Le nostre confessioni letterarie imbarazzanti

Ognuno di noi ha qualcosa da confessare, relativo alle proprie letture.
Non siate timidi.
Inizio io:

non ho letto nulla di Italo Calvino.

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Be’, hai ancora tempo. Delle sue opere a me piaceva molto “Le città invisibili”, anche se oggi temo non m’interesserebbe come a vent’anni.

Per rispondere al tema, credo che non dovrebbe esserci niente di cui imbarazzarsi, né dei libri che scegliamo né di quelli che trascuriamo. E lo stesso vale per film, serie, musica o arte in generale. Se suscitano un’emozione, stimolano una riflessione o in generale riescono ad accompagnarci per un po’, è già abbastanza. E c’è sempre l’opportunità di ampliare i propri orizzonti e apprezzare nuove cose.

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Ho comprato la guida intergalattica in tedesco, in spagnolo e in catalano.

Non so il tedesco e neppure lo spagnolo.

E sì ho preso due libri in spagnolo su Napoleone che probabilmente mai leggerò

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Lessi a scrocco in multiple sessioni di spesa per la famiglia, quando ero io ad accompagnare mia madre alla Coop, 100 colpi di spazzola, nello scaffale dei libri del supermercato…

Cmq le CittĂ  Invisibili secondo me rimane superlativo e probabilmente la cosa migliore di Calvino - di cui lessi due Meridiani Mondadori quando avevo parecchio tempo.

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Io incrociai l’autrice in un vecchio forum, prima che diventasse famosa, ma il libro non l’ho mai letto. :sweat_smile:

La mia confessione:
L’estate più triste della mia vita mi trovavo nella casa del mare a preparare un esame. Ero stato appena mollato da una ragazza fuggita a Parigi con uno studente francese. Ero così depresso che non andavo nemmeno al mare, ascoltavo continuamente musica in cuffia ed ero pallido come un calamaro appena nato. In più non avevo la patente ed ero praticamente in esilio.
Un giorno è capitato di andare a prendere il giornale per mio padre in un baretto-edicola lì vicino. Su uno scaffale, tra i romanzetti rosa, c’era un volumetto dalla copertina brutta che la padrona non era mai riuscita a vendere. Si intitolava La Battaglia per la Terra ed era di Ron Hubbard, il fondatore di Scientology. Lo comprai per disperazione e ora posso confermare che era una vera porcata.

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L’ho letto anch’io.
Veramente una porcata. In più è lentisssssimo

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ho sempre letto tantissimo di fantascienza e fantasy, ma anche altro, ignorando qualsiasi errore. Ma ho anche sempre avuto problemi di memoria, per cui mi succedeva spesso di comprare due volte (o più - credo che il record sia quattro) lo stesso libro venduto in edizione diversa (più o meno economico, della stessa casa, o una ristampa), magari a un anno di distanza. Quello che ricordo con orrore di aver preso in lingua pensando fosse altro è …zanna bianca(!) ricomprato passati i 20 anni su consiglio di un amico a cui non ho mai detto che da lui non avrei mai più accettato consigli sui libri.

Ma la vera confessione è un’altra: da che sono diventato presbite, faccio una fatica terribile a leggere, sono diventato intollerante agli errori (che siano typo o di traduzione fa lo stesso, ma per i secondi vorrei incontrarne l’artefice) e sto diventando analfabeta di ritorno.

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Altra cosa.
Mi sono sempre rifiutato di vedere il film “Il miglio verde”.

Ummm. Così, a pelle? Io l’ho lasciato da parte a lungo, ma una sera, quasi per caso, l’ho visto. Si fa guardare davvero.

Lo so, lo immagino. Deve essere un capolavoro. Ma solo a leggere il monologo “sono stanco capo” mi viene il groppo in gola.

Già, io l’ho visto, ma all’epoca ero più resistente di adesso. :sweat_smile:

a leggere? Ma parlavi del film o del libro?

Del film, il monologo l’ho letto oggi cercando il meme.