Titolo: Omicidio di Natale per Hercule Poirot
Autore: Sophie Hannah
Editore: Mondadori
ISBN: 9788804781165
Data di pubblicazione: 15/10/2024
Link: Pagina di Feltrinelli
Considerazioni iniziali
Questo libro non è scritto dalla Christie ma da un’autrice che è stata molto apprezzata per il tentativo di far risorgere Hercule Poirot. Il nome dell’autrice è Sophie Hannah ed è stata incaricata dagli eredi della Christie di provare a “riesumare” il personaggio di Poirot e forse ci è riuscita decentemente. Il libro non va confuso con “Il Natale di Poirot” scritto invece dalla Christie.
Trama
Il più grande detective del mondo, Hercule Poirot, leggendario protagonista di moltissimi romanzi di Agatha Christie, si trova alle prese con uno sconcertante mistero natalizio. È il 19 dicembre 1931. Hercule Poirot e l’ispettore Edward Catchpool sono chiamati a indagare su uno strano omicidio, avvenuto all’interno di un ospedale nel Norfolk. La madre di Catchpool, l’incontenibile Cynthia, insiste affinché Poirot e il figlio soggiornino a Frellingsloe House, una vecchia villa a picco sulla scogliera e a rischio di crollo imminente, di proprietà dei suoi amici Arnold e Vivienne Laurier, in modo da trascorrere tutti insieme il periodo festivo mentre il celebre detective belga si occupa del caso. Arnold sarà presto ricoverato nello stesso ospedale e la moglie teme possa essere la prossima vittima dell’assassino, anche se si rifiuta di spiegarne il motivo. Poirot ha meno di una settimana per risolvere il caso e prevenire altri omicidi, se vuole tornare a casa in tempo per festeggiare il Natale con il suo amico Catchpool come da programma. Intanto, qualcun altro, qualcuno di molto spietato, ha idee ben precise su come confondere le acque e neutralizzare il fiuto infallibile di Hercule Poirot.
Cosa funziona e cosa non funziona secondo me
Funziona
Il linguaggio e molti atteggiamenti nevrotici di Poirot sono ricostruiti biene, anche parte del suo linguaggio, del suo modo di pensare e di agire è attendibile e coerente rispetto al passato. Insomma, i lettori non saranno traditi.
Non funziona
300 pagine per Sophie Hanna contro 288 di un tascabile della Christie. Rispetto ad altri tentativi di “copia” questo romanzo si astiene da ridondanze e “romanticismi” inutili ma è comunque inutilmente complesso in taluni passaggi. Temo sia fisiologico: copiare un personaggio è un conto, copiare un’autrice o un autore è tutt’altro paio di maniche e non penso fosse l’intenzione di Hanna.
In conclusione
Troverete ambientazioni e situazioni familiari anche se, giustamente, manca quel piccolo mordente che vi dava la Christie ma il prodotto merita, sorpattutto per i nostalgici.
Ho sempre sentimenti contrastanti in questi tentativi di riesumare personaggi che, purtroppo, se ne sono andati con il loro autore. Se da una parte le opere sopravvivono e si emancipano dal proprio autore, è anche vero che è il loro autore a idearli e a Dar loro il “soffio vitale”, e solo l’autore può sapere e avere nella testa gli elementi per muoverli e farli crescere.
Ancor più quando provi a “toccare” mostri sacri come la Christie. Cioè, un conto è muovere il prof. Zazzabubovsky, un conto il Grande Poirot.
Però può essere un esperimento interessante. Del resto l’arte e la letteratura sono zeppe di opere scritte in realtà da Ghost writer, quindi, in fondo, perché no?
Mah in generale io mi sento contrario, per il semplice motivo che si usa un nome famoso giusto per avere una visibilità iniziale (anche immeritata).
Esistono pastiche letterari degni di nota (vedi la Lega dei Gentiluomini Straordinari) ma altrimenti sono operazioni che mi lasciano molto perplesso (vedi le uova avventure di Corto Maltese)
Non ho letto apocrifi della Christie, solo holmesiani, e pur apprezzando l’impegno, lo studio e la passione profusi, rimango sempre un po’ perplesso quando si tentano certe imprese. Ma immagino che non si possa fare a meno di provarci. Un modo per tener vive certe figure a noi care.
In quel film manca una parodia di Holmes, quindi integrerei con “La vita privata di Sherlock Holmes” (che però non è esattamente parodistico) e “Senza indizio” (dove il vero investigatore è Watson).
Senza indizio è qualcosa di meraviglioso: raramente ho visto un film così tanto divertente. Quando Watson sbotta sul treno contro Holmes è qualcosa di meraviglioso.