La stirpe di nettuno

Ancora Stross :slight_smile:

http://www.bibliotecagalattica.com/romanzi/stirpe_di_nettuno.html

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L’autore pone un forte accento su un tema controverso, quello della relazione tra moneta e debito, ove ogni nuova colonia ha come uno dei primissimi obiettivi la fondazione di una propria banca, in grado di emettere una propria moneta riconosciuta dalle controparti che la circondano, che è sostanzialmente la materializzazione del debito della colonia stessa verso i finanziatori della spedizione.
La protagonista del romanzo è Krina Alizond-114, una istanza del prototipo madre Sondra Alizond-1, immensamente e misteriosamente ricca. Krina è una specie di storica finanziaria, che approfondisce per esempio la natura e gli schemi di alcune grande truffe del passato. Uno dei più grandi misteri, se non il più grande, del recente passato dell’uomo è la scomparsa di Atlantide, una colonia che improvvisamente ha rotto ogni contatto col resto dell’umanità, generando una crisi finanziaria globale (una specie di crisi dei subprime su scala galattica). Krina e la sua sorella Ana indagano sul mistero di Atlantide fino a scoprire una scottante verità, un segreto così pericoloso che metterà a rischio le loro stesse vite…
L’opera è uno dei rari casi in cui il seguito è superiore al capitolo iniziale della serie, ribadendo comunque come il romanzo possa costituire una lettura indipendente. Come nell’episodio precedente, interessante e ben riuscita è la costruzione di un modello sociale robotico alternativo, ulteriormente arricchito di complessità con digressioni e approfondimenti storici e, come abbiamo anticipato, legati al sistema economico-finanziario. La maggior complessità concettuale si abbina ad un intreccio più compiuto rispetto al precedente episodio della serie, con un chiaro filo conduttore, abbinato ancora una volta con simpatici e divertenti intermezzi umoristici.

La prima volta che un trattato di economia fa anche ridere, suppongo…

Però, a leggere la tua recensione (magari per intero), viene voglia di prenderlo.

trattato mi sembra un termine esagerato, quasi fuorviante :smiley:

Ah ce l’ho in coda!

Cmq più che trattati sono conseguenze “estreme” di tendenze odierne. Quindi si parte da dettagli più o meno piccoli e Stross tende a ricamarci sopra.
Per fortuna mi abbonai a urania proprio per l’anno in cui pubblicarono i due romanzi descritti da @Asimov83 , che sono in pila da qualche parte…

Commento interessante :smiley:

asimov è sempre un piacere leggere le tue schede, fatte con grande impegno e competenza :wink: :+1:
al confronto la mia mi fa quasi vergognare … :wink:

troppo buono :slight_smile:

@Asimov83 mi hai fatto venire voglia, e ho ripescato ambi i volumetti dalla pila di libri.
Poi adoro Stross, ed è un peccato che la serie Alba D’Acciaio non sia continuata da noi… Lessi qualcosa extra in lingua e merita

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Ok so I riuscito a leggerli entrambi durante la.settima di ferie ad inizio mese, anche se poi ho perso uno dei due e ho dovuto ricomprarlo…

Entrambi belli e molto consigliati nonostante a volte diventino abbastanza intricati…
Eh sì il primo è una storia di spionaggio nel nostro sistema solare quando gli umani si sono estinti e i robot, umanoide o meno ne raccolgono l’eredità nel bene e nel male: continuano la civiltà ma conservano il modello originale con difetti e le tre leggi della robotica come una spada di Damocle di schiavitù perpetua. E su questo tema si sviluppa il romanzo, con chi vuole.perpetuare la schiavitù anzi globalizzandola e chi invece rema contro.

Nel secondo sono passati un po’ di millenni (eh sì soprattutto nei viaggi di colonizzazione esterna il tempo passa!) i robot si sono spinti molto lontano ma per farlo servono ingenti finanziamenti ed economie su scale - appunto - millenarie. Le truffe sembrano impossibili eppure a quanto pare qualcuno ci riuscì, e tutti sono alla ricerca del bottino.

Veloci - a parte parecchi infodump un po’ pesanti pur pieni di idee - e gli intrighi sono intricati, l’azione non manca e i mondi costruiti sono estremamente complessi, appassionanti. Forse un po’ affrettati ambo i finali, dove tutto si rivolge in quattro righe.

Stross mi piace sempre molto e a volte mi entusiasma (nel ciclo della Lavenderia di sicuro); direi che solo Accelerando non mi sia piaciuto molto.
Detto questo ho letto entrambi i romanzi in questioni e ho preferito il primo. Vero, hanno entrambi i finali affrettati, soprattutto considerato quanto ha speso nella costruzione. Forse in questa Stirpe di Nettuno ha calcato un pochino troppo sul pensiero politico dentro il romanzo con il chiaro intento di rappresentare le deviazioni o e contraddizioni economico finanziarie del nostro mondo con il risultato di rallentare (anche se in modo elegante) il tutto con parti di infodump.
E anche se l’ambientazione è geniale (non originale, certo, ma geniale) con l’impostazione di questi viaggi interstellari che durano decenni, ma che non pesano più di tanto su robot che hanno vite lunghissime, alla fine l’autore tratta questi robot in maniera fin troppo umana e la trovo un poco una contraddizione narrativa.

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Eh sì, gli infodump vi sono e spesso sono pesanti. Anche gestirli in maniera più omogenea con il testo e meno stile digressione, sarebbe stata un pezzo di infrastruttura necessario ma poco divertente. Va bene la speculazione ma rallenta parecchio.

Per la questione “umana” ti direi che nel primo libro se la cava con il fatto che i robot sono eredità diretta emulatrice degli umani stessi, nel secondo la cosa un po’ si perde, ma alla fine deve creare.una space opera che in qualche modo funzioni, non so se sarebbe stato possibile senza personaggi “umani”.

Comunque tutti e due molto divertenti!

Stasera volevo cominciare “I figli di saturno”