Perché dovrebbe essere pericoloso?
La questione è “a cosa serve Tor”, da cui discende “cosa posso trovare sulla rete Tor” e infine “mi posso fare male?”
Tor di per sé serve a poter navigare in totale anonimato. Questo fa si che da grandi poteri derivino grandi responsabilità.
Ovvero: non installerei mai qualcosa scaricato da Tor a meno che non sia al 2000% sicuro di quel che sto facendo. Non perché sia Tor, ma perché su Tor c’è di tutto, e ciò che è su Tor non può essere bloccato dalle forze dell’ordine salvo condizioni molto particolari.
Infatti Tor serve quando vuoi bypassare i controlli, che siano notizie o pdf o video. È tutto a tuo rischio e pericolo, ma il browser, in sé, è sicuro. Poi sta a te sapere cosa stai facendo e cosa stai, eventualmente, scaricando. Fermo restando che, se cominci a frequentare terroristi, prima o poi ti prendono comunque.
Beh, ma usare tor per cercare cose che qui non trovi per via delle geolocalizzazione è un tantino ridicolo eh.
Contesto: Tor non è un browser, Tor è un protocollo che costruisce una rete criptata che non può essere intercettata. Il browser Tor è necessario per accedere a tale rete.
Tor funziona in questo modo: ogni transaziome tra un client e un server viene racchiusa in una serie di buste criptate su cui viene scritto l’indirizzo di destinazione. A ogni passaggio il router che processa la comunicazione toglie una busta e la inoltra al successivo destinatario. Dunque ogni router non vede né il mittente iniziale né il destinatario finale. Solo l’ultimo destinatario, cioè il server finale, conosce il contenuto del messaggio perché ogni busta è criptata con la chiave pubblica del destinatario successivo.
I percorsi della comunicazione non sono noti se non al mittente. Per cui i passaggi possono attraversare paesi qualunque.
Tramite tor si può accedere sia a contenuti sua rete Tor stessa (darkweb) che a contenuti del web (clear web ). In questo ultimo caso il server vede la richiesta arrivare dal penultimo destinatario della catena che è detto “exit node”.
Siccome come detto la catena è imprevedibile, quando sfogli un server sul cleanweb la richiesta può arrivare da ovunque nel mondo.
Va da sé che se magari sfogliavi il web per trovare qualcosa non accessibile dall’Italia, ti ritrovi a sfogliarlo dall’Arabia saudita.
Per accedere a contenuti del clear web in modo più predicibile è meglio usare una VPN, ad esempio un servizio che permetta di scegliere il paese di uscita. Molti servizi di sicurezza, ad esempio Avira , offrono anche la VPN. Brave stesso ha questo servizio anche se non l’ho mai provato e non ho idea di come funzioni.
A proposito di vpn, aggiungo: le vpn totalmente free sono da evitare come la peste, in quanto non è noto come si finanziano. Altre servizi VPN hanno storie dubbie, ad esempio alcuni non si fidano di nordvpn in quanto in passato hanno mentito ai propri clienti.
Criteri di scelta per VPN mi sento di citare le “grandi” aziende che producono antivirus e sistemi di sicurezza.
Inoltre segnalo Proton, che fornisce anche l’ottimo servizio email criptato, e airvpn che è gestita da un amico che conosco personalmente.
Si, si può, o almeno si poteva, fare; basta inserire il codice del paese in un file di configurazione.
Avevo usato anche un software, mi pare fosse Vidalia.
Era comodo per acquistare ebook in UK dagli editori che non avevo i diritti per il resto del mondo
Si avvia a essere il terzo fallimento, salvo che trovino 2000 collezionisti di apparecchi obsoleti.
Vabbè, magari ben due qui li vendono, uno a @HC e l’altro a…
@Tobanis! Affarone! Solo per te, solo oggi, una meraviglia del passato dal fururo luminescente come un tubo catodico! Compralo subito e avrai tutte le donne ai tuoi piedi, ogni uomo ti invidierà, accorreranno i giornalisti a intervistarti! Non perdere questa grande occasione.
Si accettano talleri, sesterzi e financo fiorini. Astenersi perditempo.
Anche no: la possibilità di sostituire una batteria senza doversi rivolgere a cinesi che ti scardinino il phone, consentirà a una fetta si gente non ossessionata dall’ultimo modello di conservare il proprio per qualche anno in più. Sono confidente che non troverai solo “batterie obsolete”.
Semmai accadrà che le batterie, anche dei telefoni nuovi, avranno tutte una vita media più breve (tipo tre/quattro anni anziché cinque o sei). Potrebbero anche tornare di moda aggiornamenti che ti rendono il vecchio phone inutilizzabile, ma mi pare che l’ultima volta il trucco abbia portato qualcuno in tribunale.
Guarda io sono il classico tipo che non cambia la roba fino a quando si sfascia o è inutilizzabile.
Quindi ovviamente una batteria ricaricabile è sempre stato una caratteristica rischiesta.
L’ultimo smartphone che ho avuto con la batteria removibile era un Galaxy Nexus.
Quando ho dovuto cambiare la batteria, l’unico posto (con un ombra di affidabilità) dove l’ho trovata era Amazon. Quando è arrivata risultava prodotta qualche mese dopo quella originale.
Poi ok, quando io l’ho preso era uscito da un po’.
Però da quel che ho capito la produzione delle batterie cessa poco dopo quella del telefono (quindi un paio di anni dalla presentazione).
Ora visto e considerato quante sono le persone che cambiano il cell dopo più di 2 o 3 anni, continuo a temere che alla fine risulterà un provvedimento inutile.
Magari se affiancano un provvedimento che obbliga aggiornamenti di almeno 5 anni e si riesce a raggiungere una potenza tale a livello hardware da rendere difficile appesantire il software anche con nuove (inutili) caratteristiche, qualcosa si può sperare di ottenerlo