Non è proprio la stessa cosa, qui siamo più dalle parti del mezzo pollo a testa del Trilussa.
Trilussa che era pluribocciato a scuola, ricordiamolo, e non conosceva la varianza o lo scarto quadratico medio nè probabilmente li avrebbe capiti, con rispetto parlando.
Con rispetto parlando, Trilussa ha perfettamente ragione a non menzionare la varianza in quanto non tutte le distribuzioni statistiche sono quadraticamente integrabili, e quindi dotate di varianza.
Peraltro il senso della poesia è proprio quello che l’assunzione di una distribuzione gaussiana per qualunque fenomeno non ha alcun senso, ancor più se lo descrivi con la sola media.
E meno che meno su un fenomeno limitato a sinistra (non si può mangiare un numero negativo di polli).
Sempre con rispetto parlando, ma con un pollo e due persone, la media è di mezzo pollo a testa, con una deviazione standard di 0,5.
E cioè 0.5 ±0,5
con probabilità cioè 50 e 50 che mi capiti un pollo o zero polli. La variabile casuale, non altrimenti definita, ha semplicemente una funzione di probabilità che assegna al valore 0 il 50% di probabilità e al valore 1, il 50% di probabilità.
Poi se Trilussa intendeva che io sono prepotente, il pollo me lo mangio e tu stai contento che abbiamo mangiato mezzo pollo a testa, si aveva la variante che per il prepotente la funzione di probabilità assegnava al valore 1 la probabilità del 100%.
Ma ripeto, Trilussa fu bocciato in seconda elementare e poi in terza elementare, cessando così gli studi, e sempre con rispetto parlando.
Resta il fatto che tu assumi che la distribuzione di probabilità sia uniforme, mentre Trilussa non fa questa assunzione. E anche sperimentalmente, nel contesto della poesia di Trilussa, lui aveva ragione e tu torto. Infatti nella società, che Trilussa vuole evidentemente criticare, accade più sovente che con un pollo e due persone, uno mangi e l’altro digiuni.
Diciamo che tu sei l’accademico che davanti a una moneta che da 9 volte testa, punti metà dei tuoi averi sulla croce perché la probabilità, a tuo parere, è sempre 50-50, mentre Trilussa, che è l’uomo della strada, bocciato in seconda elementare , si rifiuta di puntare perché non è fesso.
Che poi non è che gli accademici non abbiano modo di valutare la bontà di una distribuzione statistica. Calcolando quante probabilità ci sono di ottenere nove teste di fila puoi avere una indicazione di quale probabilità ci sia che la moneta sia equa e stabilire se la distribuzione 50-50 sia valida. Ma bisogna assegnare un valore anche alla prospettiva di Trilussa.
Trilussa come autore non lo conosco, inutile girarci attorno. So chi era, ma non ho mai letto nulla di lui, se non qualche estratto.
Ignoro perciò in che ambito sia finita fuori la storia del pollo.
Mi dà solo un po’ fastdio che sia citata spesso così, come dire che la media aritmetica, in fondo, è una cagata. Ma codesti dovrebbero sapere in primis che cosa è la media aritmetica e cosa può dirmi, di un fenomeno. Sicuramente non mi dirà mai “tutto” di quel fenomeno, Trilussa ci si rassegni.
Può dirmi poco, se vogliamo, molto altro, se vogliamo, ma presa così, senza dare conto almeno della variabilità di un fenomeno, può significare poco se quel fenomeno non è poi così conosciuto.
E mi spiego,
Se parliamo dell’altezza di una popolazione, o del peso, la media mi darà subito un’indicazione facilmente comprensibile a tutti.
Se l’altezza media di chi pratica uno sport (non dico quale, invento al momento) è 1,98 metri, tutti capiamo che è uno sport di individui mediamente alti, perchè tutti sappiamo dire al volo se 1,98 è “tanto o poco”.
Se però la media è quella del volume piastrinico (medio), cioè quanto grandi sono le piastrine, ne salta fuori un numero che può valutare solo il medico, il quale lo analizzerà assieme a tanti altri parametri degli esami del sangue.(è un esempio).
Sempre con rispetto parlando, chiaro.
Non ci piove.
Il punto è che Trilussa non sostiene l’inutilità della media tout court, ma al contrario, dimostra che la media da sola non serve mediamente a un cazzo. E quindi, in fondo, gli stai dando ragione.
