Ritratti del cosmo

Immagini spettacolari!!

Spettacolari.

Nettuno e i suoi anelli.
E Tritone, in blu, sopra di lui.
Notevole

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Lo sapete che lo spazio è grigio, vero? I colori sono delle elaborazioni del computer.

Certo.

Ma “grigio” solo perché “poco luminoso” (ovvero coi corpi celesti troppo distanti) per noi.

In blu era per dire dove guardare nella foto.

Grigio, perché i colori ce li mettono i fotografi, umano. :laughing:

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Beh aspetta, se è una foto a falsi colori, come si dice, vero ma le stelle come il nostro Sole emette una radiazione elettromagnetica dentro lo spettro del visibile, quindi ogni frequenza lo percepiamo come un colore. Se un oggetto assorbe parte dello spettro, noi percepiamo il risultante ossia lo spettro residuo (il complementare dell’assorbimento). Quindi almeno per il sole l’affermazione è quantomeno imprecisa.

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Distinguiamo foto e (astro) fisica dei colori.

I colori sono uno spettro della luce. La luce nelle stelle c’è, dunque anche il colore lì intorno (solo che non c’è occhio sufficientemente vicino da vedere altro che puntini luminosi, tendenti al rossastro, se son lontani, per il discorso redshift).
Le foto che facciamo son fatte da distanze considerevoli. Vengono poi colorate artificialmente perché altrimenti tu, umano, vedresti ben poco. Per via della distanza, però, non perché “nello Spazio non ci siano colori”: dipende appunto da quanto lontano stai dalle fonti luminose, siano soli o stelle.

Ora non so se è un falso ricordo, ma da bambino la tv era in bianco e nero e, all’epoca dell’allunaggio, io ero davvero piccolo. Ricordo (o credo di ricordare) di aver avuto la convinzione, perdurata fino alla prima elementare o giù di lì, che in assenza di atmosfera non ci potessero essere colori. In realtà l’atmosfera può (se umida) favorire fenomeni di rifrazione (dai miraggi agli arcobaleni),ma in realtà quello che serve per avere lo spettro da una luce bianca è un prisma. Cioè un minerale (o qualcosa che abbia simili proprietà nei confronti della rifrazione) che potresti trovare anche su una roccia che vaghi nello spazio, completamente priva di atmosfera o liquidi.
Poi, soprattutto dalle nostre parti, lo Spazio vuoto è tanto e le fonti luminose poche, per cui, allontanandosi dal Sole, è buio, fa freddo e c’è un tempo schifoso (e deve essere per questo che, turismo extragalattico, pochino, qui). Però proprio i moderni telescopi ci stanno dicendo che non è esattamente così ovunque, là fuori.

No.
Quello che noi rappresentiamo come grigio è il risultato della quantità di energia trasferita dai fotoni sulla retina.
Ma i fotoni arrivano con frequenze diverse. Un “grigio” provocato da un fotone alla frequenza del rosso è molto diverso da un fotone con la stessa energia a frequenza del violetto.
E questa energia genera la componente “luminanza”. Ma l’altra informazione è quella cromatica, ossia della distribuzione spettrale della radiazione luminosa. Ed è la maggior parte dell’informazione.
Se mai noi umani avendo un numero limitato di recettori, filtriamo tale informazioni in bande che accorpano tute le relative frequenze. Se avessimo un numero più alto di tipi di ricettori, al limite come una riga attraverso una fenditura spettrografica, avremmo una percezione dei colori molto più ampia e ricca.
Quindi è vero l’esatto contrario, noi perdiamo informazione, l’universo è molto più colorato e noi ce lo perdiamo per le nostre limitate capacità.
Questo senza neanche menzionare le bande al di fuori del visibile, cosa che ora iniziamo ad apprezzare grazie alla tecnologia in grato di rilevare e alle elaborazioni in falsi colori.

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Questo è tanto vero quanto si riesce a leggere nell’articolo:

The photo also shows seven of the planet’s moons, including its largest satellite, Triton, the bright blue dot to Neptune’s upper left. The moon’s frozen nitrogen surface reflects 70 percent of the sunlight it receives, causing it to shine powerfully in the infrared.

Giusto!
Se mettette l’occhio in un telescopio vedrete le galassie in grigio.
Poi la scienza non si fa in visuale, ma in spettroscopia, fotometria e negli ultimi anni infrarosso.
le foto che vedete fuori dal sistema solare sono sempre taroccate e, ve lo dico, spesso anche quelle dei pianeti all’interno del sistema Sol.

Sì, ma non perché là non ci sano luci (e quindi colori), ma perché noi di qua siamo troppo distanti da quelle fonti di luce, pure facendo fotografie con o telescopi più potenti (e lontani) che abbiamo.

È come il problema dell’albero che cade in una foresta deserta, a centinaia di chilometri: lui fa rumore, sei tu che non lo senti, perché quella vibrazione (che è il suono) fino a te non arriva.

quindi ti fanno vedere un film ripreso da lontano, e dietro di te c’è un rumorista che fa il verso dell’albero che cade.

Ora il suono che senti è finto, ma non è che quell’albero, cadendo, non abbia prodotto suoni.

Una nuova foto di CG 4, nota anche come Mano di Dio, realizzata con il Dark Energy Camera (DeCam) installata sul telescopio spaziale Victor M. Blanco, presso il Cerro Tololo Inter-American Observatory del NoirLab.

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Mi aspettavo facesse segno di no con l’indice…

Ottimista! Mi aspettavo il dito medio

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Mappa logaritmica dell’universo!

Finalmente la prova che l’universo è piatto!

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Bella.

Japan launched the robotic Akatsuki spacecraft which entered orbit around Venus (…) In the featured image taken by Akatsuki’s IR2 camera, Venus’s night side shows a jagged-edged equatorial band of high dark clouds absorbing infrared light from hotter layers deeper in Venus’ atmosphere

Autentica, a quanto dicono.

Già.