Editoria: La pillola per lavorare il doppio

No, proprio “nonostante”: è legge che non si debbano prendere persone troppo qualificate. Ma vale nel pubblico, non nel privato, e mia moglie lavorerà per un’azienda privata. Che sia questa la differenza? Perché anch’io faccio il mestiere che faccio nonostante la laurea e con tanti colleghi (anche più bravi: hanno cominciato prima) che non ce l’hanno, perché ai tempi per fare il mio mestiere non serviva.

Adesso arrivano reclute laureate. Molti sono incapaci, come tutti i novellini. Però pensano di valere tanto. Lo pensano solo loro, e di base non restano più di un mese. Un caso, ovvio.

Non confondetemi con Nirgal, però: ho molta più fiducia nei giovani che nei tanti “troppo anziani”: diciamo che, per certi mestieri, avere pratica (oltre che cervello) conta un pelo di più che aver studiato tanta teoria. Ovvio che se hai fatto e fai entrambe le cose e sei pure dotato della giusta dose di ossessione, hai per forza una marcia in più. E’ quando pensi che basti il titolo, tipo “c’ho la laurea xy, sono un genio” ma anche “c’ho una bella esperienza di c++, che c’ho lavorato 6 mesi presso kz” (magari a fare fotocopie di manuali) che parti proprio male

Il punto, in maniera molto generica, è che per ogni cosa si dovrebbe valutare attentamente chi risponde all’annuncio di offerta… banalissimo direi, ma pare che negli ultimi tempi tutto passi quasi esclusivamente dalla lettura del cv, che fino a prova contraria è solo inchiostro su carta… non vuol dire che io (persona generica) che non ho una laurea di ingegneria informatica, ma un Q.I. alto possa fare meglio di un laureato che è andato avanti imparando a memoria… il secondo sa di più, senza dubbio e su carta è da preferire… dipende come lavora la selezione del personale dell’azienda in cerca di figure di un certo tipo… al mio livello (-3, bassissima manovalanza caprina), funziona tramite agenzie interinali, che smistano risme di carta da qui a lì, semplicemente paragonando quanta aderenza ha un cv rispetto a quanto chiesto dall’azienda… anche in questi casi, la permanenza raramente supera il mese… se nessuno si mette in testa che il tempo determinato (salvo dove genetico, alberghiero e agricolo) deve essere vietato, non risolviamo precariato, povertà, economia agonica, milioni di persone che necessitano di RDC (che comunque come ammortizzatore di un certo turnover fisiologico di disoccupati/occupati, è utile), lavoro nero, etc.

Insomma, dipende.

Cioè, se è andato avanti ad imparare a memoria e non è Pico della Mirandola, di tre mesi in tre mesi ha scordato il 95% di quello che ha cercato di memorizzare - nel mio caso, anche il 98%, eh?

Il punto è che per restare in forma ti devi applicare (o continuare a ristudiare, come ti pare), un po’ come negli sport (anche se il decadimento è più veloce in questi): prendi un Bolt (per dire), al massimo della sua forma e chiudilo in una stanza per tre o quattro mesi, spaparanzato sul divano a guardare la TV.
Poi vedi in quanto ti fa i 100 metri appena liberato -roba che altro che zingarella che gli soffia il portafogli e scappa più veloce.
Nella scienza e nelle arti non è molto diverso - ho preso una laurea quinquennale, mi sono fatto anche tirocinio, esame di Stato e Master successivo, tre anni su quattro. Poi ho mollato tutto e mi sono dato all’informatica. Ho macinato per i fatti miei una cifra di manuali dei linguaggi di programmazione e dell’architettura e delle macchine che mi interessavano ma ho lavorato per 20 anni con due linguaggi e un tipo di macchina. Indovina un po’? Me la cavo solo con questi ultimi (e no, Linux non c’è). E di quello che ho studiato? Uno studente al secondo anno mi dà la birra quando vuole. Già un neo laureato nel settore potrebbe saperci fare, chissà, ma chissà perché nel mio mondo per saperci fare davvero devi averci messo le mani, e un diplomato che avesse passato quei 5 anni a metterci le mani, dove ci avesse messo anche la testa e la sera, come facevo io, avesse divorato libri e forum sull’argomento, al neolaureato nel settore spiccerebbe casa.

