Sottoscrivo, ma insisto: di chi stiamo parlando? Perché se mi dici “over 50/60”, non fa una piega. se mi dici “40/50”, può darsi. Se mi dici “12-20”, allora no. Perché quel “diminuisci gli effetti collaterali” non funziona per niente se gli effetti collaterali sono un raffreddore o un mal di gola o anche un giorno o due di febbre che tutti i vaccinati nella classe dei miei figli hanno avuto, esattamente come i miei figli (solo gli altri prima, alla faccia dei no-vacs che spargono il contagio).
poi questa:
anche una protezione del - che so, a caso - del 30% significa che te lo becchi ma almeno hai rallentato.
guarda, proprio no, è una bufala: ho preso ufficialmente per la prima volta il Covid al 15° /16° giorno dal booster, cioè proprio quando la protezione sarebbe stata massima. E, come me, l’hanno preso tutti vaccinati finiti nelle statistiche dei contagiati di quel periodo, quando il 90% circa della popolazione over 12 era vaccinata. E no, son proprio balle che si contagiassero meno, semmai non dovendo fare tamponi ogni due giorni in quanto possessori di green pass eterno, non venivano individuati - e questo, quando invece ne beccavi parecchiotti, ti dovrebbe far riflettere.
Ma infatti si era cambiata strategia no? Anche a livello sostenitori, intendo: non lo fai per non passare il virus, ma per ridurre il danno che ti causa.
E torniamo sempre lì: se il danno che causa a te, 12/20 enne, è paragonabile a quello di un’influenza nemmeno poi tanto severa, che prenderai lo stesso a scuola anche dopo esserti vaccinato e ti farà stare male nello stesso identico modo, mi spieghi il vantaggio?
Questo proprio non l’ho capito, però:
- si spinge il virus a mutare più velocemente quindi avere varianti meno pericolose (senza è molto più difficile e lento)
Spiega meglio: stai sostenendo che, vaccinando, avrai più mutazioni? Guarda che quella è una tesi no-vax.
Il numero di mutazioni è favorito da un più ampio numero di contagi, ovvero dalla trasmissione continua di un qualcosa che, ogni volta che si replica dentro a un ospite, può fare errori di scrittura, dunque mutare, e poi passare mutato ad altro umano.
Prendi una decisione: i vaccini riducono o no la trasmissione? Io dico di no. Se tu sei convinto che invece sia un sì, dovresti anche pensare che di varianti dovrebbero uscirne di meno.
Stesso discorso sulla durata del contagio: ho visto che, sotto una certa età, non faceva alcuna differenza: due giorni e ciaone virus, al di là del fatto che poi i batteri festeggiassero anche più lungo. Poi c’è stato anche chi, nella classe di mia figlia, a negativizzarsi ci ha messo di più - indovina? Vaccinati tre dosi, ma vinco facile: su 26 ragazzi i “non sufficientemente vaccinati” erano 2, di cui uno con solo 2 dosi (sto porco di un no-vacs) e mia figlia, zero dosi, che si è ammalata tra gli ultimi, della sua classe.
Al di là, se sta dentro lo stesso tempo, quello è il tempo che ha per creare copie di sé mutate. O tu pensi che in realtà, dopo che ti sei ammalato e ti fai due giorni a letto, in realtà in uno scriveva a nastro, e nell’altro stava fermo alla prefazione? E com’è possibile, allora, che nel primo non durasse di più? Non sta in piedi, punto.
Ma sono tante le cose che non stanno in piedi per un fatto molto semplice:
sono tutte vere per gli anziani, non si applicano ai giovani. E’ questo il motivo per cui sono molto arrabbiato con qualcuno, perché ha preso il caso del 60/70/80/90 enne e lo ha appiccicato a tutti a prescindere. E la cosa peggiore è che ho fondati motivi che non l’abbia nemmeno fatto per interesse personale, ma solo “per dare il buon esempio”. Come quella volta là con le biciclette o lo sport all’aria aperta (te la ricordi?)