L'insopportabile etichetta "realismo magico"

Mah, m’è parso uno sfogo molto discutibile - come dire che, se ti etichetto “Harry Potter” come un romanzo horror (o rosa, o giallo), allora non viene pubblicato. Perché qui si discuteva del farsi pubblicare, e poi anche di vendere. Tra l’altro, dovresti spiegare nel dettaglio cosa non vada nella categoria che non piace, ovvero da cosa la tua opera si discosti, prima che qualcuno, leggendo la filippica, arrivi a pensare che il problema sia la nazione associata e non il genere in sé.

Che poi, realismo magico:

Insomma, a me sembra un’intervista farlocca il cui scopo è quello di fare pubblicità a un autore e a un genere, fingendo che autore e genere avessero un litigio in corso. Ma anche solo all’autore, per dire.

A parte che nono conoscevo il termine Mexican Gothic, direi che più che una polemica è proprio una lotta contro i cliché e contro l’effettivo abuso del termine “realismo magico”.
Dai, lo si legge ovunque in tutte le salse. Qualcuno ci sta si scocci e può essere un modo per avere una piccola panoramica della letturatura contemporanea di certe zone del mondo

Deve essere che sto re-iniziando a leggere da poco: tu pensa che non l’avevo ancora sentito, negli ultimi 10 anni.