Se non ricordo male, @Tobanis da qualche parte aveva annunciato vittorioso di aver calcolato l’Isee.

Beh, proprio oggi ci somo riuscito anch’io (finalmente!) grazie al portale unico e alla possibilità di autorizzare inps e agenzia delle entrate ad andare a pescarsi da soli tutti i dati (che già hanno) che riguardano me e i miei familiari, compresi quei dati che non ricordo o che non so dove mi erano stati comunicati (tipo la giacenza media, nel 2021, del conto del figlio aperto alla sua nascita e dimenticato fino a ieri).

Una grande vittoria dell’informatica, almeno per la versione mini. E se poi non mi arrestano.

Comunque secondo l’inps sono ricco: 27 euro per figlio maggiorenne a carico, e ringraziare che mi diano quelli.

Sì anche quest’anno ce l’ho fatta. E se non sbaglio, ma andrò a vedere, ora devo integrare la domanda per l’assegno unico, dato che il figlio è diventato maggiorenne. Non possono farlo loro in automatico? Ma vabbè, vado a vedere.

Fatto anche il 730 per la signora, da soli (hanno messo un nuovo ostacolo, ma piccolo). Ora affronterò il mio, in questo mese, ma poichè so già che mi giocherò Paradiso e Purgatorio, per le imprecazioni, e che tutti i Santi in cielo dovranno rifarsi il trono, da quanto balleranno…beh…aspetto la giornata giusta.

Sbrigati per il figlio, perché hai tempo solo fino al 30 giugno. E se poi ti dicono che manca un doc…

Ma pure per le tasse. O no? Io faccio l’Unico, avendo mio padre degli introiti da un appartamentino a me intestato, che non prendo io perché mamma mi presta l’appartamento suo, ma io pago l’affitto con quello, che però è affittato a un tale che dà sì i soldi (di cui non so niente) a mio padre, ma per il fisco li prendo io, ma è pur vero che poi quelle tasse le paga lui, che però vuole le agevolazioni fiscali per spese straordinarie, ma certe spese le pago io, ma il fisco non ne tiene conto, e quindi… :exploding_head::exploding_head::exploding_head:

Mediamente finiva che glielo spedivo 2 o 3 volte, con correzioni.

Quest’anno, forse, una volta sola. Forse.

Sì anche io faccio l’Unico. entro il mese.

Comuicazione di servizio, per l’Assegno Unico. Allora, premessa, è uno schifo. Anzi, una :poop:
E perchè?
Perchè compiendo i 18 anni tuo figlio viene messo in stand by (e pure l’assegno, che comunque verrà drasticamente ridotto). Questo perchè lo Stato non sa cosa faccia tuo figlio.
E’ una merda, pardon, perchè lo Stato SA BENISSIMO cosa fa mio figlio. Essendo iscritto a una scuola statale. Pagando pure ogni gennaio le tasse di iscrizione alla classe SUCCESSIVA. Perciò caro Stato, di merda, non solo sai che mio figlio va a scuola, ma sai già che ci andrà pure il prossimo anno, dato che l’ho già iscritto.

Ma devi dirlo tu, cittadino suddito.
Si era detto che MAI PIU’ la PA doveva chiedere informazioni già in possesso. Ma MAI PIU’ in Italia vuole dire: fino alla prossima volta, catastrofi comprese, o morti al lavoro, o femminicidi, etc…
MAI PIU’ è la certezza scolpita sul marmo che capiterà ancora.

Dunque, entri nell’area riservata INPS, cerchi a fatica l’argomento, e come sempre accade, ma sempre, che io mi dico, ma la casalinga di Voghera, porella, ma quante madonne tira, insomma inevitabilmente inizierai una nuova domanda, perchè da qualche parte dicono nel sito che devi fare una nuova domanda. FALSO.

