una movimentazione di uomini e mezzi - in pratica, una scampagnata. E a chi gli fa notare che sta abbattendo case di civili, risponde (non lui, chi per lui) che lì si nascondo i nazifascisti schifosi che massacrano i civili innocenti. Ovvio che, dall’altra parte della barricata si dica esattamente il contrario.
La verità finale sarà quella del vincitore, finché resterà il vincitore. Intanto di qui si dà l’ergastolo ad un soldato che ha sparato obbedendo agli ordini. Poi magari si fucila chi si rifiutasse di sparare per ordini simili ma su soggetti diversi (e viceversa).

Gran brutta cosa la guerra, anche perché di base colpisce prima chi a farla non ci pensava proprio.
Intanto chi accende il condizionatore è un guerrafondaio. L’aspetto positivo (magra consolazione) è che adesso runner e bambini non sono più gli untori che distruggeranno il mondo.

Non che in Afghanistan le cose siano andate meglio, no? Comunque morivano solo “i cattivi” anche lì.

Senza dare un giudizio etico sull’una o l’altra parte: questa è la meno dubbia delle guerre in cui l’occidente si è impegnato.
L’unica cosa sicura è che se vuoi la pace devi prepararti alla guerra.
A meno di non voler credere che basti desiderare intensamente che la guerra finisca perché l’aggressore si sieda al tavolo e decida di dialogare. E che se non lo fa è perché noi occidentali non lo desideriamo abbastanza .

Fatto noto dall’antichità:
si vis pacem…

Però era “prepara”, non "fai’. Nessun giudizio etico, era una constatazione amichevole: passano i secoli, cambiano le bandiere, l’uomo resta lo stesso di sempre.

Prepararsi significa implicitamente fare quando serve. Se ti prepari per non fare è un bluff da pollo del pocker.

Epperò guarda bene cosa fanno i Kattivi di tutto il mondo: parate, esibizioni - come per dire: lo vedi? Dai, prova, che poi ti sistemo io!

Si menano i grossi? No, mostrano solo i muscoli, e tanto basta (chi lo dice a Khann che questa virgola da sentimento ci sta?), mica tirano una termica davvero, anche se potrebbero, no?

Come non funziona? La situazione della Russia attuale in Ucraina dimostra che funge benissimo… senza il suo arsenale nucleare, era una semplice nullità militare, che la nato schiacciava in attimo… non lo useranno, ma sono stati chiari: in caso si minacci la sopravvivenza della Russia stessa potrebbero usarlo… sei disposto a correre il rischio di una guerra atomica, per andare a stanare Putin al Cremlino? Non credo proprio… se vuoi fare un paragone con il poker, questo è un bluff a carte scoperte e tutti hanno punti parecchio grossi, ma di preciso non sai quali e rischi che se vai all-in ti si para davanti una scala reale, con il poker d’assi… molto brutto…

Ecco. Oppure è la ruota del pavone, vale uguale.

Qui ci sono due punti differenti.
Partiamo dalla minaccia nucleare: non è un bluff. Non esiste un bluff, perché un bluff è qucosa di diverso.
L’arma nucleare è un meccanismo che non ha paragone nei giochi, perché in nessun gioco esiste un simile strumento. Qualunque paragone con i giochi non ha senso perché in nessun gioco è previsto l’assassinio bel giocatore e la sconfitta è limitata al gioco. Inoltre in nessun gioco è previsto che si possa perdere entrambi. Neanche la patta degli scacchi ci si avvicina, potrebbe farlo se la patta prevedesse l’eliminazione definitiva dei pattanti .

Il secondo punto invece è l’efficacia dell’arma. Un’arma per essere efficace deve essere percepita come tale. Sto leggendo un interessante trattato che parla proprio di questo in ambito cyber (“cyberwar will not take place” di T. Rid).
Un rapinatore entra in una banca con una pistola scacciacani. Né il rapinatore né il commesso sanno che la pistola è inoffensiva. È ancora un’arma? Certamente sì, pur non essendo effettivamente efficace.
In un secondo scenario il commesso si accorge che la pistola non è vera, ma il rapinatore la crede ancora vera. Si può considerare ancora un’arma?

Ciò significa che le armi sono tali se tali sono percepite dall’attaccante, ed è per questo che gli aggressori fanno sfoggio di esse con parate e dimostrazioni.

In tutto questo, prepararsi alla guerra significa essere pronti a farla. Prepararsi per non farla è proprio ciò che rende la difesa e le armi inefficaci. E, incidentalmente, è esattamente quello che l’Europa ha comunicato a Hitler prima e a Putin poi per anni.

Beh certo, mica dicevo che bastava la marcia delle majorette. Cioè, te fai sfilare eserciti veri, su carri veri, con missili veri.

Come nell’esempio della rapina tua: mostri l’arma vera.

Poi però non è detto che tu debba per forza sparare, no?

Ps
Fantascienza

Quel gioco esiste

Anche nel poker è prevista la patta (se si incontrano due scale reali) e la Scala reale la trattiamo come armi atomiche… infatti c’è la possibilità per la Russia di salvarsi le chiappette proprio perché le ha altrimenti sarebbero finiti…

Forse in qualche variante? Sapevo che, in caso di reali, la minima batte la massima e poi si va a colori. Due scale reali dello stesso valore (min max) e dello stesso seme non sono possibili, no?

Ah, variante “texas hold’em”. Lì può capitare che si splitti il piatto.

Sì, e di moda (grazie a tv e internet), ma non è il poker classico, però.

In realtà, nelle mie rare giocate, la cosa l’ho scoperta con il poker classico a carte coperte.

Tu pensa, non lo sapevo: la faccenda del Come Quando Fuori Piove, che mi era stata insegnata da piccolo, è una cosa tutta italiana. In pratica, siamo noi che volevamo evitare le patte, non il poker.

La questione delle due scale reali che splittano nasce semplicemente dal fatto che essendo due punti assoluti è brutto che una persona perda contro un’altra per una piccolezza come appunto il seme… e tipicamente in una giocata fra amici dove, comunque, amici mentre ci sono i soldi in ballo è tutto da dimostrare…

Si vede che a noi, italiani da osteria, in generale non piacciono i parimerito

Il punto non è solo questione di patta. Una patta è uno zero-a-zero, fine del gioco, non ha conseguenze. L’opzione nucleare è loose-loose in termini assoluti. Non esiste un paragone in alcun gioco perché le conseguenze del gioco sono limitate al gioco.

È chiaro che sia lose-lose (devo iniziare a far le pulci anche in lingua) e che quindi non ci sia gioco che tenga - a meno di trovarne uno dove tutti i giocatori perdano senza che ci sia manco un banco che vinca, ma nessuno ci giocherebbe (che mica siamo lì per cadere), quindi non c’è.

Al solito, non decidiamo noi. Speriamo che nessun pezzo da 90 e 120 sia un aspirante suicida col botto.

Musk batte cassa col Pentagono:

Magari aveva calcolato che la guerra durasse meno…

Oppure aveva calcolato di battere cassa.