Titolo: Odio gli Idifferenti
Titolo originale: Odio gli Idifferenti
Serie: Autoconclusivo
Autore: Antonio Gramsci
Editore: Chiarelettere
Genere: Saggio
Lingua Edizione: Italiano
Data d’uscita: 2023
Pagine: 108
ISBN: 9788861907287
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Sinossi:
I testi che compongono questa scelta si riferiscono all’edizione degli scritti di Antonio Gramsci curata da Sergio Caprioglio per Giulio Einaudi Editore. In particolare alla raccolta La città futura. Scritti 1917-1918 (1982). Con due eccezioni: il brano Gli operai della Fiat, che fa parte della raccolta Socialismo e fascismo, Einaudi, Torino 1966, e che qui è ripreso parzialmente, e il discorso alla Camera del 1925, pubblicato su «l’Unità». I titoli dei testi sono redazionali, seguiti tra parentesi quadre dai titoli originali. Si deve a Sergio Caprioglio il lavoro di attribuzione di molti testi di Gramsci, e soprattutto il lavoro di riscontro, svolto presso l’Archivio di Stato di Torino, dei testi censurati, e in quell’edizione restituiti nella versione completa. Il governo Salandra, infatti, aveva imposto per decreto il 23 maggio 1915 (alla vigilia dell’entrata in guerra) che ogni pubblicazione dovesse essere sottoposta a censura preventiva, ovvero che le bozze di stampa fossero vidimate preventivamente dalla censura. Gran parte dei testi pubblicati sulla stampa socialista uscirono spesso parzialmente o interamente censurati. Proprio per non perdere quel prezioso lavoro di recupero, le parti censurate e ritrovate da Caprioglio nelle bozze di stampa conservate in Archivio di Stato sono state evidenziate mettendole tra parentesi quadre e indicandole con un filetto verticale a bordo pagina, in modo da rendere immediatamente percepibile al lettore la versione originale e integrale. L’editore ringrazia Sandro Caprioglio per aver concesso il permesso di pubblicare i testi a cura del padre. Ringraziamo anche Gianrico Carofiglio per averci fatto conoscere l’articolo “Odio gli indifferenti” da lui letto in occasione della manifestazione contro la legge sulle intercettazioni svoltasi al teatro Quirino di Roma il 31 maggio 2010. Antonio Gramsci (1891-1937). Studioso e uomo politico, iscritto al Psi nel 1913. Animatore del settimanale «L’Ordine nuovo» nel 1919-20. Nel gennaio 1921 è uno dei fondatori del Partito comunista e ne diventa segretario nel 1924. Eletto al Parlamento nell’aprile di quell’anno, è arrestato nel novembre 1926, in concomitanza con la messa fuori legge di tutti i partiti d’opposizione da parte del regime fascista. Condannato dal Tribunale speciale a venti anni di detenzione. La sua riflessione di quegli anni è raccolta nei Quaderni del carcere. Muore ancora nella condizione di prigioniero dopo una lunga malattia testimoniata nella raccolta delle Lettere dal carcere.
Opinione:
Partiamo dal titolo e lasciamo che sia lo stesso Gramsci a chiarirne la scelta:
Odio gli indifferenti. […] Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte per cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica.
Ci troviamo davanti ad una raccolta di scritti, per lo più direttamente condivisibili dal lettore. Provate a contestare una frase come questa:
Una delle più gravi malattie della società italiana contemporanea è la mancanza assoluta di consapevolezza dei funzionari addetti alle pubbliche amministrazioni.
Oppure
I funzionari, nella stragrande maggioranza, sono stati assunti al loro posto non per meriti intrinseci, per comprovata tecnicità e intelligenza, ma per il raggiro, perla spinta massonica, per la pietà.
Ecco, il problema è che ci troviamo davanti a molti stereotipi tra i quali si nascondono verità, talvolta scomode, sulle quali ragionare e da contemperare. Questo volume ha lo scopo di restituirci il pensiero di un politico italiano “arrabbiato”. In un confronto tra Gramsci e Mussolini, ad esempio, ci fu questo scambio agli atti:
Gramsci: Intanto si arresta senza nessuna imputazione specifica chiunque sia trovato in una riunione di tre persone, soltanto perché comunista, e lo si butta in carcere.
Mussolini: Ma vengono presto scarcerati. Quanti sono in carcere? Li peschiano semplicemente epr conoscerli!
Gramsci: È una forma di persecuzione sistematica che anticipa e giustificherà l’applicazione della nuova legge. Il fascismo adotta gli stessi sistemi del governo Giolitti. Fate come facevano nel Mezzoggiorno i mazzieri giolittiani che arrestavano gli elettori di opposizione…per conoscerli.
Una voce: C’è stato un caso solo. Lei non conosce il Meridione.
Gramsci: Sono meridionale!
Ora voi capite che la situazione storica era ben diversa ma il tono di confronto, seppur più civile di quello attuale, era serratissimo e veramente tagliente. Ecco, questi scritti vi faranno entrare un po’ di più nella mente di Gramsci.
