L’attesa è fantastica, ma serve l’opzione o il telefono giusti.
Comunque “Salve signore” mai sentito.
Di base partono tutti con:
“Parlo con Cimpy Il_Babbano?”
a cui, se rispondo, replico:
“Chi parla, prego” (perché mai dire “sì” agli estranei al telefono).
Di norma allora dicono un qualcosa tipo:
“Buon giorno, Cimpy, sono Gisella di Telefuzzy e la chiamo per il suo contratto FastSmart che ha con noi”
Qui è dove mi sale la carogna. Può darsi o meno io abbia un contratto Smart qualcosa, ma non ce l’ho con Fuzzy. E se anche lo avessi con Fuzzy, ci penso da me a tenere d’occhio le offerte, vedere se posso avere un cambio favorevole. Poi non ho mai gradito che mi si chiamasse per nome in quel modo lì.
Per cui, se non ho già riagganciato, più spesso chiedo di ripetere chi cercano e poi dico che hanno sbagliato numero. A volte dico solo che non mi interessa e riagganciato, un paio di volte ho giocato il jolly della supercazzola.
Occhio però che starci a parlare è rischioso: può darsi tu abbia a che fare con un professionista delle truffe telefoniche, come quello che mi aveva (quasi) fregato un paio di anni fa - certo, stavo lavorando e nel contempo mi passava dietro la moglie con richieste legate alle pulizie da fare, quindi non riuscivo a concentrarmi bene.
Epperò è proprio questo il punto: chiamano loro, quando loro sono pronti e tu magari no, anzi, c’è caso tu abbia risposto alla chiamata proprio perché distratto, e nemmeno hai visto che era un numero strano o di una città che con te non ha niente a che fare.
Insomma, per giocare il jolly - anche solo: “Guardi, è morto, l’ho ucciso io per rubargli il telefono”, deve essere un momento buono.