chi ha letto qualcosa di questo autore? io l’ho scoperto con l’antologia “Altrove” su urania, e sono rimasto estasiato, in particolare dai raccconti ‘il morbo dell’altruismo’ e ‘la scuola preparatoria del dr Pak’… ma tutto il libro e` assolutamente eccezionale… ora sto cominciando il ciclo di Uplift, con spedizione sundiver… ho visto il bel film ‘il postino’, anche se non ho purtroppo letto il romanzo…
sapete consigliarmi altre sue cose? anche in inglese…
Mi associo per l’entusiasmo. Anche io ho letto l’antologia di racconti “ALTROVE: contatti nel cosmo” (Urania 1269) ed è stata una bella sorpresa, mentre il mio amico Michele sta divorando il Ciclo ‘Uplift’, o delle 5 galassie, (dove i delfini la fanno da protagonosti) uno dopo l’altro e me ne dice meraviglie. Gli credo. Essendo un lettore di Isaac Asimov di vecchia data mi piacerebbe molto anche vedere pubblicato il romanzo ambientato nell’universo della Fondazione asimoviana che si intitola “Foundation’s Triumph” scritto nel 1999 ma ancora non apparso in Italia. Per la cronoca è il terzo di una nuova Trilogia della Fondazione scritta tutta da autori i cui cognomi iniziano con la B, gli altri due mi sembra siano Benford (con cui Brin ha scritto a quattro mani “Nel cuore della cometa”) e Bear, un altro decisamente bravo.
Nelle ultime settimane, mio figlio ha letto i primi 3 romanzi del ciclo delle “5 galassie”, anzi “Garth” lo ha riletto (trova esilarante la figura di “Fiben Bolger”). Dice di aver trovato bello anche “Sundiver”, che a me invece era parso il meno riuscito dei 3 e infatti a differenza degli altri, so per certo di averlo letto una sola volta una trentina di anni fa circa (e come edizione, essendo del 1980 già ne aveva almeno 10 alle spalle).
Probabile che rinfreschi la lettura. Ma a parte questo, mi sorprende sempre piacevolmente che un ciclo scritto negli anni 80 (Sundiver 80, Kitrhup 83, Garth 87), continui a piacere e non perda freschezza a distanza di 40 anni.
A tal proposito penso che in parte sia dovuto a una maggiore attitudine da parte del lettore a ravvisare una potenziale aderenza al futuribile… quand’anche molto lontana dalle conoscenze attuali. Attitudine sviluppata delle forti accelerazioni avute negli ultimi decenni in vari campi della scienza e tecnologia (pensiamo nella criminologia, il peso che hanno ora le intercettazioni ambientali o le prove DNA, rispetto ai tempi del delitto di Via Poma).
Al contrario forse i romanzi di “space opera” scritti sino agli inizi degli anni 70 (ma anche quanto offerto dal piccolo e grande schermo), prospettavano spesso al lettore/spettatore, una tecnologia per certi versi “più basilare”.
Essendo Brin un astrofisico con esperienze di insegnamento (mi pare a livello universitario, ma potrei sbagliare) e con una notevole storia di riflessioni sul futuro, quanto scrivi sulla sua attualità non mi stupisce.
Dei tre del primo ciclo, Kithrup tutta la vita; Sundiver non lo considero granché, Garth mi era piaciuto però meriterebbe una rilettura, che la memoria latita.
Sui secondi tre romanzi, almeno la parte che ho letto (a memoria circa la metà), mi è rimasta indigesta, quasi una sbobba riscaldata, infatti ho lasciato perdere, cosa che accade raramente (e dire che il potenziale c’era).
In linea di massima concordo.
Più volte ho scritto che la seconda trilogia mi è parsa meno azzeccata. Anche se devo dire che in occasione di una seconda lettura (a distanza di una quindicina di anni dalla prima), qualche motivo in più di apprezzamento l’ho trovato.
Invece mi sorprende che Brin non abbia mai ripreso il “contesto” generale, visto che alcune vicende (soprattutto dopo Kithrup) erano tutto sommato rimaste in sospeso (e se penso inoltre ad altri autori che che hanno dedicato decine di opere a quelli creati da loro).
Forse il secondo ciclo gli aveva detto troppo male
Sono andato a leggere la sinossi, all’inizio ero scettico sull astronave guidata da delfini geneticamente modificati, ma poi ho trovato bella questa space saga.
Di Brin ho letto solo un bel romanzo di hard scifi “Nel cuore della cometa” scritto con Gregory Benford. Davvero uno dei miei preferiti di quel genere https://www.anobii.com/it/books/nel-cuore-della-cometa/9788842906872/0121ae5f1e5d3516bf
Lo consiglio vivamente perché riesce a unire alla trama avventurosa una buona profondità psicologica dei personaggi e un insieme di spiegazioni scientifiche senza rendere il tutto un polpettone indigeribile. Ottimo anche sulla capacità di predizione delle tecnologie future. Romanzo invecchiato benissimo come un amarone conservato con cura per trent’anni
A proposito di Brin, mi piacerebbe contattare Gianluigi Zuddas (livornese malgrado il cognome), suo traduttore per la Nord e magari intervistarlo. È stato un personaggio importante per l’editoria e la SF italiana che ha scritto anche delle belle cose
Non sapevo! Essendo di Pisa, sono toccato nel cu…ore.
Devo cercare i suoi riferimenti? Zuddas è stato molto importante in effetti, ma non leggo il suo nomae da tempo
sì, sono incappato anch’io in quel profilo, ma non sembra che sia molto usato. Però gli ho lasciato un messaggio su linkedin, ma non mi ha ancora risposto