Titolo: Rosemary’s Baby
Titolo originale: Rosemary’s Baby
Serie: Autoconclusivo
Autore: Ira Levin
Editore: SUR
Genere: Horror
Data d’uscita: 1967
Pagine: 253
ISBN: 9788869984174
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Sinossi: Guy e Rosemary Woodhouse sono una giovane coppia di sposi. Lui è un attore, in attesa della sua grande occasione; lei sogna una normalità borghese fatta di sicurezza economica, una bella casa, tanti figli. Dopo lunghe ricerche hanno trovato un appartamento nel Bramford - uno storico palazzo nel cuore di Manhattan, circondato da un alone di prestigio sociale ma anche da sinistre leggende - e di lì a poco la loro vita sembra arrivare a una svolta: Guy ottiene una parte in un’importante commedia e Rosemary resta finalmente incinta del primo figlio. Ma non tutto è destinato ad andare per il verso giusto. La gravidanza di Rosemary viene turbata da premonizioni e incubi notturni, da inspiegabili dolori addominali e strani incontri, e soprattutto dall’invadenza di due vicini, troppo premurosi per non risultare sospetti… Pubblicato per la prima volta nel 1967 fu portato sul grande schermo da Roman Polanski, con Mia Farrow nel ruolo della protagonista.
Opinione:Il libro ruota attorno a quella che potremmo definire una amorevole compromissione della gravidanza. Lenta, sinistra, inesorabile, maligna. Il libro mi è piaciuto molto: è scorrevole, non ha momenti morti, descrive bene situazioni e personaggi ma soprattutto incute un graduale disagio nel lettore. Sembra decisamente attuale, quasi fuori dal tempo, incapace di invecchiare e forse questo perché le preoccupazioni-quelle vere-non hanno età.