di Luca Ortino
Quando incontrai Sauko lungo il limitare di un filare di viti sopra Incisa, lasciati alle spalle i campi dei Baronchelli a valle, non ero pronta ad incontrare una persona ed accoglierla nella mia vita. I danni provocati dal Transito, avvenuto solo due anni prima, mi avevano lasciato addosso vecchie scorie comportamentali; anche a livello fisico ero caratterizzata da una trascuratezza di cui non mi ero mai adornata nella vita precedente. Quel giovane uomo dalla pelle cangiante, i lunghi capelli crespi scuri, gli occhi trasognati, sembrava stare aspettando me, come nei più tristi romanzi d’amore o forse come nelle belle fiabe della propria infanzia. Iniziammo a comunicare con gli occhi, solo alcuni giorni dopo decidemmo di usare anche le parole per parlare del mondo nuovo... - Leggi l'articolo
Questo è un argomento di discussione collegato all'originale su: http://www.fantascienza.com/29163/stanze-di-un-futuro-alternativo