Si è sempre fatto così
Seduta al tavolino sulla terrazza che dà sul lago c’è una donna che prende brioche e cappuccino. Osserva la barca a vela che placidamente avanza beccheggiando. La leggera brezza lacustre compensa il caldo estivo. C’è pace e tranquillità.
È in attesa di ricevere il benestare di tutte le unità di terra prima di dare inizio all’operazione. ─ È una giornata splendida, se solo oggi non dovesse morire così tanta gente. ─ Pensa la donna.
Ciò che gli umani terrestri non riescono a capire è che là fuori ci sono miliardi di pianeti abitabili, anche migliori di questo ormai morente.
Devono capire che la razza umana è ovunque, non solo su questo suolo.
Il DNA umano è stato sparso per tutto l’universo da comete e non è stato un dio o la fortuna a generare l’umanità, siamo stati noi, noi deriviamo tutti dalla stessa madre.
Siamo su miliardi di pianeti, c’è spazio per tutti, non ci facciamo la guerra per un pezzettino di terra.
Noi distruggeremo questo pianeta e costringeremo i terrestri a capire, e ad accettare, che c’è vita là fuori e che loro sono parte di essa.
Non hanno creduto alle nostre parole quando li abbiamo contattati e nemmeno quando siamo sbarcati e abbiamo parlato con i loro capi.
Il loro futuro arriverà solo quando se ne saranno andati da qui.
Il sole sta per diventare una gigante rossa, ancora un miliardo di anni e la vita sulla terra sparirà e noi non lo possiamo permettere.
Devono andarsene ora, prima che sia troppo tardi, li costringeremo ad andarsene.
Devono comprendere che i loro geni, la loro progenie è di fondamentale importanza per l’universo che deve essere colonizzato, deve essere vissuto, altrimenti che scopo avrebbe l’esistenza di tutti questi pianeti.
Noi non siamo i cattivi, noi non vogliamo la morte dei terrestri, ma questa situazione l’abbiamo già vissuta moltissime volte e la nostra esperienza ci insegna che se di fronte alla realtà il popolo di un pianeta non reagisce, è meglio usare metodi coercitivi.
La donna beve lentamente il suo cappuccino, lo gusta, un ultimo sguardo verso l’orizzonte del lago e poi si alza. Si avvia verso la navicella occultata che sta sull’acqua, sale e prende la rotta verso l’astronave madre che i terrestri stanno attaccando convinti che sia un nemico da distruggere. La tecnologia extraterrestre è superiore per cui i colpi non faranno nulla alle astronavi che sono in attesa di un ordine prima di muoversi.
Numerosi esplosivi sono stati piazzati lungo faglie marine in modo da costringere le placche tettoniche a muoversi e a generare dei terremoti i quali renderanno la terra invivibile per almeno un miliardo di anni, lo stesso tempo entro cui il sole si mangerà la terra.
Le navi di soccorso aliene sono pronte, preleveremo tutti gli otto miliardi di persone in meno di 5 ore terrestri, solo se coopereranno anche se, secondo le statistiche se ne salveranno solo 4 miliardi.
I problemi di tale recupero derivano soprattutto per colpa dei governi che non sono disposti a cedere il potere e quindi dopo aver azzerato tutte le telecomunicazioni e isolato la popolazione, si procederà a eliminare tutti i centri di potere e verrà distrutto tutto.
Sarà uno shock per i residenti, ma è così che l’umanità aliena ha scoperto l’universo.
Una volta che questi nuovi abitanti dello spazio si saranno ambientati e avranno capito il loro ruolo, verranno dirottati su tutti quei pianeti che hanno le caratteristiche simili alla terra e cominceranno una nuova vita.
Statisticamente ci sarà gente che non sarà disposta ad accettare una simile situazione e che necessariamente dovrà essere eliminata per evitare che generino il dubbio negli altri.
I più incerti e più restii verranno invece mandati su pianeti al bordo dell’universo per studiare come funziona e come si espande, una sorta di carcere di isolamento, ma con una certa utilità per la collettività.
Si stima che delle otto miliardi di persone che oggi vivono sulla terra ne rimarranno solo 2-3 miliardi, ma ne sarà valsa la pena, sarà una vittoria per tutti.
La donna sta per arrivare sull’astronave madre, è il capo delle operazioni, è lei che decide quando dare inizio a tutto.
Sta per attraccare, si passa la lingua sulle labbra per assaporare le gocce del cappuccino rimasto, è una dolce sensazione così come la felicità goduta in quell’attimo al bar, ma nessun dubbio la disturba.
La donna:─Date inizio all’operazione.