Il paese più bello del mondo - Luca Zorloni (crowdfunding)

Grazie a te!!!

:joy:

Non litigate troppo :joy: :joy: :joy: :joy: e spero che vi piaccia!

Avrai la tua recensione, ma ti avviso: sono un lettore mooolto lento. E anche tanto pignolo sui refusi.

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Finito ora, romanzo molto piacevole, scritto molto bene, con uno stile che scorre e non annoia. Un romanzo che, nonostante l’ambientazione distopica, sembra parlare più dell’oggi che del domani. Il fatto che Luca sia principalmente un giornalista d’inchiesta specializzato sul digitale, traspare. Come detto, sembra parlare più dell’oggi che del possibile domani: un’Italia che guarda al proprio ombelico, con politici che non capiscono il mondo che li circonda e quindi propongono soluzioni semplici e sbagliate, disastrose.
L’ambientazione è ben descritta e ben sostenuta, nella sua surreale esistenza. I personaggi sono variegati, a volte un po’ tagliati con l’accetta, soprattutto nella divisione buoni/cattivi. Ma passi, è come essere davanti a un maestoso panorama, la folla passa in secondo piano.
Forse nell’azione si sente un po’ troppo la riflessione dei protagonisti, cosa che fa a volte un po’ inciampare la narrazione, ma la storia è così presente che anche questi piccoli difetti passano in secondo piano.
Nel complesso è un bel romanzo, che in fondo fa proprio della maestosa descrizione proprio il suo grandissimo punto di forza. È “il paese più bello del mondo”, di questo non c’è alcun dubbio.
Consigliato assolutamente.

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Grazie mille di questa tua generosa recensione. Mi fa molto piacere che tu lo abbia apprezzato e grazie per i preziosi riscontri, di cui farò tesoro se mi metterò di nuovo alla tastiera in veste di romanziere.

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Okay, @Lukelike, ho iniziato oggi.

Intanto, una novantina di pagine. Almeno due typo, una ripetizione, un’incongruenza. Ho smesso di guardare le virgole dopo averne trovate tre mancanti nelle prime tre pagine. Quando avrò finito (porta pazienza, ti ho detto che sono lento), ti farò avere in pvt un file di testo con le note. A tua discrezione cestinarlo o vedere se qualcuna merita di essere inoltrata all’editore.

Bello, mi appassiona. Però voglio l’indirizzo del correttore di bozze.

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Ehm, @Lukelike , avremmo dovuto farti una speciale premessa riguardo @il_Babbano , prima di dirti di passare di qui. Mi spiace. Sarai comunque felice di sapere che c’è una speciale regola del regolamento che dispensa chi utilizza epiteti coloriti e divertenti per insultarlo.

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Sì ma devono essere molto fantasiosi

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Stasera e domani ho un po’ da fare ma non escludo di continuare l’opera di correzione non richiesta in gran segreto.

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Bella idea, il gran segreto.

Grazie @il_Babbano, sia perché ti sta appassionando sia per i riscontri tecnici. Volentieri guarderò con attenzione, quando sarà, il tuo file, così da valutare se segnalare qualche osservazione all’editore. Sui refusi mannaggia, sulla ripetizione temo giochi un po’ la forma mentis da giornalista anglosassone (dove si ripete, ripete e ripete tutto) ma non va bene per il romanzo, e l’incongruenza sicuramente sarebbe qualcosa che sarebbe meglio sistemare, laddove possibile, con l’editore. Spero che comunque la lettura sia di tuo gradimento!

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Ma anzi! Tutto ciò che si può migliorare, miglioriamolo!

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Ma la domanda vera è: si può migliorare @il_Babbano ? Babbano come complemento oggetto, non come vocativo. :joy:

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Lo è, lo è. Sono impegnato fino a stasera, ma intendo proseguire di slancio. Però porta pazienza: il mio slancio è rallentato, molto rallentato.

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Più severo, intendi? Vabbè, potrei proseguire con la punteggiatura. Poi però gli autori - inspiegabilmente - se la prendono a male.

Prosegue la lettura. Va tutto abbastanza bene (nel senso che io sono contento di trovare typo), però una cosa te la voglio dire, @Lukelike. Anzi, mostrare:

Di base 1 metro e settanta o meno, e massimo 60 kg, anche se qualcuno fa il muratore e qualcuno il facchino.

