Strani Disegni di Uketsu

Titolo: Strani Disegni
Titolo originale: Hennae
Serie: Autoconclusivo
Autore: Uketsu
Editore: Einaudi
Genere: Horror
Lingua Edizione: Italiano
Data d’uscita: 2025
Pagine: 278
ISBN: 9788806268299

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Sinossi:
Cosa lega un blog le cui illustrazioni nascondono una scena spaventosa, lo scarabocchio di un bambino che contiene un oscuro messaggio e uno schizzo fatto dalla vittima di un omicidio nei suoi ultimi istanti di vita? Un romanzo con una trama inquietante, unica, dove solo una serie di immagini, da comporre e interpretare, permette di scoprire l’identità di un assassino.

Tradotto in tutto il mondo, scritto da un autore che cela il proprio volto dietro una maschera bianca, Strani disegni ha rinnovato il crime contemporaneo e ridefinito i confini dell’inquietudine. In Giappone ha venduto oltre 1,6 milioni di copie.

Opinione:
Il meccanismo di questo libro è semplice. Ogni storia inquietante si apre con un disegno apparentemente normale. La storia porta il lettore a concentrarsi su aspetti di quel disegno che potrebbero essere significativi e che mostrerebbero un’altra realtà interpretativa. Alla fine il disegno svela quasi sempre il fatto.

Il meccanismo non è divertente come so crede. Anzi talvolta è frustrante (almeno per me) ma l’idea di base è carina. Poiché le storie hanno “meccanismi” diversi, risolverle non è mai troppo noioso.

Onestamente, però, io non ho trovato nulla di realmente inquietante in quello che ho visto.

Faccio un esempio per evitare che la critica risulti sterile. Vi viene illustrato un “caso” con tutta una serie di prove e di evidenze che voi, giustamente, utilizzerete perché affidabili e perché l’autore vi dice che sono valide. Scoprite, a 10 pagine dalla fine, che sono tutte sbagliate per via di un’intuizione di un personaggio secondario. Così come erano sbagliate tutte quelle delle 20 pagine precedenti, date però per sicure. Allora vi domandate ma perché mi hai dato quelle informazioni prima dicendomi che sono accertate?

Ecco, qualsiasi sia il vostro ragionamento, a distanza di qualche pagina, sicuramente perderà valore. Così è solo frustrante.

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Mi ricorda molto una cosa che trovo spesso irritante in certi gialli: non tanto che una certa catena logica generata da dettagli risulti sbagliata, ma che il detective riesca a fare alcune deduzioni a partire da dettagli assolutamente irrilevanti, e che tali deduzioni risultino poi esatte.

Non perché ciò non sia possibile, ma perché semplicemente è estremamente improbabile, e che poi la catena di deduzioni si basi su spiegazioni improbabili lo trovo abbastanza ridicolo. Artefatto.

E’ il classico Sherlock Holmes della TV. Una macchilina rossa sul lembo di una veste, che potrebbe essere semplicemente sugo di pomodoro, viene correttamente identificato dal nostro detective come il sangue di una Parnicelia Picatrix, uccello rarissimo del sudamerica, creduto estinto, che il colpevole aveva trafugato al mercato nero e per il cui mancato pagamento da parte di un cliente ha commesso il delitto.

Ecco… boh.

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Nel film “Invito a cena con delitto” c’è una critica a quegli autori di libri gialli che sembrano avere poco rispetto per i lettori:

You’ve tricked and fooled your readers for years. You’ve tortured us all with surprise endings that made no sense. You’ve introduced characters in the last five pages that were never in the book before. You’ve withheld clues and information that made it impossible for us to guess who did it.

:sweat_smile:

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Nessuno rispetta più il decalogo di Knox

Neanche le venti regole per scrivere un romanzo giallo, anche se, per fortuna, anche Agatha Christie le ha infrante ed è stato un capolavoro[1].


  1. mi riferisco alla regola n. 12. ↩︎

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