Jormungaard ha scritto l’avventura ICS, un giorno da nasfer, del nucleo N.A.S.F., una storia molto simpatica (e zeppa di errori) che riguarda i membri del Nucleo Autonomo Sostenitori della Fantascienza, in arte Foxtrott (alias il capo del loro sito), Max (l’admin di quel posto), Daniele (il Missiroli a capo della sezione dei microracconti, massimo esperto di scrittura, corretta anche nella punteggiatura) , Dixit ( signore e padrone dei microracconti in una riga: praticamente un telegrafo umano), Ida (la - sospirone - spadellatrice a cui faccio la corte, scopo sfruttamento lavorativo), Sillogia (un utente come noi, solo arrivato molti anni prima), Jormungaard stesso (aka Simone o forse Riccardo - si sospetta nessuno sappia quale dei due sia il nome da usare - , uno che con la grafica ci si diverte, che ha tanta immaginazione ed è davvero una simpatica canaglia).
Tutti questi NASF certificati dovrebbero partire per una missione, come sarà spiegato verso la fine del racconto, ma in realtà si ritrovano a fuggire da due loschi figuri che sembrano braccarli, non è chiaro se per arrestarli, fargli pagare una qualche multa o vendergli qualcosa.
Il racconto, nonostante qualche problema di sintassi e di ortografia, scorre che è un piacere, narrando diverse situazioni divertenti anche per chi, per sua colpa, non avesse letto le 9 avventure precedenti e il canto di Natale (che, lo dico in tutta onestà, rispetto all’avventura media fa schifo). I due loschi figuri sono tratteggiati bene e, anche se uno solo dei due è stato dipinto in modo sorprendentemente prossimo alla realtà, formano una coppia comica sicuramente destinata a tornare nelle prossime avventure.
Come dimostrano i casi relativi ai personaggi di Sillogia, Foxtrott e, in parte, di Jormungaard stesso, tra un’avventura e l’altra i protagonisti possono mostrare tratti difformi rispetto a come siano stati dipinti in altre avventure, anche perché l’autore non è sempre lo stesso (per quanto, Jorm credo detenga il record di episodi scritti) e ognuno può vedere o usare altri personaggi in modo creativo.
Così Sillogia, che era stato presentato la prima volta come una specie di wikipedia umana (e rintronata) della fantascienza, qui diventa una specie di cavernicolo che si esprime solo in un linguaggio primitivo, ma noto, benché in modo molto efficace.
Ida (sospirone), che in precedenza appariva come una maniaca delle pulizie e dei selfie, qui rimane una maniaca dei selfie, ma acquisisce abilità di guida sovrumane e la capacità di esprimersi in russo (cosa che la persona dietro a quel nick si dice sia realmente in grado di fare).
Foxtrott, presentato in origine come un capo intelligente, anche severo, ma giusto - quantomeno nella scelta del libro da lanciarti sulla testa se dicevi cose insensate o dubitavi di lui - qui, come già in un paio di altri racconti di Jorm (che evidentemente deve avere qualcosa in sospeso col capo, tipo degli stipendi non pagati), viene tratteggiato come un romanaccio che di frequente si esprime in dialetto e la cui logica tende a fare acqua più spesso che no, producendo piani che, questo sì come sempre, non si realizzeranno mai come ipotizzato, grazie a un mix di idee balzane, imprevisti e umana carciofaggine di chi li dovrebbe eseguire.
Fanno le spese degli scherzi del destino Max e, soprattutto quando quello abbia i denti affilati, Dixit; ma un po’ tutti, a onor del vero, anche se gli altri si fanno lo sgambetto da soli o tra di loro - eccetto (pensa che caso!) proprio Jorm, che invece tende a cadere sempre in piedi, o comunque a cedere il posto, al momento di prendere un pesce in faccia, a Dixit, che deve avergli fregato più volte il posto nel parcheggio aziendale.
Consiglio caldamente, a chi non l’avesse ancora fatto, di leggersi in ordine tutte le avventure del Nucleo, scaricabili gratuitamente dal sito AssoNuoviAutori, e di perseverare nella lettura anche se qualcuna dovesse piacere meno delle altre: a parte che si leggono in fretta, ce ne sono di realmente spettacolari (e, in particolare, le ultime due, ma non solo).
Sono storie da cui prendere spunto, in qualche caso su come scrivere qualcosa che convinca il lettore a procedere nonostante i refusi, in altri, all’opposto, su come scrivere storie rispettando in modo granitico non solo la lingua, ma anche la congruenza della narrazione - arte in cui senz’altro eccelle Missiroli, ma, almeno per l’aspetto di evitare dissonanze, pure gli altri.
Come servizio aggiuntivo per gli aspiranti scrittori, l’avventura NASF ICS ha visto arrivare un correttore di bozze che ha stilato una lista pallosissima, ma piena di suggerimenti utili, di aggiustamenti da fare, lunga tanto quanto il racconto stesso (che è uno dei più lunghi in assoluto, oltre 40 pagine), leggendo la quale gli scrittori meno esperti potrebbero imparare a riconoscere ed evitare almeno alcuni degli errori più comuni. Sempre che la leggano per intero, con attenzione, evitando di sbuffare o di chiedere insistentemente il permesso di andare in bagno.
E la leggano prendendo appunti.
Che poi interrogo.