Riprendi (non so come ho fatto) la domanda già fatta per il 2023 e come per miracolo troverai l’opzione per te. Ecco, devi mettere il FLAG a “mio figlio va a scuola, teste di cazzo” e non a “mio figlio va a scuola, ma non lo sapevate già?”.
FINITO. Tutto sto casino solo perchè devi mettere sto flaghino di merda.

Che poi, dato che la probabilità che un neo18enne NON vada a scuola è del…quanto…20%? Quanti saranno i 18enni che lavorano o che hanno abbandonato gli studi e non lavorano? Ecco, falla fare A LORO la modifica, no?

Integrare la domanda SOLO se tuo figlio non va a scuola, sarebbe stato più sensato. E comunque noi (Stato) sappiamo già che fa, che lo Stato ha talmente tanti dati che neanche il KGB di antica memoria.

Vabbè, fatto comunque. Pare. Spero.

Ma no, ma dai? Parliamo del bonus psicologo?
Ma noi votiamo per queste cose qui. Quindi zitto e lavora.

(si sono sarcastico)

Però, il @Tobanis, mio figlio si diploma quest’anno.

Mi è arrivata la richiesta di dire cosa fa.
Si diploma dalle parti del 21 - 25 giugno, poi si iscriverà all’università a settembre.

Da fine giugno a settembre non è iscritto a nulla. È vero che ha partecipato e superato gli esami di ammissione per

Farmacia
Economia
Medicina

ma resta che non è iscritto a nulla, per l’anno prossimo, come tanti 18enni adesso. Quindi l’Inps come fa a sapere, in una fetta di casi?

Tu metti che studia, l’INPS non rompa i maroni.

È quello che ho fatto. Ma il punto è che, giunti a 18, un giovane potrebbe abbandonare gli studi (pure che fosse in quarta: il diploma non è ancora un obbligo di legge), e fare un mestiere. L’INPS non può saperlo. Ci sta anche che compili lui e dica “disoccupato”, per dire.

Va bene, ma allora diciamo che deve segnare qualcosa chi non va a scuola (minoranza) e lasciare in pace gli altri (cioè la maggioranza che a 18 anni va a scuola).

Senza contare che se uno è iscritto alle liste di disoccupazione, lo Stato lo sa. Se lavora e versa contributi, lo Stato lo sa. Se ha aperto p.iva, lo Stato lo sa. Sa oiù o meno tutto, ma non collega i database. E questo, come si suol dire, non è un problema mio.

Ma prendi il mio caso: figlio che diventa mmaggiorenne mentre frequenta la quinta. Scuola che finisce verso fine giugno col diploma. Che farà dopo mio figlio? Non lo sa davvero nemmeno lui, al 30 giugno, termine ultimo per dire che fa all’inps. Quanti come mio figlio? La minoranza? Non credo: a differenza della piccola bestia che cresce (e lo tallona da vicino), lui non è anticipatario.

In realtà, il termine “normale” di presentrazione dell’ISEE è fine febbraio, nel senso che al 28/02 ti scade l’ISEE precedente, dunque è buona norma farlo a gennaio / febbraio.

Il discorso del 18enne riguarda solo il momento in cui compie i 18 anni, dal giorno dopo il tuo assegno unico è in “stand by”, in attesa di sapere che fa tuo figlio.
Pertanto, se il compleanno cade in giugno luglio agosto, metti comunque che studia, e a cagare l’INPS. Se compie gli anni a settembre, magari metti quello che tuo figlio sta facendo veramente.

Sì, ma rimane che, almeno per il 50% dei 18enni, hanno qualche motivo per chiederlo.
Poi, dato che il fisco sa tutto, vorrei capire perché solo da quest’anno si son messi a farti il precompilato isee, che ce l’ho fatta solo grazie a quello, io. Insomma, trovo molto peggio la richiesta di un sacco di dati che hanno davvero, giacenza media del tuo cc compresa, piuttosto di cosa vorrà fare tuo figlio l’anno prossimo.

Che c’è sempre il dato che manca. Tipo il valore catastale della casa della mamma, o il libretto di risparmio della figlia minorenne, chiuso l’anno prima, magari.