Barare negli scacchi. [Era: Hans Niemann, prodigio o fedifrago?]

Insisto, anche no: a meno che non ci siano in palio soldi o equivalente, il fatto che (per dire) il tizio ics rusulti avere 2500 punti online e poi nei suoi video dimostri di non vedere un matto in uno che vede al volo una (ex) seconda nazionale guercia, non mi crea alcun problema. Gioca online con Komodo acceso? Pace: le perderò tutte, contro di lui, se insisterò a giocarci. Ma la rete è grande e potrò sempre cercare un avversario più abbordabile, se ho dubbi. A me danno molto più fastidio quelli che, se perdono, è perché tu avresti barato.

Secondo me Tana degli scacchi ha detto bene accostando tizio-di-cui-non-ricordo-il-nome a Niemann. Ci sono giocatori che fanno partite mondiali e poi subito dopo non vedono un matto in uno. E questione di attenzione e concentrazione, e non tutti riescono a tenerla alta per lungo tempo.
Quindi non vedo affatto alcun motivo di dubitare di certe uscite di Niemann, tranne appunto quelle che lui stesso ha ammesso.
Diverso è chi è palesemente una pippa e improvvisamente inanella vittorie su vittorie in rete. Cioè non è simmetrico.

Sì, comunque la storia del matto in uno era relativa a uno di questi youtuber che vanta un elo online prossimo a quello fide di un Niemann e che, preparata una partita di cui ci narra e ci spiega, uno, non vede un matto in uno, due, sostiene che tanto “si vince lo stesso” dopo aver proposto mosse da matto in tre o in quattro al posto di quella.

Eppure continuo a seguirlo, perché il valore (e il divertimento) dei suoi video è indubbio, non importa se in realtà, a togliergli i motori, giochicchia da terza o seconda nazionale: per essere un buon maestro devi saper spiegare, non saper fare davvero di tuo senza aiuti. Per dire, Kasparov, campione del mondo per anni, era un pessimo maestro: i libri (o il libro) che ha scritto davvero lui da solo fa schifo, sono buoni quelli scritti dai suoi secondi, dove lui ha messo, evidentemente, “solo” la firma e le partite che ha giocato, ma commenti e spiegazioni no.

Aggiungo: Niemamn può barare anche in tutte le partite online, resta un GM che, in presenza, ti fa il Re a strisce. In questa storia, invece, Carlsen e soci hanno preteso di dargli del baro in un torneo nel mondo reale “perché online era stato disonesto”, che è un po’ come se a uno ritirassero la patente (quella vera) e gli dessero degli anni di galera per aver guidato in modo incosciente in sala giochi, magari travolgendo anche un paio di personaggi virtuali non giocanti.
E tutto questo per business, cercando di far apparire un sito per giocare online come un posto serio e affidabile, come fosse la stessa cosa di un circolo scacchistico vero, con tanto di maestro che ti passeggia tra le scacchiere. Sti pagliacci.

A mio avviso al mondo degli scacchi non fanno bene né il barare on line né le diffamazioni gratuite. Ma sarebbe da idealisti pretendere che questo ambiente rimanga immacolato, considerando come sono fatti gli esseri umani e quel che combinano altrove.

È sempre possibile, online, trovare chi giochi con le sue sole forze, così come è sempre possibile incontrare chi preferisca non sbagliare (o vincere, ma scommetto di più sulla prima). Quello che contesto io è che il mondo virtuale sia preso come identico a quello reale: non lo è, non importa quanto si pensi che sarebbe bello che lo fosse, perché siamo noi che non siamo uguali se ci incontriamo dal vivo o in rete. Faccio un esempio per vincere facile: chi mi ha incontrato dal vivo, mi ha trovato persino simpatico. Chi mi ha trovato antipatico, comtinuava a vedere il Cimpy virtuale. Antha dal vivo è un quicksilver simpaticissimo. Jabba dal vivo è un Antha virtuale. E via così.

Andate a vedere i casi di cheating dal vivo nel Bridge, poi ne riparliamo :laughing:

Ce ne sono anche in presenza negli scacchi, ma si tratta di casi limite e vengono sgamati.
Semmai lì c’è un grosso problema con gente che non sa perdere e grida allo scandalo ogni volta che le cose non vanno come vogliono loro. E, tu guarda, sono poi i primi a barare, cercando o creando pretesti per mettere in difficoltà gli avversari, si tratti di richieste assurde (per giocare con me, devi depositare 20 milioni di euro di cauzione), di disturbi prodotti nel tempo di riflessione dell’avversario (c’ho un po’ di tosse, ma solo quando tocca a te) o di accuse infamanti a vuoto durante il torneo.

non lo prendo come un complimento

Perché sei prevenuto: l’Antha virtuale che conosco io è un saggio, molto posato, che non trascende.

Ieratico, è l’aggettivo.

Jabba è inimitabile. The one and only.

E dovresti vederlo di persona.

Assolutamente!

Ma certo
È che uno si aspetta d’incontrare Jack Sparrow, e invece gli appare Gandalf, solo un cicinin più stordito…

La telenovela si è conclusa:

A quanto pare, Niemann non ha beccato un soldo (almeno qui non se ne accenna), però è stato riaccettato dal sito, potrà partecipare ai tornei on line, e questo potrebbe anche dargli la possibilità di rientrare nel grande giro:

“We are pleased to report that we have reached an agreement with Hans Niemann to put our differences behind us and move forward together without further litigation. At this time, Hans has been fully reinstated to Chess.com, and we look forward to his participation in our events. We would also like to reaffirm that we stand by the findings in our October 2022 public report regarding Hans, including that we found no determinative evidence that he has cheated in any in-person games. We all love chess and appreciate all of the passionate fans and community members who allow us to do what we do.” - Chess.com

“I acknowledge and understand Chess.com’s report, including its statement that there is no determinative evidence that Niemann cheated in his game against me at the Sinquefield Cup. I am willing to play Niemann in future events, should we be paired together.” - Magnus Carlsen

“I am pleased that my lawsuit against Magnus Carlsen and Chess.com has been resolved in a mutually acceptable manner, and that I am returning to Chess.com. I look forward to competing against Magnus in chess rather than in court and am grateful to my attorneys at Oved & Oved for believing in me and helping me resolve the case.” - Hans Niemann

Io non sono per niente “pleased”: ci avrei tenuto che Magnus e soci pagassero per il loro comportamento antisportivo.

Ok morale della favola: Niemann gli stava facendo il culo, sono arrivati ad un compromesso grazie al quale probabilmente hanno pagato sia le spese legali che una congrua compensazione. Ma è un successo per tutti, eh. Purché non si parli dei dettagli del compromesso.

Chissà se hanno pagato davvero. Io lo spero.

Eh, già, chissà. Ai soldi non si accenna nemmeno sull’articolo del Guardian che ho letto ieri.

Anche perché è una di quelle cose che si scrivono nell’accordo:
“ti diamo ICS, tu ritiri la causa e stai muto su questo bargain”.

Spero fossero tanti soldi.

Pensavate fosse tutto finito? Ebbene no!
Quando uno scemo fa una scemenza, puoi star certo che c’e’ sempre dietro un imbecille che vuol dimostrare di esser migliore, nel fare l’imbecille.
E qui Kramnik fa una figura da imbecille titolato.

La mia proposta dunque sarebbe questa: se accusi uno di cheating e non hai prove, subisci la condanna per cheating. Altrimenti non c’e’ simmetria, troppo facile accusare e poi far marcia indietro.