Indipendentemente dalla varianza, che in fondo può anche non esistere (mentre esiste la varianza campionaria, ma è tutto un altro discorso).
vabbè, due cose:
-
discutevo del numero “un medico ogni 1000 abitanti”, che è vero matematicamente ma non (e anche per fortuna, qua e là) empiricamente - perché se hai il raffreddore e ti serve il certificato per il lavoro, hai un medico ogni 3000 pazienti, mentre se ti sei schiantato in auto e ti serve il chirurgo o crepi, hai un medico ogni 10 incidenti.
-
Trilussa, che non faceva lo statistico ma il satirico, un po’ va anche conosciuto
La Statistica
Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.
Er compagno scompagno:
Io che conosco bene l’idee tue
so’ certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni.
No, no - rispose er Gatto senza core -
io non divido gnente co’ nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so’ conservatore.
non parla davero di statistica, ma di persone (quasi) civili
Carlo Alberto Salustri, più conosciuto con lo pseudonimo di Trilussa - anagramma del suo cognome - (Roma, 26 ottobre 1871 – Roma, 21 dicembre 1950), è stato un poeta italiano, noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
Con un linguaggio arguto, appena increspato dal dialetto borghese, Trilussa ha commentato circa cinquant’anni di cronaca romana e italiana, dall’età giolittiana agli anni del fascismo e a quelli del dopoguerra. La corruzione dei politici, il fanatismo dei gerarchi, gli intrallazzi dei potenti sono alcuni dei suoi bersagli preferiti.
Ma la satira politica e sociale, condotta d’altronde con un certo scetticismo qualunquistico, non è l’unico motivo ispiratore della poesia trilussiana: frequenti sono i momenti di crepuscolare malinconia, la riflessione sconsolata, qua e là corretta dai guizzi dell’ironia, sugli amori che appassiscono, sulla solitudine che rende amara e vuota la vecchiaia (…)
lui ( e l’altro modo di sentire quella stessa faccenda del pollo, nela seconda, dove la statistica sparisce proprio)
Esatto, il punto è proprio che non si parla di statistica, ma di società. “fo er socialista quanno sto a diggiuno”.
Finale molto divertente!
Problema:
la soluzione è X = 3
Numeratore e denominatore si semplificano e si fa X+4=Y, e viene un altro fattoriale.
Scomponendo 5040, viene 7!
Quindi Y = 7!, ergo X+3=7!, ossia X=3
Bello, dai!
La soluzione è corretta, ma i passaggi sono un po’ poco chiari.
La scomposizione di 5040 in 7! è giusta e si costruisce con i fattori. Poi cosa intendi x+4=y questo mi è oscuro.
La mia soluzione è analoga. Noto che
Essendo x \in N , allora quei 4 fattori sono numeri interi consecutivi, si possono raccogliere i fattori della scomposizione trovando 5040=10 \times 9 \times 8 \times 7 , e quindi x=3.
Ah, capito.
Sostituendo y=x+4, diviene 5040=7!=y! da cui y=x+4=7 e x=3.
Chiaro.
Diciamo che il passaggio più complesso è riconoscere che 5040=2^4 \cdot 3^2 \cdot 5 \cdot 7 = 7! è essenziale ma non immediato.
Sì, ho omesso qualche passaggio per pigrizia
Ma mi hai capito perfettamente nonostante la spiegazione
Ho appena scoperto che
Ossia ogni numero naturale può essere scritto come somma di 4 quadrati di interi non negativi
alla faccia di qualche passaggio saltato. Dillo che lo fai solo perché ce l’hai con me…
ho scoperto che non ricordavo nemmeno più il significato del simbolo che dice che x appartiene all’insieme di N (nuneri interi naturali, giusto?)
Così mi sono messo a ripassare un attimo come si facevano certe cose (che, strano ma vero, dopo le superiori, non mi è più successo di doverle usare!)
In realtà la mia soluzione fa un assunto che non sempre è vero (almeno mi sembra), per cui è meglio che studi
Scusami , mi è sfuggita. Quale?
Quando propongo la sostituzione di y=X+4, si ha (y+3)(y+2)(y+1)y, che ho detto essere y!, cosa non vera in assoluto - così ti direi ripensandoci un attimo…