Invece, un esempio di marcantonio:

Di base, oltre il metro e novanta (e comunque sopra ai 110 kg).

Ti offro una possibile soluzione nel file segretissimo, circa alla riga duecentotrenta di quello[1].


  1. Sono davvero a oggi oltre 230 righe, il file dei typo, però non ci si deve impressionare: ci metto anche tanti commenti, eh? E inizio adesso il capitolo 26 - ho speranza di arrivare alle 350 righe… ↩︎

A difesa dell’autore, il racconto è surreale e incentrato sulle assurdità delle scelte del Ministero del Turismo e della Propaganda Italica all’estero, quindi la scelta, se pur illogica nel contesto sportivo, è perfettamente logica nel contesto burocratico.

Sì, ma renderla verosimile si può, basta un colpo a tradimento all’inizio, magari con un corpo contundente[1]. Così si può spiegare il marcantonio - gladiatore della sicurezza per mestiere, e pure armato - che, lì per lì, si fa incastrare da una mezza cartuccia di uomo, oltretutto disarmato.

Comunque, “a difesa dell’autore”, lo dico prima io: i typo sono in realtà non più di una quindicina, a oggi, ma segno il numero di pagina con tre righe, scrivo la frase incriminata e poi anche cosa non va. Poi la maggior parte sono proprio errori di stampa, niente di imputabile davvero a @Lukelike. Che però, se mi volesse fornire l’indirizzo del suo correttore di bozze ufficiale


  1. Ecco! Mi hai rovinato la suspance! ↩︎

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Finito.
Bello, molto bello. Anche ben scritto, lo dico.

Adesso gli mando il file segretissimo - 316 righe di pura godiuria, che non è che devo soffrire solo io, eh? - e recensione a seguire su Amazon e in giro per il mondo.

Edit:
Quella su Amazon.

Intanto, scritto molto bene, con un linguaggio fluido e comprensibile - ma non povero, anzi: confesso che il significato di un paio di termini l’ho dovuto controllare, anche se il loro significato si desumeva facilmente dal contesto.

Trama avvincente e verosimile, il romanzo presenta personaggi ben delineati e realistici, in una spy story (ma non solo) più che credibile e con retroscena ingegnosi.

Il racconto, che intreccia le storie di comuni mortali che cercano di sopravvivere in una realtà dominata da pochi potenti, che inseguono la ricchezza millantando di fare il bene del popolo, si legge con piacere, restando fino all’ultimo nel dubbio: vinceranno i buoni? E chi sono, realmente, i buoni? Proprio come nella vita reale, non è tanto semplice rispondere a questa domanda.
Complimenti all’Autore, che inizia la sua carriera col piede giusto.

Nota finale: attenzione ai titoli dei capitoli, mappa temporale della storia stessa.

Recensione su myfantasyebook:

Molto ben scritto, con pochi refusi che, come da tradizione, ho provveduto a segnalare all’autore (per cui, già dalla prossima edizione, ça va sans dire, con pochissimi refusi) e una trama avvincente.

Si presenta come una spy story, ma il protagonista è un comune mortale, che si ritrova coinvolto in storie solo apparentemente più grandi di lui. Solo apparentemente, perché alla fine, tolti i drappi, ogni persona è una persona, anche la superspia o il potente di turno, e a volte ci si sbaglia, che si sieda in alto o in basso.
Il romanzo è ambientato solo dieci anni avanti, ma la società che dipinge potrebbe essere quella in cui potremmo trovarci a vivere domani o tra cento anni - o forse, tolte le innovazioni teconologiche (che non giocano comunque un vero ruolo chiave) quella in cui dei nostri antenati hanno davvero vissuto.

L’autore ha uno stile scorrevole, la storia appassiona e si fa leggere. La sintassi è ottima; i personaggi sono umani, si comportano in modo congruente e, tolto il cattivissimo, fino all’ultimo si rimane indecisi su chi siano davvero i buoni e chi i cattivi. Tutto è verosimile, persino che l’Italia si risvegli con i parchi a tema come lavoro principale per ciascuno, e certo non ci si stupirebbe se, dietro a tutto, ci fosse la mente arraffona di qualcuno che si considera più furbo degli altri.

Consigliato.

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