Zugzwang

Chi me lo spiega semplice? Giuro che non riesco a capire il concetto. @il_Babbano ?

Dai, è facile:
una posizione per cui, chi deve muovere, perde (o non vince, se in vantaggio. O anche perde, pure che sia in vantaggio, Insomma, chi deve muovere, ci smena).

Ah. Domani studio. Grazie.
(Le ho prese dal bot da 1400.)

ogni tanto le prendo anch’io, non ti deprimere.

questo sembra fatto benino (prima leggi il testo poi guardati il video)

Questa è una tipica posizione: vince il bianco se la mossa è al nero. Sennò niente.

Per questo, nei finali di pedoni e re, cercavo sempre di tenerne almeno uno che potesse fare una mossa in più di quelle che potevano fare i pedoni avversari, per avere una mossa extra per vincere, in caso di opposizione conquistata dal re avversario, soffiandogliela. Funziona contro le categorie sociali e qualche terza nazionale che non ha studiato i finali. Poi sono cavoli amari.

I finali mi sembrano davvero duri da studiare. Ho iniziato con quelli di pedone ma… A parte l’impegno incostante, è davvero da esercitarsi. E magari ti servono raramente. Capisco che quasi nessuno li studi (anche perché sembrano intuitivi ma in realtà non lo sono)

Tra due giocatori non imprivvisati, arrivare a un finale di pedoni dovrebbe essere la norma.
A quel punto, se entrambi sono molto, molto bravi, e se ciascuno pensa che lo sia anche l’avversario, possono evitare di giocarlo, avendo entrambi tempo, perché vedono già come andrà a finire. Se però uno dei due pensa che l’altro possa sbagliare, pure a livello dei Grandi Maestri lo si gioca (spesso perché capita che il tempo sia agli sgoccioli, e dunque persino a quei livelli si può scivolare per la fretta).
Il motivo per cui a livello amatoriale si giocano poco quei finali è più spesso per ignoranza: non si sa davvero se sia patta o meno, si crede di saperlo proprio perché ne si è trascurato lo studio. Che poi: mica devi diventare un finalista coi controfiocchi, ma almeno saperci fare sì.

A me personalmente i finali piacciono. Peccato non arrivarci spesso, riesco a rovinare la partita ben prima di solito .

I finali vanno studiati più volte, perché si finisce per scordarseli. Però sono davvero utili in partite in cui sei più o meno a pari livello col tuo avversario.

Anche in partite dove il tuo avversario è più forte, ma non sa giocare i finali.

Tipo che, se hai il dubbio e ci provi, magari strappi una patta dove avresti perso senza se e senza ma. Tipo anche re e pedone (a un passo dalla promozione) contro re, Donna e pedone: se il più forte non ha idea di come andrebbero le cose sacrificando la donna per quel pedone avversario, potresti ritrovarti con una patta dove dovrebbe esserci una vittoria netta (o anche trovarti con una vittoria dove dovrebbe starci la patta).

Ma per arrivare a quel finale devi essere più o meno alla pari, altrimenti soccombi prima.

Nì.

Se il tuo avversario è un forte combinativo, ma non conosce meglio di te aperture e finali, potresti essere arrivato al mediogioco bene, aver fatto una svista, aver perso materiale, ma magari il matto non c’è. Al suo posto, u finale di re, pedone (alla casa di partenza o giudi lì), Donna contro re e pedone a un passo dalla promozione.
Ha vinto il più forte? Mica detto, specie se mancano 10 secondi sull’orologio.

(lo dico: torneo di terze nazionali, mi è successo. Ho vinto, ma anche grazie all’orologio: i 10 secondi li aveva l’avversario, con re e pedone. Io, con donna, re e pedone, avevo ancora 1 minuto e mezzo. Il Maestro dietro di me mi sgridò, poi: “bastava mangiare quel pedone con la Donna!” Non ci avevo proprio pensato).

Adoro il detto “la partita non è finita finché non è finita”.

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Okay, però se sei proprio alle corde, il tuo avversario ha tempo e non c’è un terremoto in corso, forse è meglio abbandonare.